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VIA DELLA SETA part 1: 
UZBEKISTAN

5-13 Agosto 2017

Il tutto è nato dopo aver abbandonato l'idea della Kamchakta...non perchè non abbastanza figa, ma semplicemente perchè era la meta che avevo scelto con il mio piccolino, il mio amore, il mio bimbo, il mio pumino. Adesso, 27-03-2017 ore 1 e 35, il mio pumino è morto da esattamente 8 giorni. Ancora distrutta, non riesco a darmi pace. Non sarei mai potuta andare in Russia, meta che ha scelto proprio lui mettendo la sua zampina sulla guida.

Quindi ecco a pensare una valida alternativa...ed ecco il lampo di genio, un itinerario pazzesco!

Partenza da Tashkent, treno che attraversa Uzbekistan, Turkmenistan e Tagikistan fino al Kirgistan e quindi ad Almaty in Kazakistan. Da qui ad urumqi in Cina, si prosegue per l'oasi della luna crescente, Turpan, le montagne colorate..chi l'avrebbe mai detto, il nord della Cina e il deserto dei Gobi sono tanta roba!!

Quindi fino a Pechino, Dandong e Corea del Nord. Si riscende a Pechino e treno fino a Hong Kong, da qui casa.

Tanta roba, nulla da aggiungere.

Presa dalla foga della prenotazione, ottimo metodo per distrarsi dalla cruda e dura nonchè ingiusta realtà (i migliori se ne vanno sempre anzitempo, mentre le mele marce non se ne vanno mai) preparo il file excel da battaglia, mentre il Fabry chiede a un suo amico residente ad Almaty informazioni sui trasporti. Sì: in internet ci sono delle informazioni sul passaggio Uzbekistan-Kazakistan e Kazakistan-Cina, ma sicuramente non si sta parlando della transiberiana, molto più gettonata, quindi come primo approccio non posso dire sia un itinerario particolarmente accessibile. Preferiamo avere delle informazioni più precise...ed ecco la dura realtà. Ci viene assolutamente sconsigliato di attraversare i confini via terra, unico modo possibile per me non avendo alcuna intenzione di prendere alcun volo interno. Non solo, parrebbe che la zona desertica del Xinjiang non sia totalmente tranquilla in questo periodo.

Ok basta, in questo momento della mia vita mi basta e avanza, non voglio persistere quindi facciamo altro.

Dopo un'ora di nervosismo a mille ecco la decisione!Dividiamo la via della seta in tappe, sperando in momenti migliori. Anche perchè parrebbe che sia stato inaugurato proprio 2 giorni fa un treno veloce da Tashkent ad Almaty e soprattutto che venga aperta una tratta veloce da Almaty a Pechino tra pochi mesi...bene, magari l'anno prossimo mi inventerò un pauroso combo via della seta più Russia sperduta/Mongolia. Vedremo. Tanto cambio idea con una facilità pazzesca, ma prima o poi la via verrà completata.

Quindi tornado a noi: Uzbekistan, 8 giorni. Andata. Poi si torna e si va in quel di Donostia in Spagna a surfare...e si risparmia un bel millino che dopo le fatiche delle Hawaii male non fa...

Ovviamente il solo Uzbekistan non basta, mettiamoci dentro una capatina in Turkmenistan e Tagikistan, con puntatina al confine con Afghanistan già che sono dietro l'angolo!

COSTI

VOLO: altissima stagione, 660 euro andatae ritorno per Tashkent con Aeroflot. Se volete viaggiare con Turkish costa 500. Io non me la sono sentita, già è arcinota la mia paura di volare, non potevo assolutamente mettere i piedi in quel di istanbul in questo momento e tanto meno sulla loro compagnia di bandiera. Già ho ansia nel volare in uzbekistan, non peggioramo il tutto!

ASSICURAZIONE SANITARIA, RIMPATRIO, volo e tutto incluso: 53

SPOSTAMENTI: treno notturno Tashkent - Urgench: 65 dollari

Urgench -Khiva: 10 dollari auto privata di un local

Khiva - Bukhara via Turkmenistan: 20 dollari auto privata di un local

Bukhara-Samarkanda: 20 dollari auto privata di un local

Samarkanda - Tashkent via Tagikistan: 40 dollari treno veloce

DORMIRE: circa 15 euro a notte a testa ad eccezione della prima notte dove abbiamo speso 60 euro a testa, ma data l'impresa del viaggio direi spesa giustificatissima

CIBO: antipasto, primo, secondo, extra, a volte dolce, birra e bibita o acqua....ristorante locale: 2 euro a testa. Ristorante più turistico: 5 euro a testa!

VISTO: non avendo alcuna intenzione di spedire il mio passaporto fino a Roma, mi sono affidata ad una agenzia di Milano. 125 euro.

TOTALE: 1200 

Assolutamente non economicissimo, quello che ci ha fregato è sicuramente il volo preso un pò in ritardo e in altissima stagione. Per il resto, treno in cuccetta da due, alberghi assolutamente dignitosi e mangiato come due lupi, direi piuttosto a buon mercato il rapporto qualità prezzo.

CONSIDERAZIONI: che dire, posti pazzeschi, mai visti prima. Devo sottolineare che non sono una amante del genere e quindi è la prima volta che mi spingo verso queste terre. Detto questo sono rimasta piacevolmente sorpresa dall'architettura, unica nel uo genere. Mi ha ricordato a tratti quanto visto in india, anche se forse dovrei dire il contrario visto che l'architettura uzbeka è stata poi portata in India. E' stato inoltre uno shock, subito dopo l'India sono partita per questo paese....le differenze sono pazzesche. A parte la povertà dilagante in India (povertà quella vera, non la povertà intesa all'occidentale, cioè non avere lo smartphone) e praticamente assente in Uzbekistan, mi sono affacciata con culture diametralmente opposte.

In India gli arricchiti danno peso alle "cose materiali": tu hai l'iphone, io sono riuscito a comprarmi lo smart phone, io ho i soldi blah blah. In Uzbekistan mai nessuno ha fatto questi discorsi, nessuno si è fermato a guardare il cellulare e durante la conversazione con i locali, nessuno ha fatto mai cenno alla questione soldi. Semplicemente perchè agli uzbeki non interessa assolutamente avere vestiti alla moda, telefoni costosi, macchine costose. E stiamo parlando di un popolo mediamente più istruito del nostro per esempio, evitiamo di paragonare il loro grado di istruzione a quello americano. 

Non per essere polemica, negli Stati Uniti sono stata almeno 10 volte ad oggi e apprezzo in qualche modo la loro cultura, ma provate a leggere una nota guida di viaggi sull'Uzbekistan, o sulla Russia p su un paese EX-URSS in generale, scritta da americani. 

Io fossi in loro starei attento a scrivere determinate corbellerie...della serie, prima meglio guardare in casa propria.

L'unico aspetto che mi ha lasciato l'amaro in bocca è stato la presenza di un numero spropositato di italiani. Inoltre gli uzbeki si sono attrezzati molto bene nell'accoglienza dell'occidentale...fin troppo per i miei gusti, avrei preferito più avventura, invece è stato un viaggio molto molto rilassato, decisamente adatto a tutti!In ogni caso consiglio caldamente questo viaggio!una settimana, non di più!

IL CLIMA: se bisogna temere qualcosa, temete il clima!non consiglierei di visitare questi paesi in agosto, la temperatura raggiungeva i 45 gradi e il rischio di disidratazione è alto!per portare una testimonianza che renda l'idea, nonostante non sia elegantissima: in una giornata abbiamo bevuto circa 5 litri di acqua/sprite a testa. Pipì giornaliera?una volta prima di uscire di casa la mattina e una volta la mattina successiva. Tutti i 5 litri di acqua ingeriti si sono letteralmente volatilizzati, nonostante non sudassi praticamente.

Se fate escursioni nel deserto esempio sul lago d'aral, ancora peggio. Fate un check della vostra forma fisica e scegliete il mese più consono (qualunque tranne giugno, luglio e agosto!!)

SICUREZZA: assolutamente sicuro. Abbiamo girato a piedi in piena notte per i sobborghi di Tashkent senza avvertire il minimo pericolo. La polizia è ovunque, controlla il bagaglio all'ingresso della metropolitana e all'ingresso della stazione dei treni. E' presente all'ingresso dei monumenti, ma non perquisisce i turisti, ed è presente in tutti i luoghi turistici e non. Sulla guida Lonely planet si metteva in guardia su poliziotti corrotti che chiedono il pizzo ai turisti. Devo dire che era una guida del 2011 e soprattutto scritta da un americano anti comunista/russo veramente indecente che non si tratteneva dal commentare in maniera ridicola ogni aspetto della società uzbeka...pensa te che vivono meglio dell'80% di loro, questo è poco ma sicuro! Sta di fatto che non sono mai stata vittima del pizzo, nè in metropolitana, nè per strada, nè nei luoghi pubblici. Anzi sia polizia che i locali si sono dimostrati molto cordiali!

Non ho trovato mendicanti e nessuno mi ha mai chiesto del denaro. Qualcuno dice che il regime Uzbeko abbia fatto sparire i mendicanti e i poveri e li abbia segregati fuori dai luoghi turistici. Abbiamo girato le città in lungo e in largo e la povertà non l'ho vista. Si tratta di un paese di stampo comunista: questo vuol dire che l'alfabetizzazione è più alta che in Italia, questo vuol dire che chi vuole può andare all'università senza pagare (così mi ha raccontato il nostro giovanissimo driver), questo vuol anche dire che i giovani non hanno cellulari costosi (seppur possiedono gli smartphone). Nessuno però parla di soldi, come invece è veramente smaccato in India, e non ho visto povertà come intendiamo noi. La parte "popolare" delle città è fantastica: tutti si impegnano a tener pulito e le case sono più che dignitose! Ovvio che una persona abituata ai nostri stili di vita, mal si potrebbe adattare ai loro, ma leggere gli sproloqui di un poveraccio che ha avuto la sfortuna di nascere negli Stati Uniti e che crede quindi di essere il meglio, mi fa veramente alterare. Quanto meno qui non si ammazzano per 10 dollari e non devono mendicare se per sfortuna si prendono un malanno. Lungi da me lodare il sistema uzbeko, il sistema ha dei pro e dei contro, ma ho visto un popolo sereno (a parte nelle zone del lago d'Aral) e cordiale. E sicuramente non mi sono mai sentita in pericolo. Bisogna aggiungere anche che, pur essendo musulmani, non sono praticanti: le purghe staliniane hanno imposto come unico luogo di culto la moschea di Tashkent. Questo significa che le donne non portano il velo, le ragazze giovani guidano, vanno all'università, gestiscono in autonomia alberghi e attività commerciali. Così diverso da quanto visto 1 settimana prima in India, dove i musulmani sono una minoranza per altro, ma l'induismo, come tutte gli estremismi religiosi, miete altrettante vittime. L'arretratezza delle donne in India è palpabile, mentre qui, seppur sia un processo non ancora completo, si respira un aria quasi europea per le ragazze giovani.

In tutto questo, mi rammarico di non aver potuto visitare la città di Mazar i Sharif, dev'essere una vera meraviglia e non si trova molto distante dal confine con l'Uzbekistan. L'istinto di conservazione ha prevalso e quindi ci ragionerò in tempi migliori!

Ah! la via della seta!leggendaria e decisamente intrigante!prima o poi la farò tutt!!per adesso mi accontento di Venezia- Istanbul e dell'Uzbekistan da Tashkent passando per Samarcanda e Khiva. Come dicevo, il piano era quello di giungere direttamente a Pechino, ma è stato necessario sottostare alle regole del buon senso: c'è tanto nel mondo da visitare, posso anche evitare di cercarmi i guai!

SPOSTAMENTI: spostarsi in Uzbekistan è molto semplice!per gli spostamenti lunghi, esempio da tashkent a Khiva, abbiamo optato per il treno notturno in puro stile sovietico, si parte alle 20 e si arriva alle 12, dal mio punto di vista la scelta migliore. Si potrebbe optare per il volo, ma si perderebbe una bella esperienza. Per gli spostamenti tra Bukhara, Samarcanda e Tashkent il treno veloce è perfetto!

per tutto il resto arrangiate gli spostamenti direttamente con l'albergo!

Siamo stati molto fortunati perchè nel tragitto Khiva-Bukhara, dove non si ha altra alternativa che chiedere supporto di un driver, asiamo stati accompagnati da un ragazzo con il quale abbiamo avuto un piacevole scambio di esperienze.

Prima di tutto ci ha confermato che praticamente tutti i giovani sono laureati, lui compreso. Dopo la laurea aveva deciso di diventare un driver, "perchè mi piace guidare". Intanto mette da parte i soldi per sposarsi con la sua fidanzata, appena si sarà laureata e avrà trovato un lavoro ovviamente!

Sì perchè qui le donne guidano, lavorano e hanno una dignità. Come dicevo sopra, anche il ragazzo non è interessato ai telefoni costosi, alle macchine costose, nemmeno ai viaggi (se devo trovare una pecca), ovviamente uno stile di vita totalmente lontano dal nostro. Lui ha studiato, si è assicurato un lavoro e ora pensa al suo futuro con la fidanzata. Abbiamo provato ad intavolare una discussione sull'URSS, ma non è stato possibile, il ragazzo ha solo 23 anni!

ALBERGHI: nulla da dire,ho preso alberghi di buona categoria su booking in base al punteggio e al commento degli irriducibili italiani. Se va bene a noi, vuol dire che è un buon albergo! Fondamentale che qualcuno parli inglese per poter arrangiare gli spostamenti giorno per giorno. Infatti proprio tramite l'albergo abbiamo prenotato l'auto con guidatore (a volte una persona del posto, a volte un autista professionista) e cambiato i soldi...

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CIBO: oh giubilo!

dopo l'avventura in India dove non ho mangiato assolutamente nulla (colpa mia, non di mio gusto), l'Uzbekistan mi ha piacevolmente sfamata!Un mix di cucina russa e del caucaso, spiedoni di agnello, zuppe, ravioloni, tutto molto buono!

A Tashkent abbiamo mangiato al mercato locale nei pressi del Circo (grande struttura in stile russo), ristorante decisamente locale dove abbiamo mangiato la zuppa tipica uzbeka (brodo con verdure e pezzi di carne) e poi agnello sfilacciato.

Pochi sono i ristoranti a Khiva/samarcanda e soprattutto Bukkhara (la meno apprezzata), inutile riprendere quello che si può leggere su tripadvisor!

Quello che posso consigliare è: mangiare una sera in un posto locale, dove vanno gli uzbeki veri, e poi andare in uno più turistico per mangiare un pò meglio. Intendo dire carne di agnello tenera e non di mattone per esempio. Loro tengono la carne fuori a 45 gradi di temperatura...ovvio che poi non sia gustosa e morbida come dovrebbe essere!

Il piatto tipico è il plov: riso e carne fondamentalmente. Posso dire di non averlo mai preso, l'ho solo assaggiato, per un mio gusto personale!si tratta nel dettaglio di riso speziato a base di carne di montone (fritta e bollita), cipolle, carote e riso, uva secca, ceci o frutta, lo cucinano anche all'aperto in enormi pentoloni!

Il nan, il pane tipico, è servito in ogni momento...posso dire che non mi è piaciuto per niente? stopposo e all'uovo, mi faceva rimpiangere la mia francesina!ho deciso di evitare accuratamente di prenderlo, se non per intingerlo nelle zuppe!

Le zuppe...ah le zuppe!in ogni ristorante in cui siamo stati ho ordinato la zuppa di zucca e, dove non presente, la zuppa di funghi: paradisiache. 

Altri piatti della tradizione sono lo shashlyk , noto anche come kebab , ossia pezzi di carne di montone cucinati allo spiedo, sulla brace, e serviti con cipolla e nan. A samarcanda abbiamo mangiato al ristorante Platan, numero uno di tripadvisor...spiedini di agnello pazzeschi, zuppa molto buona, tartina con caviale rosso a 2 euro il pezzo...consigliato!!

Di fianco a noi pasteggiavano a coca allungata con acqua e vodka dei russi ubriachi marci che hanno ordinato tutto il menù...un vero spasso!!Per non morire disidratati consiglio come antipasto una insalatina di pomodori e cetrioli, un vero toccasana (Achik-chuchuk). 

Altri piatti assaggiati, ma in posizione sicuramente meno alta rispetto agli altri: samsa, fagottini di pasta sfoglia ripieni di carne e verdura (cipolle o zucca, patate, cavolo, funghi o noci) e cotti nel tandyr (o tandoor), un forno tradizionale di argilla, a forma cilindrica, riscaldato con carbone.  Oppure i manty, dei grandi ‘ravioli cinesi’ ripieni di carne finemente tritata, marinata con spezie e cipolla, quindi cotti a vapore in uno speciale recipiente (il kaaskan). Il lagman, zuppa di tagliolini, è un piatto che, dal mio punto di vista, patte il plov 10 a 0!!

Il tè è onnipresente, ed esistono usanze e riti particolari per la sua preparazione. Se il tè verde è la bevanda dell’ospitalità in tutto il paese, il tè nero è una scelta obbligata nella capitale, dove viene servito con samsa, pane e fritti.

Da non dimenticare la colazione: se volete essere uzbeki, oltre al the, magiatevi i fagottini fritti!!molto buoni!

Per tutto questo ben di dio, antipasto il primo il secondo il dolce il bere, spenderete nei luoghi turistici non fighetti circa 5 euro a testa, in caso di cambio favorevole...in quelli fighetti 10.

Nukus - Aral Sea - Moynaq - Fortezze nel deserto

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ESCURSIONI

Partiamo da una delle escursioni più interessanti: lungo la via per il lago d'aral, interessante la visita a quello che rimane dei castelli nel deserto, risalenti a circa 1000 anni fa.

Si tratta di un viaggio molto lungo che porta via circa 12 ore di auto per il giro delle fortezze e l'arrivo all'ex porto di Moynaq. Purtroppo non abbiamo raggiunto le acque del quasi scomparso lago d'aral, avremmo dovuto stare solo mezza giornata a Bukhara e aggiungere un giorno per visitare il lago e dormire nella steppa.

Il nome di questa zona è Elliq-qala (le “cinquanta fortezze”). L’area è a nord di Bustan, dove le distese di cotone improvvisamente si diradano e la terra diventa brulla. Qua e la dei villaggi, persone che attendono taxi collettivi e venditori di frutta fresca.

Interessante sapere che, nonostante la zona del lago d'aral  sia ricca in petrolio, questa zona è povera in rifornimenti e tutte le auto vanno essenzialmente a metano....

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Raggiungiamo dopo molte ore di viaggio (6 in totale) e dopo numerosi posti di blocco, la cittadina di Moynaq: miei cari sovietici, in questo caso l'avete toppata alla grande!

Negli anni dell'ex unione sovietica, i russi hanno deciso di investire nella costosissima, nel senso di risorse, coltivazione del cotone. 

Il cotone è una pianta che ha bisogno di molta acqua per crescere...essendo l'uzbekistan praticamente deserto faccio fatica a comprendere questa strategia, sta di fatto che hanno convogliato litri e litri di acqua dal lago d'aral alle piantagioni di cotone.

Nel tempo il lago si è prosciugato fino a ragiungere nemmeno un quarto della sua grandezza originale.

Ad un certo punto parrebbe esserci stata un pò di coscienza sociale e sono stati invitati fior fior di scienziati con il compito di ripristinare l'Aral alla sua originale dimensione. Peccato che il letto del fiume abbia offerto giacimenti di petrolio e di gas naturale talmente ghiotti che la nobile impresa di ripristinare il lago sfumò in pochi anni...

Sta di fatto che la cittadina di Moynaq, una volta fiorente porto commerciale, sia oramai una città fantasma abitata da pochi. I coraggiosi che vivono ancora qui hanno problemi di salute dovuti al cambiamento dell'ecosistema e alle polveri tossiche ricche in pesticidi.

Interessante sapere che, con il prosciugamento del lago, sono emersi diversi segreti dell'ex urss come un laboratorio di armi batteriologiche in un'isola sotto il lago!Ovviamente inaccessibile ad oggi e segretissima!

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Arrivati alla città di Moynaq ci siamo diretti subito verso il cimitero delle navi.

Si tratta dell'ex porto della città, oramai una distesa desertica: il letto del fu lago d'Aral rappresenta adesso il terzo deserto dell'uzbekistan.

In ordine:

- deserto del Kizylkum, ovvero dalle sabbie rosse

- deserto karakum: sabbie nere, al confine con il turkmenistan

- deserto dell'aralkum (il nuovo deserto del lago d'Aral): le sabbie dell'Aralkum contengono agenti inquinanti dovuti al precedente utilizzo intensivo di diserbanti nella zona.

Deserto di KARAKUM tra Uzbekistan e Turkmenistan

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Ed ecco il Darvaza!purtroppo non ci siamo avvicinati tanto, non era possibile date le formalità doganali non per niente semplici...La bocca dell'inferno del Turkmenistan!!

Da wiki: Si tratta di una voragine di origine artificiale causata da un incidente nel 1971, quando una perforazione effettuata con lo scopo di cercare petrolio ha fatto crollare il terreno e aperto una via di fuga al gas naturale, che è stato incendiato volontariamente per evitare conseguenze ambientali peggiori. Da allora il cratere brucia ininterrottamente!

KHIVA

Cosa vedere a Khiva??

Prima di tutto bisogna arrivarci!Treno notturno da tashkent (PS se state un giorno solo a Tashkent evitate di andare subito a Khiva...l'aereo potrebbe essere in ritardo...) si arriva a Urgench e da li il nostro albergo ci aveva mandato un energumeno russo come autista!Potete anche raggiungere Khiva con i taxi collettivi o con i taxi locali...ma voglio dire, 5 dollari per un autista (cje in realtà era un locale) che vi porta direttamente in albergo...siamo seriii, non vale la pena soffrire sotto quel sole e soprattutto perdere tempo!!

Ritorniamo a Khiva...che dire, è vero che si tratta di un museo a cielo aperto!alcuni la definiscono finta...io direi non meno di tutte le altre città dell'Uzbekistan che sono in generale pazzescamente asettiche e restaurate.

La città "antica" è definita itchan kala: entrare dall'ingresso principale, l'entrata ovest, e comprate il biglietto che vale l'ingresso a praticamente qualsiasi sito, per una modica cifra di 20 euro a testa...una roba pazzesca visto i prezzi!è come se mi avessero chiesto 80 euro per visitare 4 mura. In ogni caso ne vale la pena, per cui superata la sorpresa si parte con l'esplorazione della città.

Specifico che siamo usciti dall'albergo alle ore 13...eravamo gli unici in giro ovviamente. In poco meno di 3 ore abbiamo bevto circa 3 litri di acqua a testa rischiando la disidratazione.

Sicuramente la città dà il meglio di se alla sera, non solo per le temperature più miti, ma anche per i riflessi fantastici dei monumenti...mi sembrava di essere nel cartone Alladin!

E direi i tutti i sensi...dietro l'aspetto pacifico di questa città vi è un passato sanguinario!Khiva era infatti famosa per essere covo di sanguinosi briganti e snodo principale della tratta degli schiavi...

Partendo dal famoso ingresso principale si passa di fianco a una pappa in maiolica con i nomi delle principali attrazioni. Sinceramente non saprei ripetere tutti i nomi!anche perchè sono tutti molto molto simili. In ogni caso di pregio particolare sicuramente :

- il bellissimo minareto di kalta minor con le sue fantastiche maioliche

- la moschea del venerdì o moschea juma...l'nterno è molto suggestivo con le sue 218 colonne di legno che sorreggono il tetto le cui basi intagliate con scritte cufiche risalgono al X-XI secolo. La moschea attuale, come tutte le moschee dell'Uzbekistan, risalgono a 1700, ma le colonne ancora originali risalgono appunto al nono secolo. Tutto l'uzbekistan è stato distrutto e ricostruito dai vari conquistatori: alessandro Magno, Gengis Khan, Tamerlano...grandi condottieri e grandi conquistatori, nonchè distruttori!Poi ovviamente, in epoca più recente, sono passati anche i sovietici, che hanno dato una mano sia nella distruzione che poi nella ricostruzione!

- Madrassa del Khan Mohammed Amin e di Allakuli Khan

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BUKHARA

Consiglierei solo un pomeriggio a Bukhara, l'ho trovata troppo artificiale e turistica. La piazza con la grande moschea e la grande madrassa fa la sua figura, si tratta di costruzioni a dir poco imponenti. La piccola costruzioni a quattro torri e la vecchia moschea in legno valgono la visita alla città, ma con il senno di poi non vi avrei dedicato una giornata intera.

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ARK e moschea: subito davanti all'ARK di Bukhara, una antica fortezza, si trova questa moschea con le colonne in legno molto bella a mio avviso...attenzione che le donne non sono assolutamente ben accette al suo interno...per la prima volta qui in Uzbekistan ho respirato la religione islamica così come la può percepire uno straniero...pazienza è entrato il Fabry e a quanto pare non mi sono persa granchè!

L'esterno merita molto

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Lyab-i Hauz una delle poche pozze che sono rimaste a Bukhara, per fortuna a quanto pare!!!la storia narra che nel 1800 la mortalità di questa città fosse altissima e l'età media non superiore ai 30 anni. Questo perchè le varie pozze della città non contenevano acqua linda e chiara, ma acqua stagnante mai cambiata che portava pestilenze di ogni sorta!

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SAMARCANDA

Che dire....sicuramente spettacolare, sicuramente sicura e sicuramente ben tenuta...quasi troppo!!a tratti mi sembrava di essere a Gardaland.

A parte questa considerazione sicuramente siamo davanti a uno spettacolo che vale il viaggio!

Per prima cosa abbiamo attraversato completamente la città, visto che il nostro hotel si trovava abbastanza distanza, ma in zona tranquilla e poco turistica, e ci siamo ritrovati direttamente davanti a una delle imperdibili attrazioni della città: il Registan!

Nato come piazza pubblica, una evoluzione dell'Agorà greca e del Foro romano, il Registan fungeva da luogo per le proclamazioni reali, che venivano rese note attraverso gli annunci degli araldi, amplificati da enormi corni chiamati dzharchis, così come le esecuzioni capitali. 

La piazza, di forma rettangolare e molto allungata, è circondata su tre lati dalle note madrase, le scuole della legge islamica. Si tratta di costruzioni imponenti, ma quello che personalmente mi ha colpito di più è stato l'interno di una delle tre madrase, quella di Ulugh Beg, costruita tra il 1417 e il 1422 in nome dell'omonimo sovrano.

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L'interno completamente rivestito d'oro, decisamente notevole!!

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Da non perdere il Mausoleo di Tamerlano, o di Timur se vogliamo essere precisi!

Questo stile architettonico fu precursore e modello per le posteriori grandi tombe dell'architettura Moghul, tra cui la tomba di Humayun a Delhi ed il Taj Mahal ad Agra... neanche farlo apposta, 1 settimana prima ero proprio lì!
Il complesso contiene le tombe di Tamerlano, dei suoi figli Shah Rukh e Miran Shah e dei nipoti Ulug Beg e Muhammad Sultan. Viene onorato anche Mir Sayyid Baraka, maestro di Tamerlano.

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Terminata la visita a questa parte della città ci incamminiamo verso la parte a mio avviso più interessante, la necropoli.

Decidiamo di fare una bella passeggiata, tanto c'è una bella brezza (ironia, la disidratazione è dietro l'angolo), attraversando il parco Navoi, praticamente deserto!e ci credo....50 gradi come minimo, troppo anche per gli autoctoni!! 

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Ed eccoci giunti alla famosa necropoli: Shah-i-Zinda (in uzbeco: significa "Il re vivente").

Il complesso Shah-i-Zinda comprende dei mausolei e altri edifici rituali dei secoli IX-XIV e XIX. Il nome Shah-i-Zinda ( significa "Il re vivente") ed è collegato ad una leggenda popolare. Kusam Ibn Abbas, il cugino del profeta Maometto, secondo la tradizione è stato sepolto lì dopo la sua venuta a Samarcanda con l'invasione araba nel VII secolo. Le leggende popolari sono ovviamente abbastanza cruente: decapitato per la sua fede, prese la propria testa e andò nel pozzo profondo (il Giardino del Paradiso), dove si narra sia ancora in vita.

Girate tranquillamente per ogni tomba, i vari interni sono molto interessanti!

Qui l’architettura è unica. Moschee e mausolei di reali e nobili furono costruiti su vari livelli, aggiunti man mano su un periodo di circa nove secoli.

Ci sono 11 mausolei e tre moschee di cui una risalente all’XI secolo. In totale a Shah-i-Zinda ci sono più di 40 monumenti di architettura islamica.

Nella necropoli è sepolto anche Islam Karimov, il presidente uzbeko morto il 2 settembre 2016. Per la popolazione locale questo luogo è sacro e ci sono pellegrini che arrivano da ogni parte del mondo per visitarlo.

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Terminato il nostro giro a Samarcanda prendiamo il treno diretto per Tashkent, in prima classe, economico e molto comodo, portano anche il cibo!!!

Insomma la nostra avventura è iniziata con un bel treno notturo da Tashkent a Khiva e termina sempre con un bel trenino!

Giusto il tempo di esplorare Tashkent!

Città assolutamente tranquilla, abbiamo girato per Tashkent a piedi e via metro in lungo e in largo. Tutta preoccupata di essere vittima di abusi di potere da parte della polizia (così recita la guida e come ho già stressato sopra).

Come nella maggior parte dei casi di guide riguardanti paesi della ex URSS scritti da americani, l'esagerazione è all'ordine del giorno!Sicuramente è più facile farsi derubare o direttamente ammazzare da un colpo di arma da fuoco in USA che essere molestati qui. Non per essere ripetitiva, ma è un punto abbastanza importante nonchè irritante che potrebbe tranquillamente rovinare la visita di una città tranquillissima.

Scemato quindi l'allarmismo abbiamo girato la città in ogni dove, anche in periferia, utilizzando qualunque mezzo di trasporto.

Vale la pena fare un giro in metro, come da tradizione russa, anche la metropolitana di Tashkent merita una visita!

Non si potrebbe fotografare, un paio di scatti sono partiti in totale riservatezza!

Abbiamo fatto acquisti, soprattutto frutta secca, al mercato Chorsu per prima cosa!Ovviamente si tratta di un mercato e come tale un luogo dove prestare attenzione maggiore, non che sia successo nulla oppure mi sia sentita in pericolo, semplicemente più mendicanti e povertà nella zona del mercato.

Continuate poi verso la piazza principale Amir Temur Square, la piazza dell'indipendenza e il parco Navoi.

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SAMARCANDA

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