
Nunavut + Quebec e Ontario
Pasqua 2022: recuperiamo questo benedetto voucher per il nunavut che ci portiamo dietro dal 2020!
Prenotiamo quindi il volo da Ottawa a Iqaluit, capitale del canada artico (Nunavut), già che ci siamo programmiamo un giretto alle cascate del Niagara, una visita a Toronto, Quebec City, Ottawa e Montreal.
Per chiarire, penso che non spenderò parole per nessuna di queste città, le ho trovate tutte poco interessanti se non addirittura brutte, forse forse Quebec City, ad Ottawa ho avuto addirittura paura. Eravamo in giro per cercare dove cenare (si mangia anche piuttosto male) e siamo stati praticamente circondati, in pieno centro, da senza tetto completamente fatti, perchè in Canada c'è la liberalizzazione della cannabis. E questo si vede bene, gente fatta, o drogata anche, in giro che ti importuna. Ad Ottawa, ma qualcosa anche a Montreal e a Toronto. Non aggiungo altro, se non che, per quanto mi riguarda, non ne vale proprio la pena di farsi un viaggio fin qua e fermarsi nelle città.
Anche le cascate del Niagara....interessanti eh (poi però abbiamo visto le cascate Vittoria...e ciaone proprio), ma la cittadina, Niagara Falls sarebbe da radere al suolo. ANCHE NO ANCHE NO ANCHE NO. L'unico aspetto positivo è stato fare un giretto nella zona dei vini, tra Toronto e le cascate del Niagara, dove abbiamo preso il famoso Ice Win !che è piaciuto anche ad una astemia come me!e ovviamente partita di Baseball a Toronto e di Hockey sempre vicino a Toronto.
Quindi, mi dedicherò alla descrizione di quello che è stato il fulcro nonchè obiettivo della vacanza, la prima incursione in Nunavut.
Prima di iniziare, appunto nota d'onore per l'Ice Wine, merita due parole: gli ice wine, o vini di ghiaccio, sono dei vini particolari per via del modo in cui vengono prodotti, e sono diffusi soprattutto nei paesi nordici, dove per altro sono stati scoperti, o meglio ancora, inventati.
Per produrli i coltivatori devono ritardare la maturazione dell’uva ed essere abili nel raccogliere velocemente i grappoli ancora congelati. Vengono così immediatamente pressati, per mantenere un’elevata concentrazione di zuccheri negli acini. In questo modo l’acqua rimane ghiacciata ed evita la formazione della cosiddetta muffa nobile, consentendo il bilanciamento del vino e avvantaggiare l’unione tra dolcezza e acidità, a formare un tripudio di sapore.
Si pensa che la loro scoperta sia riconducibile all’epoca romana. Grazie agli scritti di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) scrittore e comandante romano, possiamo identificare la vendemmia di alcune uve nel periodo analogo ai primi ghiacci invernali.
Stando invece agli scritti di Marco Valerio Marziale (38/41-104 d.C.) poeta romano, le ciocche potevano essere lasciate sulla vite anche fino a novembre, quando il ghiaccio le ricopriva.
La loro produzione è tutto tranne che facile: le ciocche vengono lasciate tutto l’autunno e tutto l’inverno sulle viti e verranno vendemmiate solo a Gennaio, quando gli acini saranno avvolti da un velo di ghiaccio e l’acqua al loro interno sarà congelata.
La temperatura durante la raccolta e la pigiatura dovrà rimanere molto bassa ovvero sotto i 7 °C, questo perché il mosto che si vuole ottenere dovrà essere povero di acqua, mentre gli zuccheri, gli acidi e i sali, assieme a tutti gli altri elementi estratti, dovranno essere tanti e densi.
I produttori hanno dovuto inventarsi dei sistemi e costruire dei macchinari che gli permettessero di preservare il prodotto più a lungo sulla pianta, ma anche che li aiutassero a vendemmiare in condizioni climatiche sfavorevoli.














Un pò di info generali sul Nunavut...prima di tutto però, perchè andarci?
ci sono i ghiacci, ad aprile fa dannatamente freddo, anche se non si trova a latitudini pazzesche, fondamentalmente è più o meno all'inizio dell'Islanda se si pensa a Iqaluit (la capitale del Nunavut), ma mentre in Islanda si arriva a 0 gradi, a Iqaluit a metà aprile si oscilla tra i -20 e i -40.
CI si arriva solo ed esclusivamente volando, non ci sono strade che collegano il nunavut al resto del canada e nemmeno i vari insediamenti del Nunavut sono collegati da strade, ci si può andare in motoslitta però!
Quindi perchè andarci?perchè è un mondo poco conosciuto ovviamente!terra di Inuit (quelli che chiamiamo eschimesi) e di orsi polari (che non è facile vedere, non ci ho nemmeno sperato).
Avrei voluto esplorare molto di più, ma oltre a essere poco conosciuto è dannatamente caro. Un volo di 3 ore e mezza da Ottawa a Iqaluit è costato un 1000 a cranio, per andare da Iqualuit ad un altro insediamento, bisogna mettere in conto almeno 600 euro a tratta...poi ci si deve vivere e fare escursioni! Una giornata in motoslitta costa circa 200 euro a testa, poi si dorme (e in un hotel come si deve, perchè stare 10 ore a -40 fa male, molto male) e via altri 150 euro a notte, e poi si mangia, via 50 euro a botta (perchè bisogna mangiare tanto per riempirsi e ripigliarsi dopo 10 ore a -40...).
Una bella nota di colore, in Nunavut si va o con Calm air o con First Air...avevamo prenotato per il 2020 e ovviamente con il covid è saltato tutto. Come da tradizione non avevamo prenotato con l'assicurazione e quindi...no rimborso!Il problema è che Calm air vola SOLO sul Nunavut oppure in Manitoba oppure nei Territori del Nord Ovest...quindi c'era poco da fare!
Due info dal caro wiki:
Nunavut (in inuktitut: ᓄᓇᕗᑦ) è il territorio del Canada più settentrionale e più vasto. Si estende su una superficie di poco più di 2 000 000 km2, che corrisponde alla dimensione dell'Europa occidentale.
Fu separato ufficialmente dai Territori del Nord-Ovest il 1º aprile 1999, per riconoscere l'identità di patria del popolo Inuit, dalla Legge sul Nunavut e il Nunavut Land Claims Agreement Act, anche se i confini erano già stati tracciati nel 1993.
Nunavut comprende una parte importante del Canada settentrionale e la maggior parte dell'Arcipelago artico canadese. Il suo vasto territorio lo rende il quinto stato federale al mondo per ordine di grandezza, così come il secondo stato più grande del Nord America (dopo la Groenlandia). Il centro abitato di Iqaluit (precedentemente Frobisher Bay), che si trova nella parte sud-orientale dell'Isola di Baffin, è stata scelta attraverso plebiscito come capitale dello stato nel 1995. Altre comunità importanti nella regione sono Rankin Inlet e Cambridge Bay (...almeno almeno 600 euro a cranio da Iqaluit). Nunavut comprende anche l'Isola di Ellesmere che si trova nella parte più settentrionale dello stato, così come le porzioni orientali e meridionali dell'Isola Victoria ad ovest e la più lontana Isola Akimiski nella Baia di James, che si trova nella parte sud-orientale dello stato: si possono anche visitare, solo fondamentalmente con spedizioni molto tecniche e ....molto molto costose! È l'unica regione geopolitica del Canada che non è collegata al resto dell'America del Nord con vie di comunicazioni stradali. È una delle regioni più remote e scarsamente popolate del mondo con una popolazione di 35 944, principalmente Inuit.
Nunavut è anche sede del centro abitato più settentrionale al mondo, Alert. Eureka, una stazione meteo che si trova nell'Isola di Ellesmere, ha la temperatura media annua più bassa di qualsiasi altra stazione meteorologica canadese.
Il motto dello stato è Nunavut sanginivut (in inuktitut: Nunavut, nostra forza o Nostra terra, nostra forza).

La storia della regione è molto antica. Circa 5000 anni fa giunsero dalla Siberia delle popolazioni chiamate dagli archeologi "Paleoeschimesi", che nel giro di mille anni giunsero ad occupare tutta l'Artide nordamericana. Erano i primi a penetrare in questa regione, trascurata dai Paleo-indiani nella loro occupazione del continente americano tra il 40.000 e il 12.000 a.C. Questi Paleoeschimesi, che gli Inuit chiamano Tunit nelle loro tradizioni, portarono con sé dal Vecchio Mondo una tecnologia adatta a quelle regioni impervie (anche se a quel tempo il clima era più caldo), tra cui abiti di pelle confezionata e cucita con aghi d'osso, l'arco e le frecce, comparsi per la prima volta in America con le piccole tribù di Tunit. Circa 2000 anni fa il clima dell'Artico cominciò a raffreddarsi e diventò anche più freddo di oggi, costringendo i Tunit a modificare il loro sistema di vita.
Il risultato fu la nascita della Cultura Dorset, molto più ricca e sicura della precedente cultura paleo-eschimese, con insediamenti più grandi e un aumento della dipendenza dalla caccia ai mammiferi marini, come dimostra l'uso di un nuovo tipo di arpione, le racchette da neve, i grandi coltelli e le lampade a olio di steatite.
Le culture tradizionali dell'Artico vedevano il mondo come un luogo pieno di spiriti e di forze misteriose, che certi individui, gli sciamani, erano in grado di usare. Intorno al 1000 il clima cambiò ancora e la temperatura aumentò, costringendo i Dorset a modificare il loro stile di vita, mentre nuovi popoli entravano nell'area. Tra questi gli indiani di lingua algonchina che si espandevano fino a Terranova e sulle coste boscose del Labrador, i vichinghi stabilivano colonie in Groenlandia e si spingevano talvolta nell'Artide orientale, mentre da ovest gli Inuit ancestrali si muovevano dall'Alaska fin nel cuore del territorio Dorset. Recenti scavi hanno portato gli studiosi a considerare l'esistenza di contatti con europei durati a lungo, almeno fino al 1450, ma iniziati prima del 1000 e certamente prima dell'arrivo dei vichinghi in Groenlandia.
Tra il 1200 e il 1500 i Dorset scomparvero, soppiantati dagli Inuit, a cui lasciarono in eredità alcuni elementi della loro cultura, come l'Inukshuk o costruzione di sassi utilizzata per dirigere i caribù verso l'area di caccia e l'abitazione invernale a cupola, l'igloo. Gli Inuit resero omaggio ai Dorset attraverso le loro tradizioni, «I Tunit resero questo paese abitabile», ma narrano anche che fossero troppo timidi e miti e venivano subito sopraffatti.
Le lingue ufficiali dello stato sono l'inuit (inuktitut e inuinnaqtun), l'inglese e il francese. Infatti per tutta la città, e anche in hotel, si possono trovare sia segnaletica che libri, e la bibbia, completamente in lingua Inuit.
Interessante anche la bandiera ufficiale, che ha questo significato: il rosso si riferisce al Canada (che ha una foglia d’acero rossa nella bandiera federale), il blu e l’oro alle ricchezze della terra, del mare e del cielo, l’Inuksuk simboleggia la costruzione in pietra fatta dalle popolazioni native che guidano la gente sulla terra (come servivano a guidare i caribù verso i cacciatori) e segnano luoghi sacri o speciali. La Stella Polare sulla bandiera simboleggia la leadership degli anziani nella comunità.
Iqaluit:
la città, situata nell'isola di Baffin, è stata utilizzata dagli Inuit da migliaia di anni come luogo di pesca deve a questo il suo nome, che significa "luogo di molti pesci". Nel 1942 è stata costruita una base aerea statunitense destinata a rifornire i velivoli che venivano utilizzati in Europa a fini bellici durante la Seconda guerra mondiale. Il primo residente permanente di Iqaluit è stato Nakasuk, una guida Inuk che ha aiutato i progettisti americani a scegliere un sito con un'ampia area piatta adatta ad una pista di atterraggio. Considerata come un accampamento e luogo di pesca da parte degli Inuit, era stata chiamata Iqaluit ; "Luogo di molti pesci" in Inuktitut; ma le autorità canadesi e americane la chiamarono Frobisher Bay ( nome del nostro hotel, Frobisher Inn).
La popolazione di Frobisher Bay a metà degli anni 50 aumentò rapidamente poiché si cominciò a costruire la linea DEW, un sistema di stazioni radar. Centinaia di lavoratori edili, personale militare e personale amministrativo si trasferirono nella comunità, e diverse centinaia di Inuit li seguirono per approfittare dell'accesso alla cure mediche e agli impieghi forniti dalla base. Nel 1957, 489 dei 1200 residenti erano Inuit. Dopo il 1959, il governo canadese stabilì servizi permanenti a Frobisher Bay, compresi medici a tempo pieno, una scuola e servizi sociali. La popolazione Inuit crebbe rapidamente, in quanto il governo li incoraggiò a stabilirsi in modo permanente nella comunità affidandogli servizi governativi. Da tenere in conto che gli Inuit erano una popolazione di nomadi, che vivevano in Igloo, solo successivamente hanno modificato la loro modalità di vita, diventando stanziali.
I militari americani lasciarono Iqaluit nel 1963, ma Frobisher Bay rimase il centro amministrativo e logistico. Nel 1964 si svolsero le prime elezioni per eleggere un consiglio comunale e nel 1979 quelle per il primo sindaco.
Il 1 ° gennaio 1987, il nome del comune cambiò da "Frobisher Bay" in "Iqaluit". Così si allineò l'uso ufficiale con il nome che la popolazione Inuit aveva sempre usato (anche se molti documenti indicarono ancora Iqaluit come Frobisher Bay per diversi anni dopo il 1987). Nel dicembre 1995, attraverso un referendum, Iqaluit fu scelta come capitale dello stato di Nunavut.
IL VIAGGIO
Terminato questo excursus, tornando a noi, atterriamo e ci prepariamo ad uscire a -20.
Devo dire che non è stato traumatico, sarà che l'umidità è inesistente e si tratta di un freddo molto secco. Sufficiente il pile, un paio di leggings con pelo e il giaccone che uso per fare snowboard!e ovviamente il mitico colbacco!
Con un taxi ci facciamo portare all'hotel, lasciamo giù gli zaini e decidiamo di fare un giro per la città. Ho anche abbastanza caldo camminando, mi tolgo i guanti e mi slaccio il giaccone, inizio a sudare!davvero non sento questa temperatura, che continua ad essere -20.
La giornata è dedicata all'esplorazione, a piedi, della cittadina che ovviamente è molto piccola. Siamo andati al supermercato per vedere se troviamo qualcosa di interessante da mangiare (polli arrosto come se non ci fosse un domani!) con annesso ragazzino che esce dal supermercato e inizia a camminare per strada....in maglietta....
A Iqualuit abbiamo visto:
- piccolo museo che si trova in un vecchio edificio appartenuto alla Hudson's Bay Company. Ospita la collezione permanente di abiti tradizionali Inuit, strumenti, armi e sculture in pietra ollare oltre a sculture in whalebone è particolarmente interessante. Si trovano manufatti Thule, ovvero i precursori degli Inuit, (inclusi alcuni dei primi occhiali da neve) risalenti a centinaia di anni fa.
- cattedrale igloo: questa cattedrale anglicana a forma di igloo è stata progettata e costruita per riflettere la cultura Inuit. È stata edificata nel 2012 per sostituire il precedente luogo di culto, bruciato in un incendio nel 2005.
- Assemblea Legislativa prefabbricata del Nunavut con le panchine rivestite di pelli di foca e un bastone cerimoniale in zanna di narvalo. Ebbene sì, qui ancora cacciano la foca per mangiarla e per le pelli!
In uscita da Iqaluit esistono un paio di strade di alcuni chilometri, chiamate rispettivamente "la strada verso il nulla" e "la strada verso qualcosa". Di fatto, entrambe si interrompono improvvisamente sulla tundra e non portano a nessuna particolare destinazione. Da queste strade però si può osservare il paesaggio tipico della punta meridionale dell'isola di Baffin.
Siamo andati anche alla ricerca di piatti tipici, in realtà questo non è stato un compito facile, anzi, abbastanza fallimentare. Peccato che siamo arrivati 1 settimana dopo la fine della più grande festa del Nunavut, il Toonik Tyme.
In realtà avevo calcolato tutto benissimo, avviene a metà aprile, peccato che nel 2022 l'hanno anticipata di una settimana...
comunque durante questo festival, si possono assaggiare i piatti tipici come: l'artic char, il caribou, vari prodotti marittimi (cozze, gamberoni), il loro pesce di fiume (unica cosa, insieme al caribou, che siamo riusciti ad assaggiare).
Sarebbe stato davvero bello arrivare per tempo http://www.tooniktyme.ca/
informazioni direttamente nel sito ufficiale: il Toonik Tyme è iniziato nel 1965, un festival con giochi tradizionali Inuit, i famosi canti di gola (in stile mongolo) e le danze. Fondamentalmente si va a festeggiare l'inizio del disgelo con inizio della primavera. Si organizzano gare di caccia e gare in motoslitta, gare di pesca nel ghiaccio!
Il giorno successivo andremo nel sobborgo di Apex, 5 km dal centro di Iqaluit, per l'escursione!

























Prendiamo un taxi e facciamo i 5 km che ci portano al sobborgo di Apex, dove si trova l'agenzia con cui faremo l'escursione: https://inukpakoutfitting.ca/excursions/winter-spring/snowmobiling/
La nostra guida ci ha accolto, ci hanno dato dei giacconi aggiuntivi da mettere sopra i nostri, dei pantaloni aggiuntivi, delle scarpe diverse e dei guantoni. Una motoslitta in due (percorreremo 160km....meglio guidare a turno, ed è stata una grande idea!!) e si parte!
iniziamo a guidare sul mare ghiacciato, poi rientriamo verso entroterra, perchè fa caldo, ci sono solo -40 gradi e il ghiaccio non è così solido nel mare...meglio non rischiare!
Nel cielo, limpidissimo, si vede il sole circondato da un anello: è il così detto Sun DOG, ovvero Parelio, un fenomeno ottico atmosferico dovuto alla rifrazione della luce solare da parte dei piccoli cristalli di ghiaccio sospesi nell'atmosfera. È uno dei vari possibili effetti ottici generati dal ghiaccio e che solitamente prendono la forma di aloni o archi luminosi.
Che dire, iniziamo a guidare per ore e ore nella vastità del nulla più completo, incontriamo solo un paio di motoslitte con autoctoni a caccia. Superiamo colline, canyon e grandi spianate ghiacciate. Per fortuna il manubrio della motoslitta è riscaldato, perchè nonostante tutta l'attrezzatura tecnica, fa freddo, mooolto freddo!
tanto freddo che mi sono tolta i guanti per fare un paio di video e mi si è immediatamente congelata la mano. La batteria della go pro è morta dopo 10 secondi, mentre incredibilmente la batteria dell'iphone ha retto bene!
In ogni caso quando si viaggia alla temperatura percepita di -40 (registrata dalla nostra guida), i postumi sono pazzeschi....
Avendo visto documentari su documentari su Yakutsk e come si possano ghiacciare ciglia e sopracciglia, mi aspettavo di avere la stessa reazione appena tolto il casco per fare una pausa spuntino (non richiesta e dolorosissima...fa freddo, preferivo continuare a guidare), evidentemente 15 minuti fermi senza casco non sono stati sufficienti, peccato, ero pronta anche a questo!però respirare a bocca aperta oppure anche solo dal naso era sicuramente più faticoso e potevo percepire minuscoli cristalli di ghiaccio, soprattutto nel naso!e niente...dovrò provare l'ebrezza di una OymYakon in pieno dicembre...2023 e 2024 sono già pianificati, faccio una promessa per capodanno 2025.
Guidiamo comunque per 150 km circa in mezzo al niente che più niente non si può e torniamo ad APEX, ma prima ci siamo fermati per salutare i cagnoloni da slitta, che non sono come i nostri husky, ma sono uguali agli Inuit!con gli occhietti a mandorla!
Erano più di 30 e si sono fatti spupazzare tutti. Molto interessante quello che ci ha raccontato la guida: inizia a fare caldo per loro, infatti ci ha fatto vedere il punto dove dormono sul ghiaccio, che è scavato perchè sudano!!
Da li a un paio di settimane verranno portati nell'entroterra, dove fa più freddo, per evitare che subiscano le temperatura troppo alte.
Ci è stato detto che -40 per loro è come 20 gradi per noi (anzi...per un canadese)!
Torniamo ad Apex e decidiamo di percorrere i 5 km verso Iqaluit a piedi, camminando sul mare ghiacciato!
Pazzesco come abbia reagito il mio corpo: ho iniziato a sudare pesantamente, avevo tutti i capelli bagnati e la schiena bagnata, mi sono tolta i guanti e aperto di nuovo il giaccone, oramai mi ero "acclimatata" si fa per dire, a -40, -20 è caldo, molto caldo!
Alla fine mi arrendo, mi tolgo anche il giaccone, non potevo fare altrimenti!non mi sono tolta il colbacco perchè avevo i capelli completamente bagnati e quella mossa l'avrei pagata cara sicuramente....



Ritorniamo in città e andiamo subito a mangiare per poi andare a dormire....
parlavo di postumi di 10 ore passati a -40, più i 5 km a -20 ovviamente, che non sono stati una grande mossa.
La mattina dopo ero distrutta, ma distrutta che non mi reggevo in pieni...sono riuscita a strisciare giù dal letto per vestirmi, ma è stata una sofferenza!non avevo un cm di muscolo non dolorante, fare l'ultima passeggiata per il centro di Iqaluit è stata una cosa devastante. CI ho messo 2 giorni pieni per riprendermi del tutto!
Inoltre....ho perso tutta la pelle del palmo delle mani e delle dita delle mani, nonostante il manubrio riscaldato e il guanti da battaglia ho avuto tanto di quel freddo alle mani da aver avuto un principio di congelamento!
Che dire...si torna ad Ottawa per continuare l'inutile visita a Quebec City e Montreal, avrei risparmiato volentieri i miei soldi tornando in italia direttamente....
Mi è mancato ovviamente l'orso bianco, che è il simbolo del Nunavut, ogni tanto per altro fa due passi proprio in città, ma il paese è enormemente grande e si spostano più a nord nella baia di Hudson in questo periodo....vabbè ci riproverò nel 2023!