
UK + IRELAND
SCHYSMA UK Tour 2015
17 Ottobre - 25 Ottobre 2015



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Una bella carrellata di cibo spazzatura/immerso nello strutto....per fortuna avevamo gli appartamenti con cucina altrimenti non sarei tornata viva, o quanto meno in forma umana....parliamo dei fagioli al sugo che in realtà sono al ketchup?!?
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Bodiam Castle: non molto distante da Dover, porto dove attraccano i traghetti dalla Francia. Vale la pena fare un salto....costa 7 sterline sia l'esterno che l'interno del castello




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Notte 1.....non male!!Cambersands
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SUN 18th OCTOBER - BRIDGEHOUSE - CANNING TOWN LONDON




MON 19th OCTOBER - 12 BAR - HOLLOWAY LONDON




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Dopo anni e anni di viaggi, dopo aver vissuto per un breve periodo a Boston e dopo aver "vissuto" questi 10 giorni nella vera vita inglese, confrontandomi con i locals e con la loro verità, non con quella che gira da noi in Italia per quanto riguarda l'estero e in questi casi l'inghilterra (probabilmente risalente ancora alla fama degli anni 80), sono giunta a una conclusione: in Italia non si sta affatto male.
TUE 20th OCTOBER - RAILWAY - BOLTON


Appartamento in Manchester....la città è oscena, meno male che siamo stati fortunati con l'accomodation!


WED 21st OCTOBER - SNOOTY FOX - WAKEFIELD


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THU 22rd OCTOBER - ROADHOUSE - COVENTRY


Città di partenza: Bradford....una delle peggiori che abbia mai visto in vita mia!Si tratta di una città in gran parte islamica e parecchio degradata.
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FRI 23rd OCTOBER - DRAGONFFLI - PONTYPOOL (Wales)


CARDIFF
Ok il castello...carino...ma non andiamo oltre.....
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SAT 24th OCTOBER - CHILL BAR - ILFRACOMBE


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Un giro per le Highlands
29 Aprile - 3 Maggio 2015 e sabato 23 settembre 2023
Premetto che è stato un viaggio assolutamente fantastico, bellissime terre, abbastanza selvagge, e patria poi di eroi come William Wollace, di cui è impossibile non essere stati affascinati...e poi...hanno anche girato Highlander!!!
Dai!Andiamo a fare un giro nelle Highlands!andiamo durante un ponte, 4 giorni di fuoco e via!......più facile a dirsi che a farsi....ma vi rendete conto di quanto possa costare un volo per Edimburgo?!?!?!ma stiamo forse scherzando?!?se va male...ben oltre le 200 euro!se va meglio....non meno di 140 (tenendo conto che dobbiamo includere il weekend per forza, con partenza o arrivo il sabato o la domenica). Ma è una vera follia!Queli soldi non ce li metterò mai per andare solo ad Edimburgo.
Per un momento sono rimasta sconfortata da tale notizia. Poi si è accesa la lampadina!Guardiamo un pò come è fatta sta benedetta Inghilterra, anzi questo benedetto Regno Unito...ahhhh ma c'è Manchester (meta ryanair) che è a sole 3 ore da Edimburgo!
Dai vediamo quando costa.....ma stiamo scherzando?!?!?una cifra ridicola. RIDICOLA. Confido che l'aereoporto di Edimburgo, per quanto riguarda i viaggi dall'Italia, non decollerà mai.....
Tanto voglio dire, uno la macchina per girare le Highlands la deve già noleggiare....che saranno mai SOLO 3 ORE IN PIù andata e ritorno....mi sembra francamente ridicolo mettere due aereoporti tanto vicini con una differenza di prezzo così allucinante!
Comunque non posso dire la cifra precisa in quanto è stato un regalo.....ma sappiate che è decisamente la scelta migliore per risparmiare MOOOOOOOOOOLTO. Comunque: Arrivo il 29 Aprile a Manchester alle 18 e 30 e partenza il 3 maggio da Manchester alle 13 e 20.
Per delle info più dettagliate andate su questo fantastico sito: www.scoziatravel.it. Qui ho riportato solo le informazioni che mi interessavano!
COSTI: come dicevo, il volo è un regalo quindi non posso professar parola, prendetelo solo da Manchester che non ve ne pentirete. Noleggio auto 80 euro a testa per 4 giorni (rentalcar), 26 euro di hotel la prima sera, benzina, cibo: 360 euro
Ricordatevi che in SCOZIA la vita costa MOLTO, MOLTO, MOLTO CARA. Una cena fuori con 1 antipasto, 1 dolce e 2 secondi di carne a 75 euro, ottimo sicuramente, ma non a buon mercato. La benzina costa l'equivalente di 1,8 euro al litro..... fatevi due conti. I prezzi di ogni castello o attrazzione sono veramente esorbitanti....17 sterline per un castello mi sembrano eccessive...
SPOSTAMENTI: non per ripetermi, ma la benzina costa cara!D'altra parte non ci sono altre possibilità per viaggiare in questa splendida terra!Ricordatevi di fare benzina a ogni grande città, costa meno e, soprattutto al nord, le pompe sono poco frequenti e chiuse di notte.
In ogni caso, 4 giorni, 3000 km, non male!
ALLOGGI
Il 29 aprile ho prenotato da booking per l'Armillan Hotel, a 1 km dal castello di Edimburgo, a 26 euro a testa. Ricordatevi che se, nella prenotazione, c'è scritto check in entro mezzanotte, sarà entro mezzanotte. Siamo arrivati in hotel alle 00:30 e la simpaticissima signorina ci ha praticamente insulatati. Meno male che c'era la possibilità di bersi un bel the con i biscotti in stanza!
Dal 30 al 2 si dorme in macchina con sacco a pelo!

CIBO
Come dicevo, il cibo costa molto!Devo ammettere di aver mangiato molto bene....anche i piatti tipici sono stati molto apprezzati!Ricordatevi che la cucina chiude alle 21....i supermercati come Tesco sono aperti anche tutta la notte!Però, purtroppo, non è stato possibile trovare alcun cibo fresco commestibile...
COLAZIONE
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Porridge: classica polentina d’avena calda con sale, zucchero e latte. Te ne portano una quantità industriale, non male, a meno che a colazione non preferiate i cibi solidi
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Aberdeen rowies: sfogliatine di strutto e burro con marmellata d’arance amare. A colazione troverete sempre la marmellata, quella fatta in casa è assolutamente spettacolare
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Baps: panini tiepidi ripieni di uovo fritto e bacon
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Uova: presenza costante in tutte le colazioni, vi verrà presentato sotto forma di frittata o di uovo sodo
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Bacon: una colazione scozzese che si rispetti deve avere del bacon
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Pomodori lessi: non mi chiedete il perché, ma in tutti gli alberghi e bed & breakfast a colazione ti presentano sempre il pomodoro lesso
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Fagioli e salsicce: la colazione del campione, se riuscite a mangiare questi, il bacon e magari l'uovo siete a posto fino a merenda
PRIMI PIATTI
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Scotch broth: brodo di montone con piselli/lenticchie. In Scozia pecora e montone vanno per la maggiore
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Cock-a-leekie: brodo di pollo con porri e prugne secche
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Reested mutton soup: una sorta di minestra di montone secco e salato
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Mussel brose: brodo di cozze con latte, avena e erba cipollina
CARNE E SECONDI PIATTI
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Steak and Oyster pie: manzo e ostriche insieme, soprattutto nelle zone costiere
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Mince and tatties: carne trita di manzo stufata con purè di patate, un classico. E devo dire che la carne di manzo scozzese non è niente male
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Agnello!
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Rabbit pie: stufato di coniglio avvolto in pasta sfoglia. In realtà si trovano anche altre tipologie di carne avvolte nella pasta sfoglia
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Roast venison: daino arrosto con salsa di mirtilli. In Scozia piace molto la cacciagione in salsa di mirtilli ed è molto gustosa
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Haggis: fegato, cuore e polmoni di pecora tritati uniti a cipolle e farina d'avena, il tutto cotto nello stomaco o negli intestini della pecora. Ovviamente mi sono guardata bene dal mangiarla, ma chi l'ha presa sostiene che, tolto l'impatto iniziale, se eviti di pensare a cosa ci sia realmente dentro, non è neanche male (io mi sono fidata sulla parola). Al Fabry è piaciuto talmente tanto che ha fatto il bis nel secondo viaggio a edimburgo nel 2023!
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Black pudding: il classico sanguinaccio. Fondamentalmente ce l'hanno servito a colazione (ebbene sì) sull'Isola di Skye, insieme a fagioli, uova e bacon. Anche qui devi superare lo shock iniziale
PESCE
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Tweed Kettle: salmone bollito in acqua e vino con aneto e alloro. Il pesce lo trovi ovviamente di più nelle zone costiere, ma è diffuso un po' ovunque
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Potted salmone: una crema di salmone e burro. A proposito del burro, lo spalmano ovunque, anche sulla carne. Però fortunatamente è burro animale, non margarina
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Cabbie claw: trattasi di un baccalà con salsa di rafano e pepe di cayenna
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Crappit heid: testa di merluzzo ripiena di fegato di pesce con avena, solo per i più coraggiosi
PATATE
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Stovies: patate a fette fritte nel grasso bovino o nel burro con cipolle
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Champit tatties: classico purè di patate
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Baked Potato: patate al forno con una noce di burro sopra, da condire a piacimento
DOLCI
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Pudding: quello che va per la maggiore
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Shortbread: la classica pasta frolla
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Dundee cake: una torta di uvetta e buccia d’arancia candita
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Cranachan: panna montata al whisky con lamponi
Haggis: frattaglie di pecora, rognone e farina d’avena.
L'haggis è un tipo di insaccato, un piatto salato che combina carne, farina d'avena, sale e spezie. In passato era considerato un piatto da poveri e fatto con gli avanzi, mentre oggi è molto popolare e presente sui menu di tutto il paese.
L'haggis è spesso servito durante la famosissima "Burns Supper", una celebrazione internazionale e annuale della vita e delle opere del Bardo Nazionale Scozzese, Robert Burns. La tradizionale Burns Supper comprende un purè di rape bianche (neeps) e patate (tatties), haggis e whisky.
black pudding: è una salsiccia fatta con avena, grasso di rognone, cipolla e sangue di pecora o di maiale.
Ecco qui sotto un bel piatto d Haggis gourmet al Ben Nevis Inn nei presis di Fort Williams





Già il panorama dall'aereo...


EDIMBURGO
Castello: Arroccato su di un vulcano.
Esplanade: è la piazza d’armi seicentesca che precede l’ingresso al castello. Giunti al castello si nota a destra una statua di William Wallace e a sinistra una di Robert Bruce.
Non avevo riconosciuto WW inquanto l'uomo raffigurato nella statua è vestito come un "cavaliere normale", non con il kilt!
E qui, informandomi, mi è caduto il primo mito....Ho sempre pensato a questi personaggi in questo modo


E invece no!Dimenticatevi di queste immagini!Perchè il kilt è stato inventato nel 1700....Da wiki: Nei primi anni trenta del '700(tra il 1727 e 1734), un inglese, osservando gli operai che abbattevano gli alberi per fornire la legna alla sua fornace di Inverness, ebbe l'intuizione di semplificare l'abbigliamento per renderlo meno ingombrante. Gli abitanti meno abbienti infatti portavano allora un lungo plaid, mantello di stoffa grezza e di basso costo, che copriva l'intero corpo (indumento utile anche a fungere da coperta) e che veniva stretto in cintura formando così una specie di gonna, il che rendeva più agevole la marcia nella brughiera.[1] Rawlinson inventò l'attuale gonnellino, staccato dal plaid.[2] Il kilt, quindi, va considerato un abbigliamento "moderno" che il movimento romantico impose come segno di "antichità".[3] Venne poi usato anche per distinguere una famiglia da un'altra.
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Royal Mile è la strada principale della Old Town, che dal castello in cima alla collina porta dritto fino a Holyrood House.
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Omini in kilt mentre suonano la cornamusa

Calton Hill: Calton Hill, lo sperone vulcanico che si erge di fronte alla Old Town. Ecco uno dei cimiteri più visitati e importanti di Edimburgo, sia per la sua bellezza architettonica che per la sua storia e i personaggi illustri che qui riposano, nei pressi della collina di Calton Hill.
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Holyroodhouse: è una residenza reale attualmente abitata dalla Regina in alcuni mesi dell’anno
Holyrood Park: Si parte dalla parte bassa di Holyrood Park, vicino al castello e si segue il Volunteers’s Walk: questo sentiero passa dal suggestivo Dunsapie Loch, in mezzo a brughiere e campi verdissimi, per salire poi all’Arthur’s Seat, un imponente vulcano spento che dalla pianura della città svetta all’improvviso con i suoi 247 metri di altezza. La salita dura circa 20 minuti passando lungo un pendio erboso che in primavera si ricopre di ginestre ed eriche in fiore.
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Nel 2023, oltre all'interno del castello, abbiamo deciso di visitare il famoso Mary King Close https://www.realmarykingsclose.com/ e il walking tour Fright Night sulle storie di fantasmi e ladri di cadavere https://cityofedinburghtours.com/our-edinburgh-tours/edinburgh-fright-night-tour/
I close sono vicoli stretti, “chiuse”, come dice il nome stesso, che dal Castello di Edimburgo sino al Palazzo di Holyrood, si dipartono ai lati, come le lische di una spina di pesce. Si snodano su entrambi i lati di quella che un tempo era l’unica arteria principale della città, il Royal Mile, la via che dal Castello di Edimburgo scende fino ad Holyrood. Il loro nome discende dal fatto che sono vicoli ciechi, perché conducono alla proprietà privata e sono quindi chiusi al pubblico, là dove le persone della Old Town costruivano le loro residenze. La maggior parte dei close segue di solito lo stesso schema. Generalmente recano il nome di una professione, di un residente di spicco o della persona più facoltosa che vi abitava.
Oltre ai close lungo il Royal Mile troverete anche diversi wynds e courti: si tratta sempre di vicoli stretti e la differenza tra gli uni e gli altri è, di fatto, piuttosto sottile. Le court sono vicoli che sia aprono in cortili aperti, e non chiusi appunto come i close; mentre i wynds sono passaggi leggermente più ampi, attraverso i quali, un tempo, potevano passare anche carri e che tendono ad avere un andamento più corvo che rettilineo.
Costituiti da strettissimi vicoli, soffocati dagli alti e scuri palazzi tipici della old town, i close, così come pure courts e wynds, sono stati a volte inglobati nella struttura stessa delle case.
Iniziamo da Mary King Close
Si racconta che durante un’epidemia di peste nella metà del 17° secolo, il Mary King’s Close fosse usato come quarantena per contenere la diffusione della malattia. Si dice anche che i fantasmi di coloro che sono morti qui infestino ancora il posto.
Il close prende il nome da un precedente proprietario Alexander King, avvocato di Mary Queen of Scots, la cui figlia si chiamava Mary. Successivamente il nome del close si lega una certa Mary King, un’importante donna d’affari che commerciava in tessuti.
Non sappiamo nulla della vita di Mary King prima che sposasse Thomas Nimmo nel 1616, ma nonostante la tradizione di prendere il cognome del marito, Mary mantenne il suo anche dopo le nozze.
La tragedia colpì la famiglia nel 1629 quando Thomas morì, lasciando Mary con quattro figli da crescere. Nel testamento Thomas ha lasciato a Mary il titolo di Burgess e così Mary ottenne un seggio nel Consiglio di Edimburgo, che le diede diritto di voto, trecento anni prima di tutte le altre donne. Purtroppo Mary non visse abbastanza per vedere il suo nome riconosciuto, perchè avvene circa mezzo secolo dopo la sua morte. Mary King morì un anno prima della peste e lasciò ai suoi eredi: due anelli d’oro; sei cucchiai d’argento; una lunga panca di legno; tre sgabelli da buffet; due paia di pinze; svariati ferri da fuoco; due vasi da notte, vino e birra.
A causa delle condizioni di vita antigeniche e l’elevato afflusso di roditori, la peste bubbonica invase la città Edimburgo nel 1645. Un numero incalcolabile di ratti neri trasportavano il batterio per la città e in pochissimo tempo, i residenti di Mary King’s Close come il resto della città, stavano morendo.
Il dottor George Rae, visitava le vittime della peste con strambi abiti di pelle dall’aspetto demoniaco e una maschera spaventosa simile ad un uccello, intrista con erbe profumate per nascondere il fetore ripugnante e tenere lontani i germi (mi sono anche comprata due bellissime magliette proprio con l'effige del medico della peste!).
Stracci bianchi penzolavano fuori dalle case delle vittime della peste per indicare che avevano bisogno di rifornimenti come cibo e carbone.
Quando scoppiò la peste circa 500 persone vivevano e lavoravano a Mary King’s Close. La metà di loro era morta o stava morendo a causa della malattia mentre l’altra metà era sana.
Si racconta che il consiglio locale abbia deciso di contenere la peste incarcerando le vittime e murando il close per anni, lasciando morire tutti quelli che si trovavano all’interno. È probabile che questo sia il motivo per cui il close è stato soprannominata la strada dei dolori.
Passato l’allarme della peste nel XVIII secolo c’era bisogno di spazio per costruire e così hanno riaperto il close per portare fuori i corpi e bruciarli.
Rigidi e pesanti, i corpi non passavano per gli stetti vicoli e così li segarono e li tagliarono a pezzi per trasportati fuori.
Le persone hanno vissuto e lavorato qui per secoli fino a quando l’ultimo occupante non è stato costretto ad andarsene nel 1902. Rimasto disabitato per quasi un secolo, Mary King’s close riapre i battenti nel 2003.
Uno dei fantasmi più famosi della città di Edimburgo, legato a questa zona è il fantasma di Annie. La sua fama si deve alla serie televisiva realizzata da Aiko Gibo, medium e parapsicologo tra i più importanti del Giappone. In una delle puntate della serie il Mary King’s Close era citato come uno dei luoghi più infestati da fenomeni paranormali di tutto il Regno Unito. Dopo aver visitato uno dei locali sotterranei, Gibo ebbe l’impressione che qualcosa si fosse aggrappato ai suoi pantaloni e quando si girò per vedere di cosa si trattava vide una bambina di 5 anni che piangeva. Gibo le chiese chi fosse e perché fosse lì e la bamina rispose che si chiamava Annie e che nel 1644 era stata abbandonata dalla sua famiglia perché aveva la peste. Gli disse anche che piangeva perché aveva perso la sua bambola di pezza l’unica cosa che ancora avesse al mondo. Il medium, commosso, uscì dai sotterranei e andò a comprare una bambola di pezza, poi tornò giù e la lasciò appoggiata al muro della stanza dove aveva visto Annie e la sensazione di dolore e di freddo che aveva sentito prima scomparve. Da allora migliaia di visitatori visitano la casa di Annie, augurandosi che la piccola riposi finalmente in pace.


Fright Night Walking tour nel cimitero di Edimburgo di Greyfriars e visita di un close all'interno direttamente dell'abitazione privata di uno scozzese lungo il royal mile.
Partiamo dalla piazza del mercato (grassmarket) dove sorge la cattadrale di Edimburgo (St Giles), piazza dove ci raccontano di torture in stile scena finale di Brave Heart!
Quindi ci dirigiamo a piedi verso il cimitero: è un esempio di quelli che vengono chiamati “graveyard” e non “cemetery” dato che le tombe si costruirono attorno ad una chiesa (in scot “Kirk”). Le prime tombe che vi si trovano risalgono al XVI secolo, mentre le più recenti sono del XIX e custodiscono, tra gli altri, i corpi di molti personaggi famosi che hanno vissuto in città in questo lasso di tempo, tra i quali James Hutton, l’architetto J. Craig e il famoso cagnolino Bobby. Bobby era un piccolo Skye Terrier che quando il suo padrone morì rimase a fare la guardia alla sua tomba e non si mosse di lì per ben 14 anni. A quanto pare, il cane si allontanava solo per andare a mangiare al bar che si trovava all’entrata, che oggi porta il suo nome. Questa storia commosse tanto gli abitanti della città che, in un’epoca in cui alla morte del padrone veniva ucciso anche l’animale, non solo salvarono la vita di Bobby, ma lo nominarono cittadino di Edimburgo perché potesse essere seppellito nello stesso cimitero, accanto al suo padrone. Oggi, infatti, è possibile vedere la tomba di “Greyfriars Bobby” (come lo si conosce) proprio accanto all’entrata del cimitero. Non è difficile individuarla grazie alla quantità di regali lasciati dai visitatori, soprattutto peluche e bastoncini “per farlo giocare”.
Dopo il racconto sul cagnolino Bobby, entriamo nel cimitero e si entra nel vivo delle storie più macabre.
Siamo nella metà del XVII secolo la Scozia era dilaniata da lotte religiose, cominciate quasi un secolo prima con la diffusione della dottrina protestante presbiteriana. La decisione del re Carlo I di introdurre la fede anglicana anche nel nord della Gran Bretagna fu affrontata con astio dai cittadini scozzesi. Gli attivisti religiosi presbiteriani firmarono il National Covenant (il patto nazionale della Scozia) proprio nella chiesa di Greyfriars, il 28 febbraio del 1638, da cui il nome covenanters, i Covenanti. Dopo la firma, i Covenanti si ribellarono contro il sovrano ed ottennero una temporanea vittoria. Ma la contentezza durò poco, perchè il nuovo sovrano, Carlo II, figlio del precedente, sconfisse i Covenanti a Bothwell Brig (1679): comincia da questo momento quello che gli storici conoscono come the killing time, una delle pagine più buie della storia della Scozia.
Dopo la battaglia, più di 1200 firmatari del patto furono incarcerati, torturati e condannati in un luogo che ancora oggi troviamo all’interno del cimitero, la “Covenanter’s Prison” (la prigione dei Covenanti). Una prigione a cielo aperto che, considerate le condizioni climatiche dell’inverno scozzese, era già di per sé un castigo considerevole. 250 di loro vennero deportati come schiavi in America, ma il naufragio dell’imbarcazione, al largo delle Isole Orcadi, provocò la morte di quasi tutti i passeggeri. Nel frattempo, i prigionieri in attesa di giurare fedeltà al re furono lasciati a combattere contro le intemperie e soprattutto contro le torture psicologiche attuate dai loro carcerieri: il trattamento era crudele e ad alta prova di resistenza. Molti furono successivamente impiccati a Grassmarket, ed a volte seppelliti proprio a Greyfriars. Nessuno di loro uscì vivo da quei cancelli. A ordinare la strage dei presbiteriani fu il braccio destro del Re Carlo II, il giurista George Mackenzie, la cui attitudine spregiudicata e spietata gli valse il nome di Bloody Mackenzie (Mackenzie “il sanguinario”). La sua tomba, denominata The Black Mausoleum, il mausoleo nero, si erge scuro e freddo proprio a pochi passi dalla prigione, quasi a voler intimorire i ribelli anche dopo la morte.
Ed ecco che ripartono alcune storie di cui non ho trovato alcuna referenza online, ma poco importante, ci stavano tutte con il luogo e l'atmosfera!
Pare che una sera un vagabondo entrò nel poco accogliente mausoleo per riparsi dal freddo, in cerca di un riparo o forse di una vendetta per i covenanters. Fatto sta che si ritrovò improvvisamente nella cripta sottostante, tra un mucchio di ossa ammuffite. Scappò via a gambe levate. Dopo qualche giorno una donna testimoniò di essere stata spinta all’indietro da una folata di vento gelido, dopo essersi affacciata tra le fessure del mausoleo. In quei giorni circa venti persone ammisero di essere state attaccate da forze invisibili e inspiegabili. Il comune della città decise di chiudere prigioni e mausoleo, consentendo l’accesso nel 1999 soltanto a J. Henderson, uno studioso di fenomeni paranormali.
Tra il 1990 e il 2006 sono stati segnalati circa quattrocento fenomeni tra cui percezione di punti caldi e punti freddi, rumori nel sottosuolo, ringhia. Persone che sentono sbalzi emotivi fortissimi, scoppiano in lacrime, svengono o avvertono sensazioni di nausea. Insomma, il poltergeist di Mackenzie è tra noi. Nel 2000 il reverendo Colin Grant fu chiamato ad esorcizzare la zona, ma ammise che nel luogo c’erano energie troppo potenti e che temeva per la sua stessa vita. Morì dopo poche settimane per un infarto. Qualche tempo dopo un nuovo tentativo di esorcismo fallì.
Finita la storia di chi riposa nel mausoleo nero, ci fermiamo davanti a delle gabbie di ferro costruite sopra delle tompe: sono delle gabbie per impedire ai ladri di cadavere di rubare corpi... ed ecco la storia di Burke e Hare.
Fino agli inizi dell’800 a Edimburgo c’era un fiorente commercio clandestino di cadaveri che venivano trafugati dai cimiteri poco dopo la sepoltura, e poi rivenduti a medici e studenti della prestigiosa Università di Edimburgo. Questo perché c’erano moltissimi studenti desiderosi di conoscere l’anatomia umana e pochissimi cadaveri disponibili per le autopsie: in pratica solo quelli dei condannati a morte, così i cosiddetti body snatchers provvedevano in qualche modo a soddisfare la domanda.
Ecco, William Burke e William Hare erano una coppia di ladri di cadaveri che vissero a cavallo tra ‘700 e ‘800, ma a differenza degli altri body snatchers loro due non si limitavano ad aspettare che la gente morisse per trafugarne il corpo. Burke e Hare presto diventarono due serial killer, uccidendo le proprie vittime nei vicoli oscuri e degradati della Old Town, per poi rivenderne i corpi alla scuola di medicina.
Andò a finire che i due furono beccati dopo 17 omicidi, e che Hare tradì Burke confessando i delitti in cambio dell’immunità. Burke fu condannato a morte e il suo corpo venne donato all’Università. Con il suo sangue fu vergato uno scritto commemorativo della sua esecuzione, e la sua pelle venne usata per rilegare un libretto. Hare invece saggiamente sparì dalla circolazione.
Usciamo dal cimitero e ci dirigiamo verso una casa privata per scendere nei sotterranei di un close: prima di infilarci in cunicoli stretti e umidi, passiamo dalle stanze dei piani inferiori, arredate e con caminetti annessi. Siamo al di sotto di South Brigde, evacuati a fine ottocento e riaperti circa un decennio fa.
Verso le Highlands




Villaggio di Stirling
è famoso per la famigerata battaglia dello Stirling Bridge in cui le armate scozzesi, guidata da William Wallace, sconfissero l’esercito inglese nel 1297 di Edoardo il Plantageneto. Il castello con la statua di Robert Bruce.
William Wallace: da wiki
è stato un condottiero scozzese che guidò i suoi connazionali alla ribellione contro l'occupazione della Scozia da parte degli Inglesi; nel quadro delle Guerre di indipendenza scozzesi, Wallace combatté anche contro reEdoardo I d'Inghilterra. È considerato l'eroe nazionale scozzese.
La visione popolare consolidata spesso descrive Wallace come una "persona del popolo", in contrasto con il connazionale Roberto di Scozia, che era di nobile lignaggio. Tuttavia, a seguito delle eroiche imprese conseguite, Wallace divenne ben presto simbolo dell'assoluta libertà tanto agognata dal popolo scozzese. Nella battaglia di Starling i soldati inglesi iniziarono a ritirarsi mentre i loro compagni dalle retrovie spingevano in avanti, e sotto un peso eccessivo, il ponte crollò, facendone affogare molti. All'insaputa dell'esercito inglese caduto nel panico, parte delle forze scozzesi aveva guadato il fiume più a monte. Con l'esercito inglese diviso sulle due rive del fiume, le due forze scozzesi pressarono le due metà dell'esercito inglese verso il fiume. Fu una vittoria schiacciante e un'enorme iniezione di fiducia per l'esercito scozzese.
Un anno dopo, comunque, la situazione si rovesciò.
Gli scozzesi avevano adottato una politica di terra bruciata e gli errori commessi da chi doveva provvedere ai rifornimenti lasciarono gli inglesi con scarso cibo e morale, ma la ricerca di Wallace da parte di Edoardo si sarebbe conclusa a Falkirk.
Wallace aveva posizionato i suoi lancieri in quattro schiltron – formazioni circolari a riccio, circondate da un muro difensivo di pali di legno. Gli inglesi ottennero un vantaggio, comunque, attaccando per primi con la cavalleria, e seminando la distruzione tra gli arcieri scozzesi. I cavalieri scozzesi fuggirono e gli uomini di Edoardo iniziarono ad attaccare gli schiltron. Non è chiaro se il fattore decisivo fu il lancio di dardi, frecce e pietre da parte della fanteria, o un attacco della cavalleria da dietro.
A ogni modo, comparirono presto dei varchi negli schiltron e gli inglesi sfruttarono questi per mettere a tacere la restante resistenza. Gli scozzesi persero molti uomini, ma Wallace riuscì a sfuggire, anche se il suo orgoglio e la reputazione militare ne vennero gravemente danneggiati. Sir William riuscì a sfuggire alla cattura da parte degli inglesi fino al maggio 1305, quando fu catturato a Glasgow: Dopo un processo sommario, le autorità inglesi lo giustiziarono atrocemente il 23 agosto 1305, a Smithfield (Londra), nella maniera tradizionale riservata ai traditori: egli venne impiccato e quindi squartato. La sua testa venne infilzata su un palo appuntito e posta sul London Bridge. Il governo inglese espose le sue membra in maniera raccapricciante a Newcastle, Berwick, Edimburgo e Perth.
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Poi ancora nel 1314 sotto il comando di Robert Bruce nella battaglia di Bannonckburn, a soli 3 chilometri da qui: Lo scontro fu decisivo per le sorti del conflitto e produsse, come conseguenza, la restaurazione de facto dell'indipendenza della Scozia dall'Inghilterra
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National Wallace Monument: questa torre alta cinque piani fu eretta nell’800 per commemorare le gesta del leggendario guerriero scozzese. Proprio da questa altura, Wallace lanciò le sue truppe contro l’esercito inglese nella battaglia dello Stirling Bridge guidandoli verso la vittoria. All’interno è custodita la sua immensa spada di accaio...
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Già che ci siamo, visto che ho guardato il film "Braveheart" proprio per entrare nel mood giusto, ecco sfatato il secondo mio "capo saldo" della storia medioevale: lo ius prime noctis!Sempre da wiki: indicherebbe il diritto di un signore feudale di trascorrere, in occasione del matrimonio di un proprio servo della gleba, la prima notte di nozze con la sposare. Pare che questo non sia in nessun modo documentato e che lo ius prime noctis fosse un tributo in denaro che il servo doveva elargire al suo signore per avere il permesso di sposarsi...nulla di nuovo e sorpassato diciamo...
I Trossachs
Terra di Rob Roy MacGragor, il leggendario brigante realmente vissuto e narrato anche da Walter Scott nei suoi romanzi.
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LE HIGHLANDS!
Fare rifornimento ogni volta che se ne ha l’occasione: le stazioni di servizio sono poche, molto distanti fra loro e quasi sempre prive del servizio self h24. I cartelli stradali possono essere anche in gaelico scozzese!
Un pò di storia: i Clan!
I capi clan nelle Highlands governavano il proprio clan, come se si trattasse di un piccolo regno, stringendo alleanze reciprocamente e combattendosi quando opportuno. Questi scontri talvolta erano molto sanguinosi: ad esempio, nel 1577, quasi 400 Macdonald furono bruciati vivi in una grotta sull’isola di Eigg da un gruppo di Macleods. Uno degli scontri più famosi è quello fra i Campbell e i Macdonald, che si affrontarono apertamente a Glen Coe nel 1692.
I clan delle Highland si isolarono progressivamente da quelli delle Lowland, a causa soprattutto della lingua (praticamente non si parlava gaelico nelle regioni meridionali e orientali) e della cultura. In questo sistema patriarcale, i membri del clan erano fedeli in primo luogo al capo clan e poi al re. Il sistema dei clan nelle Highlands subì il colpo di grazia con i cosiddetti Clearances del XIX secolo, ovvero la migrazione forzata dei poderanti dalle loro terre per lasciare spazio all’allevamento di ovini. I capi clan, in questa vicenda, non sempre erano dalla parte dei loro uomini: ad esempio, si racconta di un capo clan, sull’isola di Skye, che fece di tutto per vendere la gente del suo clan come schiavi alle colonie. Durante questo periodo, interi villaggi vennero distrutti e migliaia di persone emigrarono in Nuova Scozia, dove li attendevano le promesse del Nuovo Mondo.
Loch Ness
Il lago del mostro!!
I panorami più spettacolari si possono ammirare dal versante meno turistico, ovvero la costa orientale, sulla B862/852.
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IL NORD
John O’Groats
A soli 3 chilometri da qui si estende un lungo litorale in cui potrete ammirare imponenti scogliere che si gettano a picco sul mare impetuoso, ricoperte da un verdissimo manto verde e popolate da un’infinità di uccelli marini.
A pochi chilometri è Dunnet Head, un promontorio di brughiera selvaggia ricoperto di erica e sferzato da un vento impetuoso: da qui, nei giorni limpidi, è possibile vedere perfino le isole Orcadi.
Durness
Non lontano dalla baia sabbiosa di Sango Sands troverete le indicazioni per la Smoo Cave, una grotta lunga 60 metri che s’insinua all’interno di una ripida scogliera: una vera meraviglia della natura al cui interno cela una bellissima cascata. Per accedervi si deve seguire una scalinata scivolosa. Balnakiel Bay
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Continuando verso nord.......la cosa più curiosa è trovare molte cabine del telefono, sperdute, in mezzo al nulla!Gli abitanti di questa zona non possiedono un telefono privato!
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Isola di Skye
Collegata alla terra ferma da un lungo ponte arcuato.
Il modo migliore per visitare l’isola è fare un circuito in senso antiorario che parte da Kileakyn e arriva a Armadale.


Castello di Eilean Donan
Posizionato in un punto strategicamente importante questa inaccessibile fortezza venne eretta nel 1200 su un isolotto in mezzo alle acque del loch collegato alla terra ferma da uno scenografico ponte di pietra.
Set di Highlander!!!

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Fort William
dove abbiamo fatto una buona pausa cibo!Fortunatamente, di fianco al nostro ristorante, era presente un sentiero per una bella camminata rigenerante!


Glenfinnan Monument
Glenfinnan Monument è stato costruito nel luogo in cui, nel 1745 Bonnie Prince Charlie alzò il suo stendardo per dare inizio alla rivolta giacobina. Alle spalle invece si staglia il viadotto a 21 arcate su cui passa la West Highland Railway, diventato celebre per essere stato più volte immortalato nella saga cinematografica di Harry Potter.


Morar
Morar, una distesa di spiagge bianche stile caraibico che si dipanano per ben 12 chilometri circondate da brughiere, da colline di granito e vallate ricoperte di erica. Anche qui hanno girato Highlander!La scena in cui il protagonista e Ramirez corrono!

Glen Coe
Three Sisters, tre gigantesche conformazioni rocciose da un alto e dall’Anoach Eagach dall’altro che sembrano chiudersi sopra le teste dei viaggiatori.


Castle Stalker

Loch Awe
La zona è ricca di rovine fra cui il melanconico Kilchurn Castle e la tipica Kirk
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Inveraray
Inveraray Castle: dimora del duca di Argyll ricorda volutamente i maestosi castelli della Loira. Artic Penguin, una galetta a tre alberi che risale al 1911: vi consigliamo solo una visita dall’esterno per il colpo d’occhio

Loch Lomond
è il cuore della zona dei Trossachs, la parte bassa delle Highlands, strada panoramica che fa il giro del lago.

Terminato il nostro giro scozzese, dovendo tornare in quel di Manchester, abbiamo deciso di approfittarne per vedere dei siti particolarmente interessanti sulla strada...


HolyIsland
Per due volte al giorno isolata dalle maree....indovinate quando ci sono arrivata?!?! 162 abitanti
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Castellod di Alnwick
Costruito nel 1096
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Durham
La cattedrale
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Abbazia di Whitby + città
Costruita nel 657 dc e ispiratrice di Bram Stoker per il libro "Dracula", citata nel capitolo 6!Con cimitero annesso ovviamente...badate bene, non è aperta di notte, dovrete utilizzare espedienti irripetibili...
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York
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Inghilterra: Londra
Ah Londra!!!Ci sono stata una marea di volte, 3 con i miei genitori (quando l'abbiamo girata meglio), una come scalo nel 2009 prima di atterrare a Barbados, e una volta nel 2011 a dicembre, in occasione del mitico concerto a Wembley di Steel Panther, Def Leppard e Motley Crue.
Non sarà molto utile questa sezione, ho solo alcune foto relative agli ultimi due viaggi, e non posso certamente parlare di costi!
Sicuramente la mia memoria va sopratutto alla Torre di Londra e ai gioielli della corona, quello che mi è piaciuto di più in assoluto|
Palazzo di Westminster e Big Ben
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London Eye
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Il Covent Garden
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Buckingham Palace
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Trafalgar Square
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Sherlock Holmes

E adesso tutti a Wembley per un super concerto!
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Io....
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LONDRA 4-5 FEBBRAIO 2017
Harry Potter Studios
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Jack the Ripper Tour
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Irlanda: Dublino e Dintorni
Così a braccio, ma proprio così, l'Irlanda non mi ha mai ispirato. Non avrei mai pensato di metterci piede fino a quando gentilmente mi fu regalato il biglietto aereo!e quindi via, diamo il beneficio del dubbio a Dublino e dintorni!
Adesso posso confermare con tutte le forze che avevo pienamente ragione. Tralasciando il clima pessimo, era comunque febbraio, ho trovato la città totalmente inutile. Non brutta, per l'amor del cielo, ma inutile. Noiosa. Per di più non bevo birra, quindi ho eliminato il 90% delle attività ricreative del posto. I pub sono pittoreschi e carini, c'erano band di musica folk (un pò va bene, ma seppur bravi anche questi rompevano!!), il cibo è ignobile (praticamente fish and chips se si vuole spendere una cifra onesta...ad un certo punto mi sono presa una bella bistecca, ma l'ho pagata....) e anche i dintorni sono deludenti. Grigi, tristi. Per fortuna la presenza di alcune foche mi hanno risollevato il morale!
Per il costo non saprei dire, non l'ho trovata particolarmente cara!Abbiamo fatto 3 giorni e due notti in hotel, per una volta come delle persone normali,non mi risulta aver speso cifre da capogiro...
Andiamo in ordine....
Partiamo dai dintorni, che mi sono piaciuti più di Dublino: Howth
preso il treno in stazione a Dublino, decidiamo di farci consigliare da una capostazione per sapere in quali fermate scendere prima di arrivare a Howth....La dolce signorina, come scopriremo poi, si era bevuta come minimo 8 birre per essere tanto ubriaca.....ci ha consigliato una serie di posti uno più brutto e triste dell'altro....ma forse era solo il clima PESSIMO che ci ha falsato la visuale...Prima della partenza ci rinfocilliamo e mettiamo su un pò di ciccia, indispensabile per sopravvivere a quelle temperature....anzi più che a quelle temperature, a quell'acqua, a quel ventooo.

Verso Howth e a Howth
....ad un certo punto, in preda ad un principio di assideramento, complice il vento tagliente, ci siamo rifugiati in una locanda...massì dai mangiamo tanto è mezzodì!Ecco un bel fish and chips (c'era solo quello)....nemmeno un pò di gioia tra tanta sofferenza!
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Le foche!L'unica cosa bella!


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DUBLINO
Passeggiando per il centro
La statua di Molly Malone....
Molly Malone (o Cockles and Mussels, Vongole e mitili) è l'inno ufficioso della città irlandese di Dublino. Affianca l'inno nazionale Ireland's Call che saluta le gare della squadra nazionale di rugby della Repubblica d'Irlanda
Una leggenda metropolitana vuole che Molly fosse una prosperosa giovane dal seno generoso che alternava il mestiere di pescivendola di giorno a quello di prostituta alla notte. Di certo è possibile che molte Mary o Molly Malone abbiano vissuto a Dublino durante i secoli ma non è stato finora possibile — nonostante gli sforzi di molti ricercatori — mettere in relazione una in particolare di esse con la protagonista del brano musicale, scandito da un ritmo e con un testo di ballata dal vago sapore tragi-comico.
Vabbè ognuno ha il suo...non per fare la polemica a tutti i costi, ma non mi attira per nulla...quasi meno della fabbrica della Guinnes (non ci sono nemmeno passata di sfuggita!!). E comunque...De gustibus non disputandum est

Il trinity college

Dimenticavo!già che si è in giro, fate un giretto alla cattedrale di San Patrizio e al Castello, di cui non ho le foto...
Bene ora passiamo all'unica cosa che mi è piaciuta di Dublino...la biblioteca del trinity college!
La storia della Biblioteca comincia nel 1592 ed è la più grande biblioteca in Irlanda.
Oggi ha 5 milioni di volumi a stampa con ampie collezioni di riviste, manoscritti, mappe e musica testimoni di più di 400 anni di sviluppo accademico. I suoi più famosi manoscritti, il Libro di Kells e il Libro di Durrow, furono donati da Henry Jones, vescovo di Meath e l’ex vice-cancelliere dell’Università, nel 1660. Altre collezioni speciali comprendono la raccolta Ussher acquisita nel 1661 e la Collezione Fagel del 1802.



E adesso una carrellata delle schifezze mangiate!
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