top of page

Pridnestrovie

1 settembre-3 settembre 2023

Summary dei COSTI per un weekend (da venerdì notte a domenica sera)

Partenza con il volo wizz air (200 euro andata e ritorno, un salasso) delle 22:45 (se conto già il ritardo) di venerdì 1 settembre 2023, arrivo ore 1:40 ora locale a Iasi, Romania.

Abbiamo prenotato con Uber un transfer da Iasi a Chisinau (130 euro), circa 3 ore con passaggio di frontiera e carta verde per guidare in Moldova, incluso.

Due "notti" presso l'hotel Gregory, molto bello, in centro, sui 120 a notte.

Visita di un giorno in Pridnestrovie tramite Moldova Tours, ben organizzato, partenza ore 9, ritorno ore 17 (100 euro a testa).

Rientro il giorno 3 settembre a Iasi da Chisinau con marshrutka moderna (pulmino) partenza ore 10 e arrivo alle 13:30 a Iasi!

A Iasi per arrivare in centro e ritorno in aereoporto, utilizzato ancora Uber (7 euro circa a tratta di 15 minuti). 

Cibo massimo massimo 15 euro a testa, ma ne parlerò dettagliatamente dopo!

Iniziamo con una introduzione, Ah la Pridnestrovie, che significa a sinistra del fiume Nistru.

Ero davvero ansiosa all'idea di andare a visitare un luogo dove, millantano, si è fermati all'Unione Sovietica. Ecco, sfatiamo subito un mito, non è così. E' stato comunque un viaggio interessate, prima di tutto perchè è il primo stato "fantasma" che abbia mai visitato!

STATI FANTASMA: tecnicamente uno "Stato a riconoscimento limitato", è un Paese non riconosciuto ufficialmente dagli altri Stati, oppure è riconosciuto solo da alcuni di essi. Questo mancato riconoscimento ha spesso radici storiche e storiografiche: in molti casi, gli Stati fantasma nascono in seguito a guerre ed episodi di sangue, dichiarando un'indipendenza che però non viene riconosciuta dal resto del mondo, o per lo meno non da tutti i Paesi.
Uno Stato fantasma de facto a seconda dei casi può controllare e governare la popolazione e può anche intrattenere relazioni diplomatiche con altri Paesi, specialmente quelli che lo riconoscono. Gli Stati fantasma sono in tutto una ventina: alcuni non sono riconosciuti da nessun altro Paese del mondo, mentre altri sono riconosciuti solo da certe nazioni: in pratica, uno Stato può esistere secondo una nazione, mentre per un'altra esso è come se non ci fosse: interessante questo fenomeno!

 

Ecco la lista di questi stati:

Stati non riconosciuti da nessuno stato:

- Somaliland (Africa): La Somaliland è di fatto l'unico Stato fantasma al 100%: non è infatti riconosciuto da alcun membro della comunità internazionale. La Somaliland nel 1990 ha dichiarato la propria indipendenza dalla Repubblica Somala, andando a ricercare una sovranità autonoma. Tuttavia la Somaliland intrattiene rapporti politici con alcuni Paesi tra cui il Regno Unito, il Ruanda, la Norvegia e l'Etiopia. Diverse le richieste di riconoscimento alla comunità internazionale, anche da parte dell'Unione Africana.

Non membri dell'ONU, riconosciuti da almeno un membro dell'ONU

- Abcasia (Georgia). Stato riconosciuto da: Russia, Nicaragua, Venezuela, Nauru, Vanuatu, Tuvalu, Ossezia del Sud, Transnistria e Nagorno Karabakh. Territorio rivendicato dalla Georgia, è riconosciuto da 6 Paesi membri dell'ONU e da 3 non membri. L'indipendenza dalla Georgia fu raggiunta nel 1991. 

- Cipro del Nord

- Kosovo

- Palestina

- Taiwan

- Sahara Occidentale

- Ossezia del Sud (Georgia)

- Repubblica del Doneck e Repubblica del Lugansk nel Donbass

Riconosciuti solo da stati non membri ONU:

- Repubblica del Nagorno Karabakh, Azerbaijan. Stato riconosciuto da: Abcasia, Ossezia del Sud e Transnistria
Anche questo Stato fantasma non è riconosciuto dai Paesi membri dell'ONU. Proclamatosi autonomo dall'Azerbaigian al termine di una sanguinosa guerra del 1992, alcune parti del territorio sono ancora controllati dalla popolazione azera.

- Pridnestrova (Transinistria): Stato riconosciuto da: Abcasia, Nagorno Karabakh e Ossezia del Sud
La Transnistria è uno stato indipendente de facto, non riconosciuto dai Paesi membri dell'ONU che invece lo reputano parte della Repubblica di Moldavia. In realtà questa regione ha dichiarato la propria indipendenza dalla Moldavia nel 1990, stabilendo una propria amministrazione autonoma nella città di Tiraspol.

SICUREZZA: premettendo che non rischierei mai la vita per un viaggio, proprio per questo ho deciso di prenotare l'incursione in Transinistria. E' vero che si trova al confine con l'Ucraina e si tratta di uno stato a riconoscimento parziale filo russo, ma ero sicura di non correre alcun pericolo, nonostante, come sempre, quello che si legge online. Sicuramente c'è un aspetto da tener in considerazione: l'assicurazione sanitaria non copre infortuni in transinistria (come ha sottolineato anche la nostra guida, è necessario tornare a Chisinau), l'ambasciata del proprio paee non potrà aiutare in caso di problematiche in Transinistria. Quindi, per questi motivi, ho deciso di non passare la notte a Tiraspol (la capitale della repubblica separatista), ma di andare e venire da CHisinau (distante da Tiraspol massimo due ore con controllo di frontiera).

Abbiamo deciso di prenotare il viaggio proprio il 2 di settembre, il giorno dell'Indipendenza dalla Moldova, giorno in cui si festeggia questo evento con una bellissima parata militare. Quindi sì, tutto questo per poter vedere la città in festa con parata annessa. Purtroppo ho scoperto solo arrivati, dalla guida, che da due anni ogni parata militare è stata annullata, per l'ovvia sicurezza della popolazione., Certo, perchè quale scusa migliore per poter buttare giù due bombe a stelle e strisce in caso di una parata militare in una zona a confine con Ucraina e filorussa?meglio non lasciare pretesti. Certo la delusione è tanta, ma il razionale altrettanto forte. Entrando in Transinistria abbiamo notato diversi militari, e alcune strade chiuse. La guida ci ha sottolineato che le strade che vediamo chiuse sono dei "corridoi" di evacuazione  in caso di necessità. Le truppe invece sono russe..."truppe di pace", così recita la guida!

Iniziamo il viaggio!atterriamo con 1 ora di ritardo praticamente a Iasi, in Romania, venerdì notte quasi alle 2. Per fortuna avevamo prenotato un Uber, pagamento online, 130 euro, 3 ore di viaggio da Iasi a Chisinau. In realtà si trattano di meno di 300 km, ma se aggiungiamo che in alcuni punti la strada era un pò meno liscia dello standard, nulla di tragico, ma con delle buche di notte a 120 km/h potrebbe essere impegnativo, il fatto che il nostro autista avesse evidenti problemi nel guidare (una bella P di principiante ci avrebbe almeno messo in guardia fin dall'inizio) e terminiamo con 40 minuti per passare la frontiera...arriviamo alla fine a Chisinau alle 5 inoltrate!

Devo spezzare comunque una lancia a favore dell'autista: due mesi di esperienza con Uber, non si era reso conto della tratta che avrebbe dobuto fare...dopo una serie di sbuffi iniziali e complici delle mentine che il Fabry gli ha offerto, è stato un piacevole compagno di viaggio "chiacchierone", per quanto una persona di queste zone che parla poco inglese (ma parla russo, solo che noi il russo non lo sappiamo) possa essere loquace!

HOTEL a Chisinau: ho deciso di coccolarci con una 5 stelle moldavo, Hotel Gregory. In stile barocco pesante come piace a me, e a un russo qualunque a quanto pare, ci offrono cioccolatini a go go e acqua, ci hanno aiutato (al secondo giro, al primo la receptionist non era un fulmine di guerra) a prenotare il taxi pagando da loro in euro e facendoci dare la valuta moldava direttamente al banco senza problemi.

IL VIAGGIO

Dormiamo quindi 3 ore e mezza ed ecco che alle 9 del 2 di settembrepuntuali siamo davanti all'ingresso dell'albergo per attendere Gloria, la nostra guida per l'incursione in Transnistria.

Arriva la guida parlante inglese e ci caricano su un pulmino insieme ai nostri compagni di viaggio: 3 ragazzi americani sulla trentina che sono, grazie allo smart working, in viaggio da mesi. Molto simpatici in generale, a volte disarmanti (e poi racconterò!), in generale sono stati piacevoli compagni di viaggio. Sembra strana questa prefazione, ma non è per niente scontato. Stiamo per attraversare un confine non riconosciuto, di uno stato non riconosciuto che sta pregando la Russia di annetterlo dal 1990, con uno spirito nostalgico sovietico (o almeno così si millantava), avere 3 ragazzi americani, conoscendo la propaganda presente nel loro paese (e non solo), mi incuriosiva!

Dopo forze un paio di ore di viaggio verso la frontiera, ammirando il verde di Chisinau, palazzi completamente immersi quasi in una giungla, davvero soprendente, arriviamo alla frontiera. Passaggio frontiera Moldova, 2 minuti di controllo passaporto dal pulmino. Per passare quella della Pridnistrovie scendiamo dal pulmino, lasciamo i passaporti alla guida, e ci rechiamo all'ufficio immigrazioni (un baracchino da 10 persone massimo). Un militare parlante russo fa domande, che non capisco, alla guida che passa i passaporti e dopo 15 minuti usciamo dall'ufficio con il "visto", un foglietto di carta con identificata la data di ingresso e di uscita (ovvero nel nostro caso, il giorno stesso). Risaliamo in bus, passiamo la frontiera doganale, aprono il portabagagli, ricontrollano i passaporti e via, siamo in Transnistria!

Ho letto online storie di mazzette e di terrore, in questi posti l'evoluzione è davvero veloce nel tempo, noi non abbiamo avuto alcun tipo di problema, ero quasi quasi delusa!!

Appena varcata la frontiera, parliamo della tanto amata parata militare che ero pronta a gustarmi!"purtroppo è stata cancellata, essendo al confine con l'Ucraina, non sarebbe stato sicuro per la popolazione" mi riporta la guida. 

Che delusione tremenda. Capisco, ha ragione...durante la giornata dell'indipendenza di una repubblica non riconosciuta filorussa al confine con l'Ucraina, una parata militare sarebbe stata una ghiottissima occasione, per fare un pò di casino senza senso ovviamente. Perchè alla Russia non interessa la Transnistria, sono 23 anni che la Pridnistrovie chiede alla Russia di annetterla senza successo!

Ripresa dalla delusione, ci dirigiamo verso la prima tappa, la fortezza di Bender: lungo la strada per arrivarci noto alcune strade chiuse e dei militari armati, pochi. Chiediamo alla guida la quale ci risponde che stanno creando dei corridoi senza traffico che potrebbero essere utili come piano di evacuazione, d'altra parte rimane sempre un avamposto filo russo al confine dell'Ucraina. I militari sono dei "soldati di pace" inviati dalla Russia in caso di necessità!

Ed ecco che arriva la prima domanda, uno dei ragazzi americani, in modo così innocente che mi ha quasi strappato un sorriso, fa una domanda alla guida: "ma gli abitanti della Transnistria, vedendo i militari russi e essendo vicini all'Ucraina, non hanno paura di essere invasi dalla Russia"

Peccato non aver visto lo sguardo della guida!che ha semplicemente risposto che, No non hanno paura, vedono i Russi come liberatori....e che sono 23 anni che sperano di entrare a far parte della Federazione Russa.

Vabbè, propaganda a parte, dalla california ti fai 16 ore di volo per arrivare in Moldova, ti sbatti per fare una giornata nella repubblica separatista filorussa, non è che sei a Parigi, qui hai proprio voluto venire per scelta oculata!documentarsi almeno sul luogo che si sta visitando no?!!per altro non sarebbe finita!!

Prima di raggiungere Bender, facciamo due veloci stop: il primo al monumento ai caduti della Guerra Patriottica (ovvero della Seconda guerra Mondiale) e della guerra Russia-Turchia (di cui, da ignorante, non sapevo nemmeno l'esistenza)!.

Ci racconta che si tratta di una guerra combattuta tra il 1877 e 1878 che terminò con la vittoria della RUssa sugli ottomani e conquista di Costantinopoli.

Il memoriale porta le tombe dei caduti di entrambe le guerre; lungo la via principale si trovano essenzialmente tombe di caduti nel 1800. Ed ecco la seconda domanda alla guida del nostro compagno di viaggi a stelle e strisce, guardando le tombe di persone morte a fine 800: "ma queste sono le tombe dei caduti della seconda guerra mondiale?"

eeeeeeeeeeeeeeee vabbè!non che un italiano medio avrebbe probabilmente chiesto qualcosa di diverso!

La guida risponde "no, si tratta di caduti della guerra contro la Turchia", ci dirigiamo verso il supermercato della Sheriff Tiraspol, praticamente in Transnistria, esistono due oligarchi che possiedono tutto, qualunque cosa. Uno dei due è il figlio dell'ex presidente della Transnistria, che possiede la holding SHeriff, che oltre a possedere la squadra di calcio, possiede per esempio tutti i supermercati. 

Entriamo in uno di questi supermercati a prendere del cognac di Tiraspol (la Transnistria ha la propria fabbrica di liquori), cambiando gli euro direttamente in una cassa dedicata, non potevo non maneggiare il Rublo della Transnistria!Nel supermercato c'era anche una vasca di storioni e di altri pesci sempre da caviale, ovviamente era possibile prendere caviale ad un buon prezzo, ma con il viaggio che ci aspettava e il caldo, non ce la siamo sentiti!

Fatte spese alcoliche, ci dirigiamo verso Bender, vedendo i primi mosaici di epoca sovietica. La ricerca dei mosaici, sopratttutto a CHisinau, è stata una delle nostre occupazioni in questo week end. E ne vale la pena, sono molto interessanti, delle vere e proprie opere d'arte!

Arriviamo verso le 10:30 a Bender: la città si trova sulla riva destra del fiume Dnestr, quindi all’interno del confine riconosciuto della Moldavia, ma è sotto il controllo de facto della Transnistria in quanto si trova nella zona cuscinetto che venne creata alla fine della guerra del 1992.

Nel medioevo la città era conosciuta con il nome di Tighina, ma con l’arrivo degli ottomani città e fortezza presero ad essere chiamate con il nome di Bender. Prima di entrare nel sito vero e proprio, ci fermiamo presso uno shop ricco di souvenir che ritraggono Lenin e la falce e il martello, ma quello che mi ha totalmente rapita, è una cartolina con delle monete in materiale simil plastica.

La guida ci racconta che si tratta di monete vere e proprie che sono circolate in Pridnistrovie come esperimento per alcuni anni. Insomma utilizzate per effettuare pagamenti!Purtroppo stanno diventando rare, e nello shop non avevano, a parte il pezzo da esposizione, nulla da vendermi. La guida mi promette di poter trovare questo conio raro direttamente al nostro ristorante.

Queste sono le uniche informazioni reperibili sul web, ovvero la genesi (confermata dalla guida), non abbiamo informazioni sul perchè non sia andato in porto l'esperimento, sappiamo solo che ad oggi non se ne trovano praticamente più!

Le monete in materiale composito plastico sono state "coniate" (prodotte) in Russia e sono state introdotte in circolazione in Transnistria già dal 22 agosto 2014. Il tipo di materiale al momento non è utilizzato in nessun'altra parte del mondo, è vista come un'alternativa alla produzione costosa di monete di metallo e allo stesso tempo soddisferanno l'incessante domanda di monete di piccolo taglio.
Le nuove monete prendono spunto dalle banconote di plastica che sono in uso in molti paesi del mondo.
Hanno avuto una circolazione in parallelo con le banconote dello stesso taglio, con l'obiettivo di sostituire gradualmente il conio classico. La tecnologia ha permesso un'ottima protezione contro la contraffazione, comporta l'uso di una struttura speciale, micro testi e specifica riflessione di luce quando esposti alla luce ultravioletta e infrarossa.
Pesano mediamente un grammo ciascuno ed hanno un diametro di 26/28 mm, nonostante ciò viene garantita un'elevata resistenza all'usura
Una volta immesse circolazione, il governo della Transnistria aveva comunque specificato che si tratta di un test di prova.

Ok le dovevo comunque avere!

Terminato lo stop breve allo shop, ci dirigiamo ed entriamo nella fortezza di Bender.

Fino a poco tempo fa la Fortezza di Tighina era zona militare, ma negli ultimi anni è stata restaurata, sono stati allestiti alcuni piccoli musei e oggi è possibile visitarla in autonomia o con una guida.

La fortezza fu ingrandita da Solimano il Magnifico intorno alla metà del Cinquecento e per lungo tempo è stata inespugnabile.

La roccaforte è davvero molto grande e il modo migliore per ammirarla è salire sulle mura: da qui si vede anche un bel panorama sul fiume Dnestr. All'interno sono presenti riproduzioni di strumenti di tortura medioevali. Una delle zone più interessanti è quella dedicata, all'esternO della cittadella, al barone di Münchhausen.

Il Barone di Münchhausen è il personaggio a cui si è ispirato Rudolf Erich Raspe per il protagonista del romanzo Le avventure del barone di Münchhausen, raffinata parodia e critica socio-culturale dell’epoca. 

La figura del Barone è mitica almeno quanto i suoi racconti. Si tratta di un personaggio storico, vero. Il nobile di Münchhausen è esistito sul serio. La sua vita si intrecciò in modo così profondo con le sue avventure immaginarie, da avvolgere gli episodi realmente accaduti in una nebbia fitta di sogno.

Dopo la carriera militare, ottenne un vasto appezzamento di terreno dove visse fino alla morte, avvenuta nel 1797. Ottenuto il titolo di Barone, Münchhausen venne catapultato a tutti gli effetti nella vita mondana dell’aristocrazia russa; ed è proprio durante le eleganti cene organizzate nella sua tenuta, che il Barone era solito raccontare ai suoi ospiti storie grossolane e strampalate.

Rudolf Erich Raspe, ex direttore del museo numismatico di Kassel, presente alle cene del Barone, rimasto affascinato dal modo in cui un alto membro dell’aristocrazia russa si beffeggiava della “cultura da salotto”, inventando storie di sana pianta, decise di trascrivere i racconti che furono pubblicati nel 1785, in Inghilterra.

Questi libri contribuirono a rendere il barone famoso in tutta Europa e anche oltreoceano ma, per ironia della sorte, i volumi pubblicati da Raspe gli resero la vita impossibile. Fecero sì che quel titolo dispregiativo di barone fanfarone gli rimanesse incollato addosso per sempre, lo perseguitasse come un marchio d’infamia, ridicolizzando e discreditando definitivamente la sua persona agli occhi delle autorità e della buona società dell’epoca. La sindrome di Munchausen deriva proprio dal barone (sindrome psichiatrica che porta chi ne ha affetto a inventare storie per ottenere continue attenzioni mediche).

Ma cosa accomuna la fortezza al barone?Secondo il libro di Rudolph Raspe, proprio qui l’immaginario personaggio ispirato al barone, avrebbe fatto un viaggio a cavallo di una palla di cannone sorvolando la fortezza per spiare i nemici.

Il busto del Barone di Münchhausen, e la tanto famosa palla di cannone sellata, sono stati collocati proprio all’ingresso della fortezza: da qui il corso del fiume Nistru è visibile in tutta la sua bellezza, un posto d’onore che il Barone avrebbe certamente gradito visto che con le sue eroiche gesta ha contribuito alla sconfitta dei turchi e alla salvezza della città.

Terminata la visita alla fortezza, è ora finalmente di pranzo, quindi ci dirigiamo a Tiraspol per pranzare in un ristorante/museo di reperti sovietici, per l'esattezza Снова в СССР (back in the USSR).

Si trova nel centro della capitale Tiraspol e al suo interno, come dicevo, sembra di essere anche un piccolo museo, dove troverete tutta la memorabilia dell’URSS a partire dai tipici lampadari che adornavano le sale dei ristoranti fino ai telefoni su ogni tavolo (che avevo a casa anche io per essere precisi!) oltre a vari modelli di radio portatili, televisori, samovar e molti altri oggetti interessanti.

Anche il menù è particolare perchè include pietanze delle varie repubbliche che hanno composto l’Unione Sovietica fino all’anno 1991.

All’ingresso sarete accolti dai ritratti di Stalin, Lenin, Marx e Engels e busti di Gagarin. Ed ecco i nostri amici americani: indicano il busto di Gagarin e chiedono alla guida chi fosse (e questo ci sta in realtà, non era la solita immagina del cosmonauta con il casco, anche io non ci sono comunque arrivata subito). La guida risponde "Gagarin", e l'americano "chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?". Ok, non si è obbligati a conoscere il nome del primo uomo a viaggiare nello spazio, ma sei in Pridnistrovie, sei qui perchè ti hanno promesso che tornerai ai tempi dell'unione sovietica, ti sarai almeno un pò informato? E passi per Gagarin, ma quando ha chiesto chi fosse il busto successivo, "Karl Marx" dice la guida, "chiiiiiiiiiiiiiiiiiii?"...e vabbè!

Entriamo nella città "in festa" per il giorno dell'Indipendenza.

Il 2 settembre 1990 la Transnistria, regione più orientale dell’allora Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia, dichiarava la propria indipendenza dall’Unione Sovietica. Circa un anno dopo, il 27 agosto 1991, anche le autorità di Chișinău dichiaravano la propria emancipazione dall’Urss, rivendicando la sovranità anche sui territori della sponda sinistra (est) del fiume Nistru/Dnestr.

Nasceva la contrapposizione tra la rumenofona Bessarabia e la russofila Transnistria, che sarebbe sfociata nella prima guerra ibrida dello spazio post-sovietico: la guerra di Transnistria appunto, combattuta nel 1992 e risoltasi con l’indipendenza de facto della Transnistria, con capitale Tiraspol. Da allora, la Pridnestrovie ha sia una moneta propria (appunto il Rublo della Transnistria e il tentativo di Rubli di plastica), esercito, un sistema giuridico distinto e persino un referendum costitutivo (2006). Senza però ottenere mai l’agognato riconoscimento de iure dal complesso delle nazioni. Nemmeno dalla Federazione Russa, cui la “Repubblica Moldava Nistriana” si sente spiritualmente legata, al punto da chiederne insistentemente l’adesione; bandiere russe a perdita d'occhio, Tiraspol spera di ottenere il riconoscimento già riservato alle repubbliche separatiste del Donbas, sempre nell’ottica di un’annessione alla Federazione.

La guida sottolinea appunto che la Russia per ora non ha alcuna intenzione di annettere la Pridnestrovie, però offre sconti del 40% oper il gas e la benzina, per tutto il resto ci viene sottolineato che viene prodotto in casa, in particolari tutti i beni di prima necessità.

A fine aprile 2022, sul web si narra di esplosioni e possibili "attentati" legati al conflitto Russia - Ucraina: spavalda ho chiesto delucidazioni alla nostra guida. La risposta è stata "esplosioni?"...l'ha chiesto al ristoratore e alla cameriera "esplosioni?attentato?"....oook....e non sto dicendo che sono loro a non sapere, sto parlando della solita propaganda anti russa. Viviamo in epoca buia...Capisco ancora di più la decisione di non organizzare la tradizionale parata militare, già mi immagino i notiziari "La repubblica filorussa della Moldova si arma con carroarmati e missili, magari nucleari, così per fare sensazione, per invadere l'Ucraina e raggiungere Odessa". Sì, fate bene purtroppo a non procedere con le solite parate, per porgere poi il fianco?Epoca buia in cui viviamo...

Abbastanza innervosita, e il nervoso salirà appena tornata a Chisinau e anche tornata in Italia, iniziamo con il giro della città, almeno del centro!

Come per tutte le aree che abbiamo attraversato sia di Moldova che di Transnistria, zone sicuramente non molto ampie, l'impressione è di estrema pulizia e di ordine. Mi aspettavo sinceramente più decadenza e anche povertà "evidente", alla prima impressione mi viene trasmesso esattamente l'opposto. Di sovietico in senso stresso, purtroppo c'è poco. Mi aspettavo più monumenti, di poter entrare nella casa della cultura e nella casa del popolo per ammirare l'architettura e gli interni sovietici. Perfino la stazione dei bus con il suo enorme mosaico adesso è diventata un negozio (se non erro una cosa tipo Piazza Italia). Abbiamo visto addiriturra un centro commerciale, negozi occidentali, insomma, non ho respirato aria di Unione Sovietica come invece ho ritrovato nella siberia più estrema (Jakutsk). Sicuramente interessante, ma per me, sempre alla ricerca del passato, un pelino deludente. Speravo di rivedere gli interni visti a Pyramidien alle Svalbard, purtroppo non siamo stati così fortunati.

Interessante essere in uno stato a riconoscimento parziale, e interessante vedere alcuni riferimenti al passato: girovagando per la piazza principale, i giardini dedicati a Caterina la Grande, tutti abbelliti per la festa di Indipendenza, con piacere ho rivisto bambini giocare a palla, pescare, interagire senza cellulari. in effetti pochissimi cellulari, anche in mano agli adulti, si sono visti in giro. Respiravo aria poi ti estrema sicurezza, tanto da tenere il mio telefono nella tasca posteriore dei jeans e in bella vista (cosa che non mi capita praticamente mai, è un attimo che sparisce). Sì, posso dire che l'atmosfera è meno "consumistica" se osservo la popolazione che ancora si stupisce davanti a delle marionette animate. Purtroppo di fianco a un centro commerciale orribile, nello stile pieno dei mall americani o dell'Orio Center (in piccolo ovviamente).

Terminata la passeggiata per i giardini di Caterina la Grande, ci siamo fermati al mercato principale, grande classico!Non avevamo praticamente più soldi, una gentile Babushka, per l'equivalente di 10 centesimi di euro, ci ha fatto dono di un bicchiere di mirtilli!

Passiamo a cosa vedere: le statue di Lenin sono abbastanza frequenti, ma forse quelle più caratteristiche sono quella che si trova davanti al Palazzo del Governo (il Soviet Supremo) e il busto davanti al Palazzo del Municipio (la Casa del Soviet).

La via principale della città è Boulevard 25 Ottobre. È una strada enorme e molto trafficata e ai suoi lati potrai incrociare l’Ambasciata dell’Ossezia del Sud e quella dell’Abcasia.

Al centro di quella che è la piazza principale di Tiraspol si trova il Monumento a Suvorov, fondatore della città. Sotto al suo sguardo si tengono ogni anno le parate del 9 Maggio e del 2 Settembre, la Giornata della Vittoria (la resa dei Nazisti) e la Giornata dell’Indipendenza della Transnistria.

Vicino al Museo di Storia Locale si trova il Monumento ai Caduti e la Fiamma Eterna, un luogo molto suggestivo.

Alla fine della piazza del memoriale, proprio a pochi passi dalla minuscola Cappella di San Giorgio, si trova un grosso carrarmato che crea un contrasto molto forte, quasi paradossale, con il luogo di culto.

FInito il giro a piedi per la città, di dirigiamo di nuovo a Bender per vedere la vecchia casa della cultura (adesso cinema), un mosaico adiacente e  la vecchia stazione ferroviaria con monumento ai lavoratori e un vecchio treno sovietico.

La giornata è stata piuttosto intensa, terminata questa visita riprendiamo il pulmino, passiamo velocemente la frontiera, e alle 17:30 torniamo finalmente in hotel a Chisinau.

Tutto liscio e tranquillo come atteso!

Dopo una oretta di riposo, usciamo per esplorare la capitale della Moldova, Chisinau. Non ho potuto approfondire eccessivamente parlando con le persone, abbiamo avuto modo di parlare solo sull'aereo per la Romania, dove praticamente il 90% erano signore che facevano le badandi in Italia e stavano tornando a casa in Moldova. La signora seduta di fianco a noi non solo tornava in moldova, ma andava a curarsi alle terme in Pridnistrovie, quindi quando le abbiamo chiesto se fosse pericoloso, quasi quasi ci rideva in faccia!

Comunque, la signora ci risottolinea che sicuramente la situazione economica non è che sia delle migliori, anche se la situazione negli ultimi anni è decisamente migliorata. La lingua ufficiale è il rumeno, ma tutti parlano il russo e i ragazzi, dopo essersi laureati, tendenzialmente cercano di lavorare in Russia (come sua figlia per esempio). Non è stato possibile approfondire il discorso cause della guerra Russia-Ucraina, si è solo limitata a dire che hanno aiutato i profughi a passare il confine, che devono cessare le ostilità che danneggiano i civili ( e come darle torto) e che comunque sono limitate in alcune zone dell'Ucraina, infatti diversi suoi parenti e conoscenti vanno e vengono dall'Ucraina senza problemi.

Abbiamo provato ad approfondire il discorso anche con il tassista alla volta di Chisinau, ma essendo rumeno non sentiva particolarmente la questione. La nostra guida era molto criptica, ha risposto solo alla domanda sulla vita a CHisinau e conferma che non si sta male. In effetti abbiamo passeggiato per il centro, e visto la periferia durante gli spostamenti verso Tiraspol, non posso certo dire di aver visto miseria, sporcizia e povertà. Anzi, strade in rifacimento, tutto molto pulito. Ci siamo spinti anche alle 10 di sera nella zona della stazione, tra strade completamente buie, forse azzardando un pò, per entrare nella sala di aspetto della stazione per vedere il grande mosaico...pochissima gente in giro, la maggior parte famiglie con bambini, evidentemente i giovani erano a passare il loro sabato sera in qualche locale!

Non siamo in una città europea d'arte, questo è ovvio, ma una passeggiata per la zona centrale, tra giardini, chiese ortodosse e piazze, oltre che mosaici, è stato molto piacevole.

Posizionata all'interno di un giardino con fontane,  Cattedrale della Natività è il principale luogo di culto ortodosso di Chişinău.

La Chiesa originale fu fatta costruire nel 1830, ma subì numerosi danni a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1962 venne, poi, demolito il campanile. In quegli anni, infatti, la Chiesa aveva perso la sua funzione religiosa e veniva utilizzata come centro spettacoli.

Con la caduta dell’URSS la Cattedrale tornò alla sua funzione originaria e nel 1997 fu ricostruito anche il campanile. 

Uno dei simboli della città è proprio la Statua di Stefano il Grande, il sovrano moldavo che governò più a lungo in assoluto (quasi 50 anni) e che oggi è un vero e proprio eroe nazionale. Stefan cel Mare combatté a lungo contro i turchi e i suoi successi militari lo resero così popolare in Europa che Papa Sisto IV lo nominò verus christianae fidei athleta (vero campione della fede cristiana). Le strade decicate a questo personaggio si trovano anche a Iasi, in Romania. Camminando tra le strade della capitale ti imbatterai in una serie di interessanti palazzi. Da segnarti durante l’itinerario ci sono il Palazzo del Governo, il Palazzo del Parlamento e il Palazzo Presidenziale. Bellissimo il Palazzo del Municipio, dove oggi si trova il Centro di Informazioni Turistiche, e la vicina Sala dell’Organo. Da non perdere anche il Teatro dell’Opera e del Balletto. E' presente anche un arco di trionfo, piccolinoooooo.

Ed ecco la nota di polemica e di incavolatura: avevamo intenzione di vedere un mosaico a 4 km dal nostro hotel, normalmente saremmo andati a piedi, ma era buio ed eravamo stanchi. Quindi?prenotiamo un taxi con Uber!Ah no, Uber non funziona nei paesi russofoni, d'altra parte, perchè mai dovrebbe!Per fortuna esiste l'Uber sviluppato dai russi e utilizzato largamente in RUssia proprio come se fosse Uber, ma anche i vari Deliveroo, Glovo, jUST Eat e vari ed eventuali. Sia chiama Yandex, sembrerebbe essere la nostra salvezza!D'altra parte i tassisti non parlano inglese, giustamente parlano russo, e non accettano carte. E noi non vogliamo cambiare i soldi, anche perchè gli uffici di cambio sono chiusi, e poi...3 giorni 3 valute diverse, non volevo riempirmi di carta!

Quindi provo a scaricare l'applicazione di Yandex. Non va...vabbè saranno quegli infami di Apple che ledono la mia libertà personale. Proviamo con applicazione Android. Niente. Yandex non si può scaricare. Quindi abbiamo rinunciato a vedere l'ultimo mosaico. Per inciso, tornata in Italia e quindi con il roaming standard, ancora non era possibile scaricare l'applicazione.

Allora, già per prenotare delle case a cuba Airbnb mi ha richiesto dati personali e la motivazione (ho dovuto mettere aiuto alla popolazione), ma di questo aspetto ne ho già parlato nel racconto di Cuba. Adesso mi impediscono di scaricare il Glovo/uber etc russo?Devo quindi per forza ricorrere a una VPN manco volessi scaricare video scabrosi dal dark web?Non ci sto. Quindi in Russia,  in Cina, in Corea del Nord il regime non permette alla popolazione di navigare online per evitare che possano informarsi sulla "verità" occidentale?forse...L'unica certezza è che mi è stato IMPEDITO di scaricare una semplice applicazione sviluppata in russia, per chiamare un taxi. 

Chiudiamo il discorso, non poco amareggiata, e andiamo dalla catena "Placinte" per una buona cenetta. ANche economica (20 euro in due!, piatti principali le zuppe, ma faceva davvero troppo caldo!Non che il resto fosse...leggero: abbiamo mangiato la mamliga, ovvero la polenta, spiedini di pollo, ravioli della casa, una torta dolciastra a base di amarene (placinta).   Vedendo nei vari ristorantini per il centro, e osservando i local a Tiraspol, sicuramente gli spiedini (Frigarui) e la carne la fa da padrone, infatti il pollo non ci ha assolutamente deluso! Non abbiamo mangiato i Sarmale, involtini di verza ripieni di carne, l'abbiamo poi mangiato a Iasi in Romania al ritorno prima di prendere il volo.

Sottolineo che la Moldova è produttrice di vino, infatti sono presenti diverse cantine, come a Cricovia: essendo io astemia, e Fabry prediligendo la birra, non abbiamo testato questo prodotto locale!

 

CI alziamo alle 9 della domenica mattina del 3 settembre e ci facciamo portare in taxi: chiediamo all'hotel di prenotarcelo, pagato con carta in hotel, il receptionist ci ha dato valuta locale per pagare cash il taxista. Ah perchè non mi è venuto in mente di utilizzare Yandex?ah giusto, il regime non me lo fa scaricare...

In 15 minuti percorriamo i 4km che ci separano dalla stazione dei bus e attendiamo con pazienza quella che poi si rivelerà una marshrutka!proprio lei, il mitico pulmino URSS che si ferma in varie fermate ben definite, che normalmente carica mille persone e che, solitamente, risale davvero ai tempi dell'unione sovietica!Siamo abbastanza fortunati, non sale troppa gente durante le fermate, e il pulmino è abbastanza nuovo!

Partiamo alle 10:10, arriviamo all'aereoporto di Iasi alle 13:30. Teoricamente si sarebbe dovuto fermare alla stazione dei bus, non in aereoporto...amen, chiamiamo un Uber (wow) e ci facciamo lasciare in centro per passare 3 orette nella città di Iasi, carica, che ospitava il campionato mondiale di...videogiochi. Sì quelle cose che si vedono sui social, dove ragazzini inebetiti passano ore e ore a veder giocare uno sfigatello, che non si sa relazionare con il prossimo senza utilizzare una chat, a qualche videogioco. E subito il mio pensiero va ai ragazzini della Pridnistrovie che giocavano a palla, con la corda, che pescavano...siamo sempre sicuri di essere orientati verso il futuro giusto?

  • email.png
  • MB__home.png
bottom of page