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Week end fuori porta!

Questo settore è dedicato a tutti quei mini viaggi per sfuggire dalla routine settimanale, ovvero tutti quei viaggi per cui si parte il venerdì sera (o al massimo il venerdì mattina) con rientro la domenica o, in estremi casi, addirittura il lunedì mattina.

Insomma quei viaggi che facciamo almeno una volta al mese (soprattutto se si parte venerdì sera con rientro domenica sera), necessari per resistere allo stress lavorativo quotidiano! Ovviamente al condizione sine qua non è il prezzo: andare via tre giorni per spendere 1000 euro non è sicuramente un grande affare, per questo le mete sono strettamente associate  o ad un evento imperdibile (e in quel caso possiamo anche spendere qualcosa di più) oppure ad una offerta altrettanto imperdibile!

Il concetto che vorrei far passare è che, ovviamente a parità di situazione familiare, noi siamo comunque in 2, è possibile viaggiare in lungo in largo anche al di fuori dei classici ponti e vi assicuro....ci si abitua a tutto, anche a un week end lungo (da venerdi mattina a luned' mattina) a Los Angeles!

Non ci saranno descrizioni troppo dettagliate, più che altro un itinerario, il concetto è: nel weekend si può!

Cipro
Novembre 2022

Devo dire che questa isola è stata una piacevole sorpresa per un week end, da venerdì a domenica.

Si può riassumere in questo modo: la 3ª isola più grande del mediterraneo, crocevia millenario tra le culture Egizie, MedioOrientali e Mediterranee.

L’isola dalle cui acque nacque Afrodite, perennemente indecisa tra la cultura greco/Europea e turco/Orientale.

Una nazione dallo spirito meticcio, ultimo avamposto Europeo a est e a sud del continente. Grazie al suo clima perfetto si può visitare 365 giorni all’anno. A tratti un museo a cielo aperto, un isola dalla posizione strategica, con moltissime risorse naturali, acque cristalline, spiagge bianche, boschi di pino, cedro....e fenicotteri rosa!

A novembre è ancora possibile fare il bagno, meglio la mattina fino a mezzogiorno, dopo le temperature scendono e diventa un pelino più impegnativo. In più Nicosa è l'unica metropoli del mondo divisa ufficialmente tra due paesi, tramite una frontiera.

Nicosia: Una linea fatta di fili spinati, guarnigioni militari e alcuni tratti di vero e proprio muro, in una una vera divisione tra ricchi e poveri. 

Una città antica, la cui fondazione risale ai Greci, subito dopo la guerra di Troia, sede dei re della casata dei Lusignano dal 1192, entra a far parte della Repubblica di Venezia nel 1489 ed è conquistata dai Turchi ottomani nel 1571.

Nel 2011 era la città più ricca del Mediterraneo e la decima al mondo per potere d’acquisto.

Siamo nella parte occidentale, prendiamo un caffè e passiamo un paio d’ore passeggiando a piedi.

A Cipro, intorno a Kakopetria ci sono due chiese Bizantine tra le 10 dichiarate patrimonio dell’Unesco da vedere assolutamente: situata nel villaggio di Galata a pochi chilometri da Kakopetria, in mezzo ai monti Troodos. Sito patrimonio mondiale dell’UNESCO, una delle chiese 10 di Cipro patrimonio mondiale. Chiesa San Nicola del Tetto,, costruita nel 1502, relativamente molto piccola che sembra più una casa di montagna con il suo tetto a spiovente.

La chiesa è circondata su tre lati da un ambulacro ed è ricoperta da un tetto di legno a tegole ricurve.

All’interno i suoi affreschi rendono la chiesa unica nel suo genere. Ci sono raffigurazioni di San Pietro e San Paolo, della vergine in trono e dell’annunciazione ma sopratutto quella sulla storia di vita della Madonna.

Il suo nome deriva dal fatto che nel 1400 fu costruito un 2º tetto per proteggere il prezioso interno dalle intemperie del tempo e dargli maggiore protezione.

Il sito archeologico di Paphos è uno dei più vasti, meglio conservati e ricchi della storia antica mediterranea.

E’ il sito che ha fatto della città la capitale Europea della cultura nel 2017.

Retaggio di quando sotto i Romani era non solo capitale dell’isola ma una delle città più importanti del Mediterraneo.

Situato a ovest nella parte bassa, tra il mare e la città alta.

Era l’antica città, tutta circondata da massicce mura, caratterizzata da siti e monumenti che vanno dalla preistoria al medioevo.

La collezione di mosaici, con storie della mitologia Greca che decoravano le lussuose ville, sono dei must assoluti di tutta l’arte romana.

Ma si possono trovare anche colonne greche e rovine ottomane.

CI sono in totale 4 case con mosaici ben confermati:

Casa di Dionisio, il dio del vino

Villa di Teseo, l’eroe che lotto contro il Minotauro

Casa di Aion

Palazzo del Governatore, adibito da splendidi mosaici

I due mosaici più famosi sono:

mosaico di Teseo nel labirinto

mosaico di Scilla e Cariddi, uno dei mosaici ellenistici più antichi che raffigura il mostro Scilla (donna/pesce/cane)

È la 2º attrattiva più importante e visitata della città, una necropoli del periodo ellenico/romano.

Una città sotterranea, una specie di labirinto egizio. Ad oggi sono state riportate alla luce 7 tombe. Sono situate in una zona semi-desertica attaccata al mare. La numero 3 è la più impressionante e ammirata.

La loro unicità viene dal fatto che sono delle opere greche ma la loro architettura è influenzata da quella Egiziana.  Infatti il luogo di sepoltura assomiglia alle case dei vivi, esempio rarissimo nella cultura Greca. La catacombe di Aghia Salamoni è assolutamente da vedere.

L’ingresso si riconosce da un albero pieno di fazzoletti annodati sui rami, ringraziamenti della gente del posto. Sotto ci sono dei lumini che rappresentano delle icone bizantine.

Santorini
Settembre 2022


Perchè Santorini?devo dire di non essere mai stata in una isola grega, biglietto con partenza sabato mattina molto presto e ritorno domenica sera alle 19, prezzo 40 euro a testa, perchè no!noleggio auto per girare l'isola (odio i motorini e i quad) circa altri 60 euro, poi abbiamo preso un bel appartamento vista mare con idromassaggio incluso a 100 euro a notte. Una operazione non prettamente economico, ma chi frequenta le isole greche sa che oramai sono una destinazione per ricchi. 
Anche il mangiare, abbiamo selezionato posti non molto ricercati, proprio come piacciono a me, e nonostante questo sicuramente la media spesa non è stata così favorevole come mi sarei attesa, sui 20-25 euro a testa  (sempre preso il polpo).
comunque consiglio tra tutti Taverna Vlichada Dimitris nella zona sud dell'isola. 
Essendo metà settembre, faceva un caldo allucinante, non pensavo di trovare 34 gradi il 20 di settembre. Questo ha permesso di fare un bagno nella spiaggia di Vlichada, ma dall'altra parte stavo quasi rischiando un infarto quando abbiamo deciso di prendere il traghetto per andare sul vulcano (e purtroppo quando eravamo lì, qualcuno ha avuto davvero un infarto ed è morto...).
L'altra sopresa è stata la mole di persone, praticamente non si riusciva a muoversi, soprattutto al tramonto quando tutti i turisti dell'isola cercavano di salire nella parte nord dell'isola per ammirare il sole scendere nella caldera. Sicuramente non tornerò mai più in una isola turistica prima di metà ottobre!
Non entrerò nella descrizione di tutta l'isola, suggerisco tra tutte le attività (tenendo conto del mio breve periodo di permanenza e che sicuramente unica possibilità per la sottoscritta di rimanere in una isola di quelle dimensioni, con quel numero di persone e con quella temperatura) appunto lo scendere fino al porto vecchio per prendere il traghetto per l'escursione di mezza giornata alla caldera (ci sono diversi ristorantini nel porto vecchio, noi abbiamo mangiato nel primo che si incontra scesi i gradini, accettabile, nulla comunque di sconvolgente) e quindi girare a zonzo per tutta l'isola, tanto ci si mette meno di un'ora. Un giro per la strada turistica panoramica a piedi di Oia, ma non durante il tramonto se si è in pieno boom turistico|
In ogni caso, nonostante sicuramente non sia il mio posto, questa operazione di due giorni ha raggiunto l'obiettivo, ovvero tornare a casa carica per sostenere la settimana entrante!

Los Angeles
Agosto 2022

Volo da fiumicino venerdì mattina, ritorno su fiumicino lunedi alle 11. Costo irrisorio per un diretto su Los Angeles, 350 euro a testa (si, sono stata fortunata). Il vero dubbio che mi attanagliava era questo: sono 13 ore di volo ad andare e 13 a tornare, come reagirà il mio non più tanto giovane fisico?

Mettiamola così, ad operazione riuscita e conclusa posso dire che abbiamo sdoganato questo tipo di week end lunghi!

Con aiuto di un blando sonnifero, sono riuscita a dormire 11 delle 13 ore del volo di andata ed altrettanto il ritorno!

Come malus abbiamo il fatto che vergnosamente non esistono diretti per los angeles, o per lo meno non a quel prezzo, da Milano, quindi siamo partiti giovedì post lavoro e siamo arrivati in auto a Roma, A tivoli per l'esattezza, giusto giusto per una cena nel nostro ex ristorante preferito (aumentati vergognosamente i prezzi senza motivo e quindi, come è giusto che sia, non sarò più loro clienti). Dormito in una casettina a 30 euro vicino all'aereoporto e via!In compenso al rientro, atterrati alle 11, siamo andati a mangiare lungo la strada di rientro a Bracciano, in pieno centro, davvero meritevole e con prezzi umani.

Quindi per riassumere, vale la pena uno sbattimento di questo tipo?ovviamente dipende anche il motivo del viaggio.

Nel nostro caso avevamo un biglietto, comprato nel 2019..., per un super concerto al nuovo stadio di Los Angeles di Joan Jett, Poison, Def Leppard e Motley Crue, imperdibile da vedere sia perchè in italia o in europa in questa formazione non vengono, sia perchè almeno una volta dovevo vederli nella loro città natale!quindi ovviamente il motivo vero era quello di essere lì sabato sera per goderci lo spettacolo!

siamo riusciti comunque a rivedere diversi luoghi che mi erano piaciuti, appena atterrati per esempio siamo andati diretti a Palm Springs (c'era un casino, un traffico che manco in tangenziale ovest alle 8 del mattina di lunedì feriale) e abbiamo visitato e cenato Pioneer Town (un vecchio sito cinematografico western, sempre caratteristico). Utilizzando il jet lag, e quindi svegli alle 5, siamo partiti subito per LOs Angeles, arrivando senza traffico verso le 6 del mattino riuscendo a salire indisturbati fino all'osservatorio Griffith per vedere il panorama. Abbiamo poi giracchiato per le colline di hollywood, attraversato la sunset, bervely hills e bel air, fino ad arrivare a Santa Monica.

Ci siamo presi due frutti a una cifra indecente, maledetto dollaro euro 1:1, e infine una passeggiata da santa monica pier fino a venice beach per prendere un pò di sole e sgranchire le gambe.

Quindi verso ora di pranzo siamo andati al farmer market vicino a beverly hills, vado sempre lì per pranzo quando passo per L-A!

per far capire i costi...prima volta nel 2008, caterpillar sushi (divino, preso al Sushi a Go Go, un baracchino del mercato) 11 dollari, seconda volta preso nel 2015, 19 dollari, terza volta nel 2022....27 dollari. Adesso, va bene tutto, l ho preso perchè sono legata alle mie tradizioni, ma meritano tutti di fallire male e questa parità dollaro euro preferisco non commentarla, ma ci spiega molti degli avvenimenti di questo 2022.

COmunque, rinfocillati con 10 pezzi di sushi a 27 dollari, guidiamo fino ad inglewood dove sorge il Sofi Stadium, parcheggiamo, lasciamo ogni cosa, la borsa in particolare in auto, perchè....per portare una borsa questa deve essere trasparente per poter vedere all'interno...vaaaa bene, ok ok così vedi se c'è la pistola...sì sì se sono convinti loro...

vabbe amen lasciamo tutto in macchina e finalmente entriamo!ovviamente abbiamo i biglietti peggiori possibili, in piccionaia, d'altra parte 1000 euro per stare seduti davanti al palco, anche no, perchè non ci sono posti in piedi. Una birra in lattina presa nello stadio 17 dollari. Secondo me stanno perdendo il senso delle cose, comunque amen, ci prendiamo acqua per il costo di 6 dollari e ce la facciamo bastare. Devo dire che nonostante l'orribile posizione, l'acustica e anche la visione erano comunque perfetti, su questo nulla da dire, ci sanno fare!

Durante il cambio palco, nota di colore, si alzavano tutti per prendere degli snack....e per snack intendo: polpette al sugo, un kg di nachos con carne e formaggio, hamburger da 2 kg e mezzo...non commento oltre!!

Terminato il concerto siamo andati in un motel, che pensavo peggio, alla cifra di 50 dollari (quindi mi aspettavo una vera bettola, e invece era decente) sempre a Inglewood e la mattina dopo, sempre verso le 6 dato il jet lag, abbiamo deciso di girare per l'orange county e fare colazione ad Huntington Beach, la culla del surf, con una tragica omelette da 1 kg. Facciamo due passi sul molo a vedere i pescatori e quindi ritorniamo verso l'aereoporoto di inglewood. Per cercare di sedare lo stomaco, dopo l'omelette da 1 kg, ci siamo fermati all'immancabile whole foods dobe trovare del sushi buono e soprattutto ....a prezzo umano. Anche più economico che in italia!12 pezzi a 10 dollari + tasse!

e qui inizia il punto interessante, almeno per me!non mi era mai mai successo: erano circa le 12 quando ho mangiato il sushi, siamo andati quindi in aereoporto per prendere il volo dell 12. Prendo pastiglia per dormire quando mancano 11 ore, mi sveglio 11 ore dopo praticamente atterrata-

Andiamo a  prendere la macchina e ci dirigiamo verso il ristorante vicino al trasimeno...ed ecco la cosa strana!il mio cervello ha avuto un totale black out: ero convinta di aver appena mangiato il sushi a los angeles e che fosse passata solo 1 ora da quel momento!sapevo ovviamente di aver dormito 11 ore e che dal sushi al pranzo che stavoper fare fossero passate 17 ore...ma il mio cervello non voleva rendersene conto!

una sensazione del genere non l'avevo mai provata, secondo me è quello che si prova ad essere sotto l'effetto di acidi...comuqnue mi sono obbligata a prendere da mangiare e poco dopo la sensazione è sparita!

diciamo che come effetto collaterale di un week end lungo a los angeles posso segnalare solo questo, per il resto è stato tutto fattibile, ovviamente condizione necessaria per la buona riuscita dell'operazione è...dorminre in aereo, resistere almeno fino alle 23 una volta arrivati lì!

Praga
Maggio 2022

Meta per un concerto il sabato sera, quinta volta nella capitale della Repubblica Cieca, vale sempre la pena!

Siamo partiti in auto venerdì alle 17 e arrivati alle 4 del mattino in un bel alberghetto poco fuori Praga, avendo la macchina è assolutamente fattibile e conveniente, piuttosto che soggiornare direttamente in centro (Hotel Shato Gesson, consigliato e al costo di 90 euro a notte, parcheggio liberissimo).

Parcheggiare in centro non è stato impegnativo e nemmeno costoso, quindi nel caso si arrivasse in auto, questa è sicuramente una buona opzione. Un altro racconto di viaggio si trova nella sezione "centro", risalente alla prima visita nel 2009.

Come ristorante, consiglio questo in centro, nonostante in zona totalmente turistica devo dire che si è mangiato molto bene: U Zatleho Slona. 

Noi abbiamo passato il ponte Legiì, che offre una bellissima vista sul Castello e sul Ponte Carlo, le due maggiori attrazioni della città.
Attraversato il ponte, dirigetevi nel parco Kampa. Nella zona tra il parco e il Ponte Carlo troverete molte attrazioni quali il muro di John Lennon, la statua dell’armonia ed il museo Kampa. Passando sotto il Ponte Carlo raggiungerete invece il museo di Franz Kafka e la collezione dei Gioielli di Praga.
A questo punto, è obbligatorio attraversare il Ponte Carlo. La passeggiata sul ponte è doverosa!

Terminato l’attraversamento del ponte, si può procede in direzione della piazza di Stare Mesto. Tutte le piccole viuzze che portano alla piazza sono piene di negozietti di souvenir, alcuni molto caratteristici.

L’attrazione principale della pizza di Stare Mesto è sicuramente l’orologio astronomico, costruito nel 1400. Allo scoccare di ogni ora è possibile ammirare lo spettacolo della meccanica dell’orologio, con gli apostoli che compaiono alle due finestre superiori e la rappresentazione della morte che suona una campana e gira la clessidra. Può essere opportuno recarsi sotto l’orologio con una decina di minuti d’anticipo per prendere posto.

Subito dopo andiamo al Castello, complesso di origine medievale che incorpora tutta una serie di edifici. Raggiungerlo è molto semplice: basta prendere da Pavlova il tram 22 fino a Prazsky hrad. Entrando da questo lato, riuscirete ad evitare la lunga salita da piazza Mala Strana, che bisogna percorrere se si vuole entrare dal primo cortile. Prima di tutto, bisogna passare i controlli di sicurezza, la coda è molto lunga ma anche scorrevole, si è limitata a circa 15 minuti. L’ingresso al castello è libero, ma se volete entrare all’interno dei singoli edifici, dovete comprare il biglietto. Questa volta non avevamo tempo per vederlo, ma essendoci già entrati, ve lo consiglio.

Strasburgo e linea Maginot
Marzo 2022

Strasburgo l'abbiamo vista poco (se non bevendo una cioccolata nella miglior cioccolateria, così millantano, della città. Non lo fate, ovviamente anche qua fanno la cioccolata con l'acqua). La nostra visita a Strasburgo era focalizzata su due punti, la linea Maginot e il parlamento europeo.

La visita al parlamento europeo è stato particolarmente interessante. Siamo riusciti a vedere una sessione dedicata alla guerra in Ucraina e i paesi dell'Africa e le piccole isole (come Mauritius, Fijii e così via). 

Non entrerò troppo nei dettagli, però il riassunto è doveroso: a tenere la sessione una "russa" americana che chiedeva ai paesi africani e delle piccole isole di armare l'Ucraina. Tutti, e dico tutti, hanno detto di no, anzi hanno sottolineato che questa guerra sta portando solo danni ai loro paesi per problematiche di esportazione anche di materie prime come il grano. Al diniego di TUTTI i paesi riguardo l'armamento, un rappresentante di un paese europeo che non ho riconosciuto (diciamo che rappresentava chiaramente la razza ariana, poi non ho colto il paese di origine) si è alzato sottolineando che con la negoziazione non si arriva a nulla e l'attacco sarebbe stata l'unica via. Non c'è bisogno di commentare oltre.

Parlando invece della Linea Maginot, 2 ore di visita per 10 euro, il forte di Schoenenbourg si trova poco fuori Strasburgo ed è stato decisamente interessante (e anche caldo per fortuna, faceva piuttosto freddo all'aperto!).

Tra i più grandi della Linea Maginot e sicuramente il meglio conservato grazie all' infaticabile opera di un' associazione di volontari che lo hanno avuto in gestione dalle forze armate francesi (cui tuttora appartiene). Era armato in tempo di guerra da una guarnigione di 600 uomini tra fanti, artiglieri, genieri e tecnici ed era equipaggiato con due torrette binate retrattili, da due torri binate con mortai, da qualche cannoncino anticarro e da una manciata di mitragliatrici e fucili mitragliatori. La struttura è stata intrapresa dai francesi affinche' non si ripetesse più un massacro simile a quello della guerra precedente e rappresenta uno dei primi esempi di apprestamento militare progettato per resistere ad attacchi chimici. 

La cosa però più affascinante del forte e' forse la testimonianza dell' impiego di molte tecnologie allora modernissime, dalla monorotaia appesa al soffitto per la movimentazione delle pallet con il munizioni destinate ai combat block alla ferrovia che innerva tutta la struttura, all' imponente apparato di filtraggio centralizzato dell' aria, fino all' elevata elettrificazione e meccanizzazione del forte. Quello che non era cambiato rispetto ai forti costruiti a cavallo del '900 era la scadente qualità della vita dei soldati che lo dovevano abitare in condizioni operative, afflitti da una paurosa mancanza di spazio, di aria fresca (la struttura era ed e' umidissima, ma almeno calda) e dalla carenza di luce.

 

L' ingresso al forte era l'ingresso merci e munizioni, il personale entrava da un altra parte) per proseguire con gli con il primo blocco, posto a 20 metri sottoterra e formato dagli ambienti abitativi (infermeria, camerate da 40 posti cadauna per la truppa, camerette per i sottufficiali, post di polizia militare e camere per gli ufficiali subalterni) gli ambienti tecnici (officina meccanica, sala generatori e la sala ospitante i filtri dell' aria). Da questa sezione si diparte la galleria principale, su cui si affacciano anche le cucine e costituita una spezzata di due tratte di egual misura di circa mille metri poste a forma di grado da caporale, al termine della quale vi sono i combat blocks (torri ed osservatori) il comando, la residenza degli ufficiali superiori, le centrali di tiro e comando.


Di seguito il link
http://www.lignemaginot.com/index12.htm

Londra 
Maggio 2019, Gennaio 2020.
Maggio -Ottobre 2022, maggio 2023

La descrizione di quello che abbiamo visto a Londra si trova essenzialmente nel paragrafo "centro", queste incursioni che avvengono almeno su base annuale, sono date dal fatto che ci siamo innamorati dello spettacolo di Harry Potter "the cursed child", bellissimo. Spettacolo in due atti per 2,5 ore ciascuno. Impegnativo, ma assolutamente consigliato. Dopo un pò ovviamente diventa un pò difficile seguire (ovviamente è in inglese) proprio perchè lungo, ma leggendo il libro in anticipo, si riesce a seguire bene. SI hanno poi un paio di ore di stop per uno spuntino che solitamente facciamo al Seven Dials Market. Da provare il Boolay crepe, una crepe a forma di cono riempita di creme brulè!Sempre fisso come pranzo o cena, Yazo, giapponese, poco costoso e comunque buono!

Tendezialmente dormiamo sempre in Coven Garden, o al Seven Dials Hotel, oppure the Z hotel strand (costi comunque esagerati, per questo prenotiamo con 1 anno di anticipo, comunque siamo sui 200 euro a notte al 2022, veramente indecente, ma rimanendo una notte e volendo stare in zona, poco c'è da fare).

In generale luoghi fissi, che visitiamo ogni volta:

- british museum, gratis nel week end, sia per il museo egizio che per la stele di rosetta

- Big Ben

- Westminster Abbey

- Palazzo del Parlamento

- Piccadilly Circus

- Trafalgar square

- la Cattedrale di St. Paul

- st james park e buckingam palace

- camden town

- Tower of London e Tower Bridge, una delle mie zone preferite!

tutti comodamenti raggiungibili dal Coven Garden. 

Interessantissimo il capodanno Cinese, che abbiamo visto giusto giusto a gennaio 2020!

Mercato di Mayfair in una chiesa sconsacrata: la chiesa St. Mark’s venne costruita nel 1820, usata come luogo di culto americano durante la Seconda Guerra Mondiale e poi caduta in disuso.

Per anni è stata chiusa al pubblico, ma nel 2019 venne riaperta e utilizzata come food hall e sede di workshops e centro culturale.

Lungo la navata molti chioschi servono cibo di ogni parte del mondo , mentre nella cripta è stata costruita una cantina di vini e una sala utilizzata per corsi di cucina ed eventi.

A poche centinaia di metri dalla Tower of London, nascosto all’interno delle mura di una chiesa in rovina, si trova il giardino di St Dunstan in the East. Questo piccolo parco sorge sui resti di quella che era una chiesa, costruita per la prima volta all’epoca dei Sassoni. L’edificio venne ristrutturato da St. Dunstan nel 950, e da lui prende il nome, e poi ricostruito da Christopher Wren nel 1697 dopo il Grande incendio di Londra del 1666. Ad oggi della struttura di Christopher Wren sopravvive soltanto la torre.

Andalusia e Gibilterra
Marzo 2022 

Atterrati venerdì sera a Malaga, il giorno dopo direttamente a Granada: Alhambra, Madinat al Zahr

Uno dei luoghi da visitare senza alcun ripensamento è la parte medievale di Granada, situata sulle splendide colline e comprendete due luoghi magici e molto antichi: la fortezza di Alhambra ed il quartiere Albayzin, incredibili esempi della storica architettura andalusa, e non a caso, patrimonio dell’Unesco.

Non bisogna assolutamente perdere a Granada i fantastici giardini di Generalife, il mercato dell’Alcaiceria, ma anche la Cattedrale di Granada, i bagni arabi, il Monasterio di San Jerónimo e de la Cartuja. 

In particolare l'Alhambra: questa imponente cittadella racchiude in se meraviglie uniche, come l’Alcazaba, il Palacio Nazaries, il Palacio de los Leones e molto altro ancora che scopriremo tra poco, ma per un viaggio approfondito nell’Alhambra andate a leggere il post dedicato: Alhambra di Granada.

Una vera e propria roccaforte costruita dagli arabi, un nome che viene ispirato dal colore dei mattoni utilizzati, infatti Alhambra significa Fortezza Rossa, dall’arabo “Al – Qal Aal”. L’Alcazaba è una delle sezioni all’interno dell’Alhambra, si trattava di una sezione militare, una specie di roccaforte utilizzata per proteggere quello che era poi il palazzo reale al suo interno. Se venite qui visitate questa zona, salite in cima alla Torre de la Vela e godetevi il meraviglioso panorama della città di Granada. Sempre all’interno della cittadella potrete vedere il Palacio de los Leones, un harem privato del sultano, dove è presente il fantastico Patio de los Leones. Immancabile la visita al Palacio de Comares, il Salone degli Ambasciatori e il Mexuar con il Patio del Cuarto Dorado. Troverete più informazioni nel post dell’Alhambra.

Da non perdere neanche il monastero di Cartuja ed il Monastero di San Jeronimo al nord del centro di Granada. Il Monastero de la Cartuja è in stile barocco, con una bellissima cupola dorata, affreschi e il bellissimo altare in marmo colorato.

Se ad interessarvi è invece la storia di Granada, allora non potete fare a meno di visitare l’Alcaiceria: questo luogo era la sede del Gran Bazar della città, e ospitava il famoso mercato delle spezie e delle pietre preziose. Ai tempi della dominazione musulmana, il mercato dell’alcaiceria era un punto di ritrovo fondamentale per i venditori di tutto il mondo. Dopo la devastazione avvenuta nel XIX secolo la zona è stata restaurata, e ovviamente, piegata alle esigenze turistiche.

Nel centro troviamo la Cattedrale di Granada. Questa chiesa è la principale città, in stile barocco al suo interno non puoi perderti la Cappella Reale.  All’interno della Cappella Reale ci sono i resti della Regina Isabella di Castilla e Ferdinando d’Aragón. Potete visitare la Cattedrale con una visita guidata per conoscere tutti i segreti di questo monumento, ti assicuro che ne vale la pena.

L’alcaiceria oggi è una zona piena di negozi, ma questo non ha impedito al centro storico del luogo di mantenere intatte le tradizioni di un tempo, ancora vivissime nelle stradine di Zacatin. Passeggiando per queste vie, infatti, è possibile acquistare numerosi manufatti tradizionali in ceramica, tessuti pregiati dell’Alpujarra e preziosi tappeti ricchi di storia. Per non parlare degli oggetti lavorati in avorio e osso.

Abbiamo visto tutto questo in 5 ore!

Da granada andiamo direttamente a Gibilterra, la domanda è, vale la pena o no?per me la risposta è assolutamente NO!Non solo perchè è piccolissima, non è particolare, ma anche perchè implica una coda non indifferente all'ingresso. Comunque, un punto interessante sta nel fatto che Gibilterra era una delle due Colonne d’Ercole (l’altra si trovava in Marocco ed era, per la precisione Jebel Musa) che segnavano il confine di quello che era il mondo antico, questo in quanto punto di incontro tra Mediterraneo e Oceano Atlantico.

SI tratta di una cittadina con addirittura cabine telefoniche londinesi, con castello moresco che parla arabo che è una delle pochissime testimonianze di quell’epoca, dato che tutti gli elementi che ricordano la dominazione araba e spagnola sono stati distrutti e sostituiti dalla Main Street, la strada principale dal sapore britannico.

Nella zona ad est della Rocca di Gibilterra si trova il porto di Gibilterra. Oltre a ciò, se si utilizza una funicolare, è possibile arrivare auna riserva naturale dove si possono vedere macachi e scimmie. Spostandosi verso nord, invece, si trova un sistema di gallerie, i Siege Tunnels, che sono state scavate nella roccia dai britannici, durante il XVIII secolo.

Rocchetta Mattei 
Settembre 2022 

Sicuramente un bel modo per passare un pomeriggio, questa Rocchetta vale sicuramente una visita (10 euro ai tempi).

La Rocchetta Mattei, situata poco sopra Riola, nel comune di Grizzana Morandi, è sicuramente uno degli edifici più interessanti e originali della zona del bolognese.

La sua costruzione iniziò nel 1850 per volere del conte Cesare Mattei, importante figura di spicco nel panorama bolognese, che intorno a quel periodo, provato da varie delusioni sia politiche che private, aveva deciso di ritirarsi dalla vita cittadina. Si dedicò completamente alla costruzione della Rocchetta, un vero e proprio castello dallo stile unico e eclettico, e allo studio dell’ “elettromeopatia”, una pratica paramedica che unisce nozioni di naturopatia allo studio delle cariche elettriche. La personalità variegata e particolare del conte si riflette perfettamente nell’edificio, dove potremo osservare stanze e torri in stile moresco affiancate ad altre in stile medievale, magari collegate da scale con decorazioni liberty.

Sicuramente a rimanere più impressi nella memoria del visitatore sono il “Cortile dei leoni”, una riproduzione in scala ridotta del cortile dell’Alhambra di Granada, e la “Cappella”, la cui elegante alternanza di bianco e nero si ispira all’architettura della Mezquita (moschea) di Cordoba. La Rocchetta, dopo la morte di Cesare Mattei, passò prima al suo figlio adottivo e poi a un commerciante del luogo, che sfruttò la popolarità dell’edificio anche per aprire un albergo con annesso ristorante. Questa gestione “commerciale” durò fino agli anni ‘80, quando tutto il complesso venne abbandonato.

Sicilia
Febbraio 2022

Inizio dicendo che il volo per Catania è stato preso due giorni prima la partenza, alla modica cifra di 40 euro andata e ritorno a testa. Prenotato gli hotel per 50 euro a notte. Perfetto direi! Ecco, riassumo il weekend dicendo che, sì la Sicilia è bella, bellissima, ma siamo arrivati a cifre per il vivere, fosse anche solo il mangiare, davvero fuori misura. Sicuramente non abbiamo trovato i posti più economici, ma non siamo nemmeno viaggiatori sprovveduti che finiscono in trappole per turisti. La verità è che l'italia sta diventando troppo cara, e non oso immaginare in estate. Motivo per cui continuerò a visitare il mondo, andare dall'altra parte del globo rimane meno costoso che viaggiare in Italia. E purtroppo, perchè il nostro rimane il paese più bello in assoluto.

Comunque, sabato e domenica abbiamo visto: Siracusa, Noto, Modica, Ragusa, fino alla valle dei templi e tornare con capatina sull'etna. Proprio per i costi eccessivi del cibo, non mi sentirei di segnalare nulla di particolare.

Castello Monterone e cascate delle Marmore, Santo Stefano di Sessania e Rocca Calascio, Santo Speco e Tivoli
Dicembre 2021

Sulla via per Roma, per prendere il volo per Arabia saudita, abbiamo deciso di passare il weekend lungo tra Umbria e Abruzzo e Lazio.

Primo stop notturno, castello di Monterone. Consiglio caldamente questo castello, sembra davvero di essere tornati nel medioevo!meno interessante il ristorante del castello.

Dopo una visita veloce alle cascate delle Marmore, ci dirigiamo verso Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo nel parco nazionale del GranSasso.

il piccolo borgo di Santo Stefano di Sessanio è una cittadina di origine medioevale fortificata e perfettamente conservata, si trova a 1250 metri di altitudine incastonato tra alte vette abruzzesi. Storicamente Santo Stefano di Sessanio si è sviluppata a partire dal XIV secolo quando diventò una cittadina fiorente che viveva di agricoltura e di pastorizia. La città sotto l’egemonia dei De’ Medici divenne un importante centro economico della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana “carfagna” che veniva qui prodotta per poi essere lavorata in Toscana e poi venduta in tutta Europa. Dopo l’unità d’Italia, però, il borgo ha iniziato un processo di decadenza anche a causa di un forte fenomeno di emigrazione. Fortunatamente, però, il fascino di Santo Stefano di Sessanio ha conquistato anni fa l’imprenditore italo-svedese Daniele Kihlgren che è rimasto affascinato da questo borgo e ha deciso di acquistare parte delle abitazioni abbandonante e di ristrutturarle. Gli interventi di ricostruzione sono stati compiuti nel rispetto dell’integrità architettonica e culturale del luogo e oggi molte di queste abitazioni sono diventate parte del progetto “albergo diffuso Sextantio”. Non economico, ma devo dire che ne è valsa la pena. Abbiamo mangiato alla Locanda Sotto gli Archi, devo dire che sicuramente si potrebbe trovare di meglio in quanto a cibo, non che sia stato scarso, ma nemmeno eccelso. Prezzo sopra la media, 35 euro a testa per antipasto, secondo, dolce e vino, però sembra di trovarsi in una locanda medioevale e questo non ha prezzo!

IL giorno dopo siamo stati a Rocca Calascio, davvero spettacolare (forse anche perchè inverno, con della neve che conferiva una luce particolare). Situata a 1460 metri d’altezza, Rocca Calascio fu costruita intorno all’anno 1000, in una posizione strategica a scopo difensivo. Era un perfetto punto d’osservazione militare, in comunicazione con altre torri e castelli vicini, fino all’Adriatico. Fu edificata in pietra bianca: è composta da un corpo centrale, di età anteriore – forse romana-, e da una cinta muraria merlata con quattro torri d’angolo circolari. I primi documenti sulla rocca risalgono in realtà al 1380. Fu possedimento della baronia dei Carapelle, poi dei Piccolomini e infine passò ai Medici. La rocca fu soggetta a molti interventi, soprattutto verso la fine del 1400 su volere di Antonio Piccolomini. Nel 1703 fu danneggiata da un grande terremoto, ma tra il 1986 e il 1989 fu soggetta a vari interventi di restauro.

Alla rocca si accede da un ponticello in legno, un tempo ponte levatoio. Visitare Rocca Calascio è semplice perché il castello è sempre accessibile e gratuito. Intorno, ci sono i resti di mura e antiche case, ormai solo ruderi: erano le abitazioni sorte intorno al castello e distrutte dai vari terremoti. è stato set di Lady Hawke e il nome della Rosa. Nei pressi della rocca sorge la chiesa della Madonna della Pietà, dalla forma ottagonale. Pare sia stata costruita come ringraziamento per la vittoria ottenuta dagli abitanti locali contro una grossa banda di briganti, tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. Un elemento isolato dal resto del borgo e della rocca, ma che nonostante ciò si integra benissimo nell’insieme, dando quel tocco in più ad un paesaggio già di grande impatto.

Per visitare Rocca Calascio occorre camminare un po’, dopo aver lasciato l’auto all’inizio dell’antico borgo di Calascio: sono circa  30/45 minuti a piedi, in gran parte in salita (scarpe comode, mi raccomando). Nel parcheggio c’è posto per una ventina, trenta macchine al massimo. 
Per raggiungere la rocca dovrai attraversare l’antico agglomerato: una breve passeggiata che vale la pena di essere fatta con calma. Questo piccolo borgo era stato abbandonato dopo il terremo del 1700, poi piano piano è stato recuperato e ristrutturato.

Step successivo: Santo Speco. Meraviglioso. 

Il monastero di San Benedetto, o Santuario del Sacro Speco, si erge nella curvatura di una immensa parete di roccia del Monte Taleo ed è sorretto da nove alte arcate, in parte ogivali. Da quasi mille anni custodisce uno dei luoghi più significativi della spiritualità benedettina: la grotta in cui all’inizio del VI secolo il giovanissimo San Benedetto da Norcia visse da eremita, seguendo l’esempio dei padri anacoreti.

Attraverso il periodo di solitudine trascorso in questo luogo aspro e selvaggio, San Benedetto poté maturare quel carisma e quella spiritualità che in pochi anni lo portarono a fondare le prime comunità monastiche lungo la valle del fiume Aniene: l’embrione da cui si sarebbe sviluppato l’intero monachesimo occidentale.

Ancora oggi, seppur circondata da straordinari capolavori architettonici e artistici sedimentati nei secoli, la grotta conserva il senso autentico della fuga mundi di San Benedetto, fondamento di ogni scelta di vita monastica.

Oggi il Monastero si compone di due chiese sovrapposte e di molteplici cappelline che seguono l’andamento della parete di roccia a cui la struttura è addossata. La chiesa inferiore custodisce il tesoro spirituale del Monastero: la citata Grotta in cui San Benedetto spese i suoi tre anni di vita eremitica.

L'interno, complicato labirinto di ambienti, chiesette, cappelle, talvolta ricavate dalla roccia, è ricoperto da una preziosa decorazione a fresco di varie epoche, dalle prime opere bizantine (VIII secolo) al prezioso ritratto di san Francesco (1223), prima fedele raffigurazione mai realizzata del Santo, realizzata prima ancora che fosse assurto alla gloria degli altari, alle pitture di Magister Consolus (XIII secolo), ai notevoli affreschi di scuola senese e umbro-marchigiana che decorano la chiesa superiore e altri ambienti (secoli XIV e XV).

L'affresco che ritrae Francesco d'Assisi fu realizzato 3 anni prima della sua morte probabilmente durante il suo soggiorno nel 1223-1224 e riporta un Francesco privo di stimmate e di aureola. Notevole anche la statua di San Benedetto, opera di Antonio Raggi (1657).

Il Monastero è aperto tutti i giorni con il seguente orario:Mattina: 9 – 12.30, Pomeriggio: 15 – 18.30

Terminiamo il nostro giro a Tivoli, in particolare a Villa Adriana e con una lauta cena (la Sibilla, prima volta abbiamo mangiato dei bottoni cacio e pepe superlativi, purtroppo ci siamo tornati, ma non solo è stato particolarmente costoso, ma non all'altezza come la prima volta. Sicuramente la location non è male!).

Prima di andare in aereoporto abbiamo fatto un giro per roma, da segnalare per un aperitivo lo studio di Canova

Cafè Canova Tadolini, Via del Babuino

2021 Ibiza e Formentera, ci voleva il covid

Sabato e domenica di fine maggio, sicuramente non il momento migliore per la movida di Ibiza, ma non era comunque lo scopo principe, abbastanza caldo per un bagnetto a Formentera. Abbiamo deciso di venire per due motivi: la mobilità data dal covid era praticamente azzerata, queste isole erano tra le poche visitabili. 40 euro andata e ritorno per il volo aereo.

Che dire... si deve vedere tutto nella vita, non mi dilungo perchè non riesco ad essere obiettiva. Tutto molto costoso, tremendamente costoso, costa meno un mese in polinesia, oltre al fatto che, probabilmente, non esiste luogo sulla terra più distante dal mio modo di essere!per questo motivo mi limito alle sole foto e a dire che, se fatto in un weekend, si può risparmiare molto sul volo aereo!

2021 Umbria-toscana-marche

Gubbio: È conosciuta anche come “città grigia”, per il colore grigio uniforme e compatto della pietra calcarea con cui è stata costruita. Stiamo parlando di Gubbio. Situato sulle pendici del Monte Ingino, nella parte nord orientale della regione, è uno dei più antichi borghi umbri.

Raggiunse il suo massimo splendore durante l’epoca delle Signorie e, nei secoli, ha conservato gelosamente il suo aspetto medievale sia nella fisionomia degli edifici che nella struttura delle strade. La cittadina è formata da cinque vie parallele situate su diversi livelli e collegate tra loro da vicoli, scale e gradoni. 

La prima cosa da vedere a Gubbio è il Duomo ovvero la Cattedrale dedicata ai Santi Mariano e Giacomo. Un elegante edificio gotico a cui si accede tramite un portale sormontato da un’enorme vetrata di forma circolare e il cui interno è costituito da un’unica navata con diverse cappelle ai lati. Dopo aver visitato il Duomo recati in piazza Grande, il luogo più amato dagli eugubini e dai turisti, una delle più scenografiche costruzioni urbanistiche del Medioevo. Da questa suggestiva “piazza pensile” potrai godere di una splendida vista sulla valle.

Sulla piazza sorge il Palazzo Pretorio che, con il suo “campanone”, da secoli scandisce le ore del borgo e il Palazzo dei Consoli, sede del museo comunale. Qui gli amanti della storia non potranno fare a meno di ammirare le Tavole Eugubine, sette tavole bronzee rinvenute nel XV secolo, redatte in lingua umbra e considerate il “più importante testo rituale di tutta l’antichità classica”.

Quasi a metà della gola, superato l’ingresso alle Grotte di Frasassi, in una cavità della parete rocciosa a circa 100 metri da terra ed accanto al millenario oratorio di Santa Maria Infra Saxa – un tempo convento di monache benedettine – c’è un particolare edificio di culto neoclassico a forma di ottagono, definito Tempio del Valadier. In realtà il famoso architetto romano non ha mai messo mano al progetto, che invece è frutto delle capacità degli architetti Zappati, Ghinelli e Donati.

Le dimensioni del Tempio  del Valadier non sono piccole, ma lo appaiono rapportate alla dimensione della grotta che lo ospita. Il materiale utilizzato per costruire il tempio è il travertino locale e il tetto è ricoperto di piombo.

L’edificio fu voluto da Leone XII, il Papa marchigiano nato proprio a Genga, ed è relativamente recente perché è stato costruito nel 1828.

L’interno del tempio ottagonale è molto semplice, un altare centrale su cui è posta una riproduzione della statua della Madonna con il bambino opera di scultori della bottega del Canova, qualche panca e l’immancabile zona per accendere i ceri.

Dietro il tempio del Valadier, una salita terrazzata (da cui si riescono a fare ottime foto all’insieme tempio-grotta) porta all’imbocco di una grotta carsica naturale, che si visita solo con guide speleologiche.

L’abbazia di San Galgano, circondata dalla campagna della Val di Merse in Toscana, si trova a soli 35 chilometri da Siena ed è per questo una tappa obbligatoria se passate di qui per un on the road tutto italiano.
Questo meraviglioso edificio a pianta a croce latina, venne costruito tra il 1218 e il 1288 in stile gotico cistercense italiano, un’architettura che non si vede tutti i giorni nel nostro paese e che per questo attrae turisti da tutto il mondo. 

L’abbazia di San Galgano, di ordine cistercense (un ordine nato in Francia nel 1098), si trova precisamente nel comune di Chiusino. La posizione geografica rispetta tutti i canoni cistercensi: le abbazie dovevano infatti essere situate in modo da semplificare le comunicazioni con la casa madre e venivano per questo edificate vicino a fiumi, strade principali e aree boschive da bonificare per la coltivazione.

Il complesso comprende anche l’eremo di Monte Siepi, raggiungibile dall’abbazia a piedi seguendo una strada sterrata in salita per 5 minuti. In cima all’eremo (chiamato anche Rotonda di Monte Siepi), si trova una spada nella roccia appartenente a San Galgano.

2021 Fuerteventura e Lanzarote

Aprile 2021, venerdì sera, sabato e domenica, abbiamo deciso di visitare queste due isole essenzialmente sempre per lo stesso motivo: 50 euro andata e ritorno volo aereo, mete visitabili durante il covid. Devo dire che Lanzarote (oggettivamente per Fuerteventura abbiamo visto solo Corralejo, che ovviamente non mi è piaciuta, ma non posso portare giudizi basandomi esclusivamente su questo) mi è piaciuta molto! Non abbiamo noleggiato l'auto a Fuerteventura, ma solo a Lanzarote, siamo atterrati a fuerteventura e siamo ripartiti da Lanzarote, spostandoci da una isola all'altra in traghetto.

La prima tappa che abbiamo fatto è stata una zona interna dell'isola dedicata alla produzione di vino, chiamata La Geria. Qui vi si presenteranno agli occhi intere distese di piccoli muretti di sassi circolari, all'interno dei quali crescono le viti di malvasia e di moscato, che vengono così protette dal vento Aliseo che qui soffia in continuazione. Le piante sono immerse in imbuti di cenere lavica profondi fino a 2 metri e questo condizione del terreno così particolare fa sì che si produca un vino particolare, molto apprezzato dal Fabry (ovviamente essendo astemia non commento!).

La seconda tappa della giornata, El Golfo, un cratere che si è formato direttamente sulla costa. La caratteristica di questo luogo è che, all'interno della conca, si è formata una laguna di colore verde brillante, che deve il suo particolare riflesso alla presenza di una pietra tipica del luogo, l'olivina, di colore per l'appunto verde oliva. La laguna è separata dall'oceano da una striscia di sabbia nera.
L'accesso al golfo è consentito solo a piedi, quindi si lascia la macchina in un parcheggio gratuito all'inizio del percorso. La discesa è piuttosto problematica, in quanto i piedi affondano in un misto di sabbia e ciottoli e non c'è niente a cui aggrapparsi se non la parete di roccia. La terza tappa della nostra giornata costituisce una delle bellezze naturali imperdibili dell'isola: Los Hervideros, alte scogliere di roccia lavica colpite incessantemente da onde gigantesche. Con il tempo il flusso dell'acqua ha scavato all'interno delle rocce un dedalo di gallerie e cunicoli. Altro punto di interesse è il Jardin De Cactus, ultima opera del celebre architetto dell'isola César Manrique, terminata nel 1991. L'ambientazione dei cactus è molto scenografica, in quanto questi sono disposti all'interno di un enorme anfiteatro di roccia vulcanica, percorribile a livelli concentrici salendone i gradoni. Qui sono conservate ben 9700 piante di cactus di ogni forma e dimensione, tra le quali si possono individuare più di mille specie diverse provenienti da tutto il mondo. Non mi ha sconvolto particolarmente, ma è fattibile utilizzare una oretta del proprio tempo qui!

Quello che mi è piaciuto di più in assoluto è stato il Parco Nazionale del Timanfaya.
La maggior parte del parco, dichiarato Nazionale nel 1974, consiste in un immenso mare di lava che si estende fino all'oceano, e che si è formato nel 1730, quando ben 30 vulcani hanno eruttato contemporaneamente, inghiottendo villaggi e campi coltivati nel giro di oltre 50 chilometri quadrati. Mi ha ricordato l'haleakala a Maui...della serie, come è piccolo il mondo! Essendo aprile e ancora in periodo covid, non c'erano turisti! La macchina va poi lasciata nel parcheggio dell'osservatorio, in quanto la visita dei crateri viene fatta obbligatoriamente sui pullman con un tour guidato.
Che il vulcano conservi ancora una fonte di calore in profondità viene illustrato in modo molto chiaro dalle guide nel piazzale dell'osservatorio: prima versano dell'acqua in alcuni tubi di metallo provocando un getto altissimo di vapore, poi mettono a contatto dell'erba secca con la roccia e questa prende fuoco nel giro di pochi secondi. 
Dopo aver assistito a queste dimostrazioni, abbiamo preso posto su uno dei pullman per il tour guidato.

 
Terminata questa visita, andiamo al nostro hotel, che consiglio, per un pomeriggio di mare (gelido, mi sono buttata e siamo tornati in piscina, mare gelido, sabbia rovente!). Il lani suite, possibilità di cenare sul balcone senza costi aggiunti, piscina riscaldata e adult only, sicuramente ci siamo rilassati!

 

Un week end a Matera, Alberobello, Castel Del Monte
Febbraio 2020

Durante questo week end abbiamo visto la città di Matera, dormendo nei sassi nell'hotel Thymus Residence.

Matera è considerata la terza città più antica del mondo dopo Gerico ed Aleppo e risale al 2000 a.C.

Il ritrovamento di alcuni reperti storici però portano a pensare che già nella preistoria alcune grotte della Murgia Materana fossero abitate.

L’attuale conformazione urbanistica comunque prese forma a partire dal VII secolo ed ebbe un notevole sviluppo nel Medioevo, soprattutto nel quartiere della Civita.

I due rioni più importanti del centro storico comunque sono sicuramente i Sassi e la loro storia merita di essere raccontata. Il Sasso Barisano si chiama così perché è rivolto verso Bari, mentre il Sasso Caveoso guarda a sud, verso Montescaglioso.

Sono un intreccio di case stratificate scavate nella calcarenite, cisterne e cunicoli ipogei per l’approvvigionamento dell’acqua.

Nei primi decenni del Novecento le case erano abitate dalle famiglie meno abbienti e nei locali angusti trovavano dimora persone e animali domestici. Le condizioni di vita però erano precarie sia per il sovraffollamento sia per l’insufficiente standard igienico sanitario.

In seguito alla legge De Gasperi del 1952, ebbe inizio lo sgombero dei Sassi che durò fino al 1968. Coinvolse circa 17.000 persone che furono trasferite nei nuovi quartieri residenziali appositamente costruiti in città.

Dal 1993 i Sassi di Matera tornarono a rivivere con una nuova veste, pur rimanendo ancorati alla loro storia. Iniziarono dei lavori di riqualificazione ambientale e di ristrutturazione delle dimore, che vennero dotate di acqua, gas e corrente elettrica. Venne progettata anche una rete fognaria.

Da quel momento gran parte delle case dei Sassi vennero riconvertite in Bed & Breakfast, boutique hotel, bar, ristoranti, gallerie d’arte e botteghe artigianali. Alcune grotte infine sono state adibite a Casa Museo.

Sicuramente di notte Matera ha il suo fascino, siamo andati a mangiare alla Trattoria del Caveoso e abbiamo trovato posto per il rotto della cuffia.

Ristorante caratteristico che serve i piatti della tradizione lucana, la Trattoria si trova, per l’appunto, proprio nel quartiere da cui prende il nome. Non solo, il locale si trova proprio dentro a un “sasso”. Questa per noi è stata la prima occasione di vedere il Sasso Caveoso ed è qui che ho capito che, tra i due quartieri sasso di Matera, il Caveoso è, a mio gusto personale, il più bello dei due.
Comunque, tornando alla cena, anche stavolta le nostre aspettative non sono state deluse. Abbiamo mangiato benissimo in una location caratteristica, gustando piatti della tradizione e spendendo il guisto. 

Abbiamo concluso la serata passeggiando per il Sasso Caveoso. Alla fine per ritrovare la strada di “casa” ci è bastato cercare il Duomo con lo sguardo, e seguirlo come se fosse la nostra Stella Polare.

Grotte di Castellana: peccato non esser riusciti nè a vedere un film horror, nè la rappresentazione della Divina Commedia, cercheremo di organizzare per un'altra volta!comunque la visita alle grotte già di per sè vale il viaggio.

Già la strada che conduce dalla litoranea al paese di Castellana, attraversando distese di uliveti su una terra aspra e rossastra, inframmezzata qua e là da candide masserie ed ordinati muretti a secco, riempie gli occhi e il cuore. Seguendo dunque le indicazioni stradali per le grotte, si giunge poco fuori il centro abitato e si lascia l’auto in un ampio parcheggio a pagamento oppure lungo i margini della strada principale. Giusto il tempo di lasciarsi accogliere dai cartelli di benvenuto posti all’ingresso dell’area ed ecco la biglietteria, pronta a fornire informazioni sulle varie tipologie di visita.

Appena superato il varco d’ingresso, si inizia a scendere nell’enorme grotta iniziale, la “Grave”, alta oltre cento metri e comunicante con l’esterno attraverso un’apertura circolare sul soffitto. Questa grotta è stata dunque l’unica che gli abitanti di Castellana, per lo più contadini, hanno sempre conosciuto, senza però mai entrarvi, avendo il terrore di penetrare, così facendo, nelle viscere dell’inferno.

Dopo essere stata a lungo utilizzata come discarica di rifiuti, fu finalmente esplorata, unitamente all’intero sistema ad essa collegato, dallo speleologo Anelli e da un coraggioso operaio locale, Vito Matarrese, negli anni 1938 e 1939. I maestosi monumenti che l’acqua ha creato nei secoli all’interno di questa grotta sono gli unici che i turisti possono immortalare con le loro macchine fotografiche ed i loro cellulari, il cui uso è vietato infatti nelle grotte e nei corridoi successivi. Qui, inoltre, in una cornice estremamente suggestiva, si svolgono saltuariamente spettacoli particolarmente adatti all’ambiente, come Hell in the Cave, ispirato ai versi infernali danteschi, in programmazione alcuni tempi fa.

Dalle grotte ci siamo quindi fermati ad Alberobello: hotel bellissimo con jacuzzi e falconeria, la Corte dell'Astore.

E dire che questo spettacolo di pietra nasce dall’elusione di un editto seicentesco, che imponeva l’autorizzazione regia dietro pagamento di una tassa, per ogni nuova costruzione fatta erigere nel regno.

Fu un conte astuto e riottoso, Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona passato alla storia come il “Guercio delle Puglie”, a escogitare il sistema di copertura con trullo. Leggende secolari tramandano che questo indomito personaggio ambisse a fare della Silva Arboris Belli (così si chiamava Alberobello quando, prima dei trulli, c’era la “selva dell’albero della guerra”) un feudo indipendente dalla corte di Napoli. Non tollerando l’idea di indirizzare le rendite fiscali al governo centrale, l’astuto feudatario impose ai sudditi l’obbligo di costruire le casedde a secco, con la tecnica certosina della pietra a incastro: nel caso di ispezione regia per riscuotere la tassa sul costruito, sarebbe bastato lanciare un cappio al pinnacolo del trullo per farlo crollare nel più breve tempo possibile, disseminandone le pietre sui campi.

Pompei, Napoli e Castel Del Monte
Febbraio 2019

Un semplice insediamento di pochi edifici ai piedi del Vesuvio. Col tempo le casupole crebbero fino a diventare cinque villaggi, che poi furono riuniti in un unico centro chiuso da mura, posizionato a ridosso di importanti vie di comunicazione. Pompei inizialmente combatté contro Roma ma, una volta sconfitta, divenne sua alleata pur restando fermamente legata alla propria cultura e alla lingua.

Immaginate quale splendore acquisì la città, mano a mano che si intensificarono la produzione agricola e l’esportazione di olio e vino! Venne fortificata la cinta muraria e costruito un porticciolo fluviale, per garantire i commerci via mare. La ricchezza e l’influenza di culture esterne, come ad esempio quella greca e romana, portarono all’edificazione di importanti luoghi di culto religioso e ville splendide.

I commerci fiorivano, le botteghe erano animate da trattative e mercanzie di ogni tipo. L’esistenza scorreva florida, con quella sicurezza intramontabile, a volte persino supponente, che troppo spesso allontana l’essere umano dalla consapevolezza della propria vulnerabilità. Le scene narrate negli affreschi e l’opulenza delle ville, l’immensità di questa metropoli che sono elementi inequivocabili di un alto tenore di vita, che di certo non contemplava il concetto di distruzione. Non bastarono le ricchezze per impedire ad una violenta scossa di terremoto, di danneggiare fortemente la città nel 62. Fu l’inizio della fine, perché tante ricche personalità se ne andarono decretando anche un drastico crollo dell’economia. Pompei divenne un cantiere a cielo aperto, dove furono costruiti nuovi edifici. Fino a quel tragico istante del 79 quando il Vesuvio, immenso gigante catalizzatore di sguardi, eruttò e tolse la vita a Pompei. Semplicemente la spense, soffocandola e fissandola nelle spire del tempo.

Scosse di terremoto e un boato assordante, poi una pioggia di cenere e lapilli. Nel giro di poche ore, oltre un metro di materiale vulcanico si abbatté su Pompei. Alle prime luci del giorno successivo raggiunse i due metri, seguito da magma e gas incandescenti che raggiunsero la città a distanza di un’ora. Fu morte. Distruzione. Anche se la pioggia di ceneri proseguì per altri quattro giorni, Pompei cessò di esistere in quel momento. O forse, a ben vedere, il suo destino era già stato segnato.

Nonostante la maggior parte della popolazione fuggì all’inizio dell’eruzione, si calcola che morirono 1600 persone: una carneficina. C’è chi è spirato all’interno degli edifici; chi all’esterno a causa delle nubi ardenti. Silenzio, immobilità eterna, disperazione, sono stati riportati alla luce e mostrati al mondo con la tecnica dei calchi.

Sorrento: Vallone dei Mulini. Questo posto prende il nome dalla presenza di un mulino che un tempo era impiegato per la macinazione del grano, ma è il suo abbandono e il modo in cui la natura lo ha riavvolto tra le sue propaggini a renderlo speciale. Un incredibile colpo d’occhio si presenta al visitatore che, arrivando a piedi da una strada cittadina, si ritrova a guardare questo baratro la cui gola è ‘abitata’ da edifici abbandonati ricoperti di vegetazione. 

​Il Vallone dei Mulini era una stretta e profonda gola, scavata da un torrente. Un mulino dunque, e una annessa segheria, erano il cuore pulsante di questa valle, realizzati nel 1600. In funzione fino alla seconda metà del 1800, gli edifici vennero abbandonati quando parte della valle venne ricolmata, nuove piazze, strade e ponti furono costruiti, cambiando la viabilità cittadina. Da allora il luogo è rimasto chiuso, in fondo a questa gola all’interno della città, dove un particolare microclima – umido e ombroso – ha permesso alle specie vegetali di diventare rigogliose e ammantare i vecchi edifici. Oggi chi si ferma a Sorrento, anche solo di passaggio, viene qui ad osservare questo particolarissimo scorcio. 

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Capolavoro del Medioevo, questa volta di architettura civile: il Castello di Federico II a Castel del Monte. L’imperatore normanno, detto Stupor Mundi, qui volle costruire questa meraviglia per ricevere i potenti dell’epoca, per risposare nella tranquillità della campagna e praticare la caccia col falcone, una delle sue attività preferite. Come si vede dalle foto, è il numero otto a prevalere in questa costruzione, costituita da otto torrioni, tutti a forma ottagonale. 

Castel del Monte è un’antichissima costruzione che risale al 1240 e si deve all’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II che ne fece la sede della sua corte.

Un’antica leggenda narra che l’origine di Castel del Monte risale ad un’iscrizione riportata sul capo di una statua custodita in un antico tempio: “Il mio capo è di bronzo ma a levar del sole a calendi di maggio sarà d’oro”. Un giorno un saraceno risolse l’enigma e il primo giorno di maggio, al sorgere del sole, decise di scavare dove cadeva l’ombra della statua, scoprì così un antico tesoro con il quale fu costruito il castello.

Il numero otto è ricorrente: il castello ha una pianta ottagonale, le sale al piano terra e del primo piano sono disposte in modo da formare un ottagono, e otto sono le imponenti torri anch’esse a pianta ottagonale. La forma ottagonale del complesso ha una forte valenza simbolica: si tratta della figura intermedia tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che rappresenta l’infinità del cielo, e quindi segnerebbe il passaggio dell’uno all’altro.

L’esterno si presenta maestoso con un ingresso principale in breccia corallina, costituito da 2 colonne e da 2 leoni. Il primo ha lo sguardo rivolto verso il sorgere del sole al solstizio d’inverno e il secondo in direzione del sorgere del sole nel solstizio d’estate. L’impressione è quella di non poter mai dare le spalle alla struttura.

Anche il materiale usato per la sua costruzione è stato scelto accuratamente, come la sua disposizione precisa, studiato per creare un determinato effetto cromatico. Sono stati usati la pietra calcare, il materiale preponderante, che dà al castello una colorazione dal bianco al rosato a seconda del giorno e della luce presente nel momento in cui lo si osserva. Il marmo bianco, che prima era il materiale di tutto l’arredo e oggi è presente in rare decorazioni. Ed infine la breccia corallina, che dà un tocco di colore alla struttura.

Cava di Carrara
Giugno 2020

Accanto ad antichi borghi, città d’arte, isole paradisiache e località di mare, la Toscana possiede un altro vanto da mostrare al resto del mondo: il marmo di Carrara. 
Materiale prezioso che si presta ad un itinerario di viaggio lontano da ombrellini e fiumane turistiche, dove visitare i centri di lavorazione e avere la possibilità di entrare all’interno delle cave, vere e proprie cattedrali di roccia. 

Le strade polverose che portano alle cave di marmo di Carrara scivolano a serpentina lungo le pendici delle Apuane, regalando scorci unici e forti emozioni. Si procede guidando lenti e cauti, attraversando buie e improvvisate gallerie scavate nel marmo e sentieri semi-pericolanti affacciati sugli strapiombi. 

Diverse cave di marmo possono essere visitate anche all’interno, come la cava sita nel piazzale dei Fantiscritti in località Miseglia (Carrara). Come intuirete facilmente, per questioni di estrema sicurezza, è severamente proibito visitare le cave di marmo autonomamente. Per entrare, ci si affida ad organizzazioni come la MarmoTour, che effettua visite guidate in totale sicurezza.

http://www.marmotour.com/

Un week end al faro in Croazia: Porer

Per un week end originale, perchè no!una notte in un faro in mezzo al mare!Dopo uno stop per pranzo a Trieste, ovviamente.

A Porer vieni trasportato da un pescatore con la sua barca fino ad una isoletta in mezzo al mare distante 2 km dalla costa. Entri nel tuo appartamento e quando ti affacci a una delle finestre vedi solo una cosa: il mare.

Puoi chiamare il pescatore che ti ha condotto sull’isola per farti portare il pesce appena pescato oppure per approvvigionare il tuo frigo, si può pescare direttamente!in compagnia del cagnone del custode. E poi grigliare il tutto!ovviamente non abbiamo pescato nulla, ma avevamo comprato delle bistecche per l'occasione, quindi sicuramente il cibo non è mancato!

Personalmente non potrei resistere più di un pomeriggio e una notte, per altro siamo stati decisamente fortunati, eravamo gli unici a pernottare quella sera!

https://www.lighthouses-croatia.com/it/fari/porer

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Un week end in Slovenia

Se la memoria non mi inganna, siamo a gennaio di qualche anno fa, probabilmente 2018. Vogliamo farci il weekend lungo in giro e Fabry decide di portarmi al lago di Bled. "In inverno sicuramente sarà marcissimo", mi dice. Ed effettivamente abbiamo trovato una atmosfera lugubre e sinistra, proprio come in un libro di Bram Stoker, cosa posso chiedere di più?

La cittadina è immersa nella natura e si sviluppa attorno all’omonimo lago, famoso per l’isoletta (anch’essa omonima) localizzata al suo interno, d'obbligo la camminata lungo lago, l'abbiamo fatta al tramonto con la bruma, decisamente inquietante!

Si può arrivare a piedi con una bella camminata in salita, o in auto, parcheggiando davanti all’entrata e pagando circa 2-3 euro. Per entrare al castello si deve fare il biglietto.

Come hotel, purtroppo non riesco a ritrovare dove siamo stati, ma avevamo una bellissima vasca idromassaggio con vista sull'isolotto, assolutamente d'obbligo dopo una giornata in giro al freddo.

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Un sabato sera ad Atene

Sì, si è trattata di una follia. Solita modica cifra di 25 euro andata e ritorno, prendiamo un volo con arrivo ad Atene alle 15 del pomeriggio e ritorno alle 5 del mattino della domenica. Però suvvia, costa meno che una serata fuori a Milano!Ovviamente ci sono poi tornata con mia mamma per un suo regalo di compleanno, e ce la siamo presa con calma. Il concetto però è proprio questo, a volte ci sono offerte per cui passare un sabato sera lontano da casa, può costare molto meno che passarlo vicino alla propria città, quindi...non escludiamo questo tipo di "follie" a priori!è inverno, a memoria febbraio 2017, fortunatamente fa caldo e riusciamo ad arrivare in tempo per l'ultimo ingresso all'acropoli. Abbiamo girato tutto a piedi, sono assolutamente refrattaria alla metro se non strettamente necessaria. Dopo Acropoli siamo andati nel nostro hotel Electra Metropolis, un 5 stelle molto carino, costato 50 euro a notte (!!!) e abbiamo girato piazza 

Syntagma e Plaka. Ovviamente il tutto non era altro che una buona scusa per abbuffarci di pietanze tipiche e rismaltirle camminando per km e km nel centro cittadino.

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3 giorni in Andalusia: Siviglia 

Maggio 2018, per il compleanno della mamma decido di portarla tre giorni pieni a Siviglia.

Di seguito cosa abbiamo visto, da sottolineare il tentativo di furto del telefono: seduti al ristorante, avevo il telefono appoggiato sul tavolo di fianco a me, arriva un pakistano o similare, mi butta delle cartoline sul telefono. Per fortuna il cameriere si è accorto immediatamente cacciandolo via, ovviamente al mio No su acquisto delle cartoline, se ne sarebbe andato tirando su appunto el cartoline compreso il mio telefono...furbi eh!no...direi babba io, comunque in Spagna sappiamo che è un must ed è sempre meglio tenere gli occhi aperti. D'altra parte proprio a Barcellona ho avuto la mia unica esperienza infelice, mattinata in giro da sola per il centro, vengo inseguita da un ragazzino alto un metro e barattolo che mi ha rincorsa fino dentro il mio hotel. Avrei potuto picchiarlo facilmente, visto la stazza sua e la mia, ma si sa mai...comunque in tutti i miei viaggi, escludendo un episodio particolare in Cina, non ho mai e poi mai avuto esperienze di questo tipo!comunque...adoro la Spagna!

l’Aeroporto di San Pablo dista circa 10 chilometri dalla città ed è servito da autobus che in 20-30 minuti conducono al centro storico (partenze ogni 30 minuti – 2,30€ a tratta).

La prima, lHostal Museo (Abad Gordillo,17) è sita nel centro storico, nei pressi di Plaza Puerta Real. Si tratta di un 2 stelle curato con un patio comune lussureggiante, personale disponibile, wi-fi gratuito e camere pulite.

Siviglia si scopre perdendosi per le vie del centro storico, facendosi catturare dall’arancio, dal rosa e dal giallo fuoco dei palazzi, dai patii impreziositi da fontane e piante rigogliose, dai cortili ricchi di alberi di agrumi e dagli azulejos, le tipiche piastrelle in ceramica dalla superficie decorata e smaltata.

La Cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia, è una tra le più grandi cattedrali al Mondo la cui costruzione risale al 1401. In seguito alla riconquista della città da parte dei cristiani la grande moschea allora presente venne demolita in favore dell’edificazione della maestosa basilica.

Costituita da cinque navate in tipico stile gotico, dalla cappella Maggiore e da quella Reale, la cattedrale presenta un interno ricco di tesori preziosi tra cui la Tomba di Cristoforo Colombo rappresentata da un monumento del 1902 costituito da quattro uomini simboleggianti i regni spagnoli del 1492 intenti a reggere il feretro del grande esploratore (in realtà si nutrono molti dubbi che i resti contenuti nella tomba sia di Cristoforo Colombo e sul tema ci sono pareri contrastanti).

A memoria dell’antica moschea, troviamo la Giralda, il minareto trasformato in torre campanaria da cui si può ammirare dall’alto ogni angolo della città (possibilità di salire sia a piedi che in ascensore sino al primo mirador ), il Patio degli Aranci, un grandissimo cortile interno con oltre sessanta alberi di arancio ed una splendida porta in stile arabo, la Puerta del Perdon.

Plaza de España, una delle più belle piazze di Siviglia dalla forma semicircolare e da un’ampiezza pari a 50.000 metri quadrati.

L’Alcazar, inizialmente fortezza divenne nel XII secolo la residenza di re e califfi della città. Al suo interno si trovano giardini, patii ed il Palacio de Pedro I. Per la sua notevole bellezza, l’Alcazar è la dimora prescelta dal re Don Juán Carlos durante la sua permanenza a Siviglia.

​Barrio de Santa Cruz, parliamo di un quartiere composto da case pittoresche, patii nascosti, piazzette, bar e ristoranti, il tutto collegato da stradine talmente strette che talvolta consentono il passaggio di una sola persona alla volta. Alla fine della dominazione musulmana, il quartiere divenne per un certo periodo la dimora della comunità ebraica per essere poi abbandonato e solo successivamente ristrutturato.

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