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Churchill - Manitoba

28-30 ottobre 2023

Per sei settimane all’anno Churchill diventa la capitale mondiale degli orsi marittimi, detti anche orsi bianchi o orsi polari.

Gli orsi marittimi al di fuori della regione strettamente artica, si trovano in soli 5 Stati al mondo: Canada, Usa, Russia, Norvegia (Svalbard) e Danimarca (Groenlandia). Il loro numero è stimato essere intorno alle 22.000 unità  (certamente non più di 25.000), in diminuzione, e questo ne fa una specie a rischio.
Esistono solo 8 colonie di orsi polari al di fuori dell’artico, e solo una, questa, nelle vicinanze un centro abitato. E’ proprio questo che rende Churchill la colonia più accessibile al mondo.

 

Sì, questo ponte dei morti lo faremo a Churchill alla ricerca dell'orso bianco!!E perchè?abbiamo visto che sarebbe possibile vederli anche in altre parti del mondo, come alle Svalbard, ma la certezza praticamente vicina al 100% di vederli, e da vicino, la si ha solo ed esclusivamente a Churchill!

VESTIZIONE: quest'anno non ha fatto particolarmente freddo, circa -7 a Calgary e Edmonton, ma -7 secchi, che equivale a quando da noi in brianza fa -2...a Churchill invece la situazione cambia, c'è il vento freddo, con un percepito di -15 almeno. Se si sta fuori a osservare gli orsi, senza guanti per fare le foto come la sottoscritta, gli arti iniziano a congelarsi immediatamente!quindi meglio portare guanti e un bel cappello caldo!

Prima di descrivere l'assurdità di quello che sarà il viaggio, facciamo una panoramica del luogo.

CHURCHILL, MANITOBA

A metà ottobre gli orsi sono reduci da diversi mesi di digiuno. Si trovano nella calotta di ghiaccio intorno ai primi di  giugno a diverse centinaia di chilometri a sud est di Churchill. 
La concomitanza di venti provenienti prevalentemente da nord ovest e delle correnti marine, fanno sì che la superficie dell’acqua si muova all’interno della baia di Hudson in senso antiorario. Gli orsi lo sanno molto bene e sanno qual è il luogo dove il ghiaccio si formerà prima. 

L’ area di Cape Churchill, appunto. La baia di Hudson è l’area geografica con il 60% degli Orsi Polari del Pianeta.

Perché proprio qui? Osservando la cartina della baia, si nota come Churchill sorga su un “dente” che penetra all’interno della baia per una trentina di chilometri contribuendo così a spezzare e quindi rallentare la corrente circolare. Questo, in concomitanza con il fatto che qui sfocia il fiume Churchill, contribuendo ad abbassare la salinità dell’acqua, fa si che questo sia uno dei luoghi dove si formano prima i  “nuclei” di crosta ghiacciata. 

Per gli orsi la calotta di ghiaccio è una piattaforma di pesca, dato che hanno bisogno del gelo per poter catturare le foche. Benché siano ottimi nuotatori, la loro forza è la resistenza, non certo la velocità, quindi in mare aperto non avrebbero molte speranze, visto che la foca è veloce e sfuggente, ma il tutto cambia sul ghiaccio: le foche hanno bisogno di respirare e quando la crosta gelata ricopre tutta la superficie marina, per farlo devono emergere sfruttando i buchi sul ghiaccio, ed è lì che gli orsi bianchi le attendono per catturarle.


Negli immediati dintorni di Churchill, all’arrivo dei primi freddi di ottobre, quando l’orso sente che è tempo di avvicinarsi alla costa, è possibile avvistare maschi adulti, giovani e pure madri con cuccioli.

Generalmente i maschi adulti, più forti, conquistano la “coastline”, stando più vicino al mare, perché la temperatura è più fresca e perché hanno un migliore controllo della situazione del ghiaccio. Stranamente, pur essendo animali solitari, in questo periodo si nota che i grossi maschi si tollerano di più e riescono spesso a stare molto vicini. Quasi certamente questo è dovuto al fatto che la produzione di testosterone in questo periodo è al minimo: non ci sono femmine per le quali lottare e non c’è neppure competizione per il cibo, che non c’è! Dunque non hanno nessuna voglia di sprecare energie per combattere. I maschi giovani continuano invece a mantenersi a distanza dagli adulti, mentre le madri con i cuccioli rimangono in genere più vicine all’entroterra, dove hanno modo di sottrarre con più facilità i cuccioli alla aggressività dei maschi, che potrebbero predarli.

Ovviamente questa è una regola generale, può capitare di vedere una madre con cuccioli camminare tranquillamente lungo la spiaggia.

Va comunque detto che non bisogna aspettarsi di vedere madri con cuccioli piccolissimi. I cuccioli nascono in genere attorno al mese di dicembre, quindi i più piccoli che si possono vedere hanno già quasi un anno, ma potrebbero averne anche due visto che qui stanno generalmente due anni con la mamma: in altre zone, più “difficili” possono stare con la madre anche tre stagioni.

COME ARRIVARE

Churchill e’ raggiungibile solo via ferrovia da Winnipeg, capitale dello stato di Manitoba, con un interminabile viaggio di 36 ore. In alternativa, i 1000 Km di distanza possono essere coperti con due ore di volo grazie ad una compagnia aerea locale, la Calm Air, a prezzi purtroppo altissimi.

Da qualche hanno le compagnie turistiche del Canada, hanno iniziato a organizzare dei tour in giornata per Churchill, anche da Edmonton e da Calgary. A costi comunque altissimi, ma meno che prendere il volo e poi l'hotel e l'escursione nella tundra....


Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il nome Churchill non viene dal famoso Winston Churchill, ma da un suo antenato governatore del luogo, ai tempi in cui il Canada era colonia Inglese.
Nato come centro di raccolta per cacciatori di pelli, conobbe la sua massima importanza nell’immediato dopoguerra, quando divenne una base militare missilistica americana. Alla fine degli anni 80, con il progressivo distendersi dei rapporti USA - URSS, la base venne abbandonata dagli americani, che lasciarono ai loro alleati Canadesi tanta bella spazzatura edilizia che si può ancor oggi vedere, soprattutto fuori città.

A partire da circa metà di ottobre, quando sentono il cambiare della stagione, fino a circa la fine di novembre, il luogo diventa una zona di raduno degli impazienti plantigradi, che vagano annoiati e nervosi lungo le rive della baia, in attesa che si formi la calotta.
Ovviamente e’ proprio in questo periodo che Churchill conosce l’apice della stagione turistica. 

COSTO

Da Winnipeg il costo andata e ritorno con Calm air, guardato a febbraio 2023 per ottobre 2023 è di 2000 dollari canadesi a testa....decisamente altino. Teniamo conto che poi ci vogliono le due notti in hotel, e anche in quel caso non si scende sotto i 150 euro per una struttura sensata (a notte), più l'escursione giornaliera. Sarebbe possibile anche noleggiare l'auto e girare in autonomia, nessuno lo proibisce. Penso sia abbastanza da irresponsabili, non tanto per il rischio di essere sbranati (se si scende dall'auto e ci si avvicina ad un orso bianco...vabbè si chiama selezione naturale), ma perchè si tratta comunque di un ecosistema fragile...infatti con la propria auto non è assolutamente possibile addentrarsi nel parco nazionale.

Quindi, ci affideremo al famoso Tundra Buggy, sicuramente meno eccitanti di un self drive, ma almeno guidati da professionisti del posto che seguono regole ben precise per rispettare fauna e flora. Non che il tundra buggy sia una meraviglia dell'ecologia, sia chiaro: ricavati dal telaio di mezzi militari, i Tundra Buggies sono veicoli adattati al fondo accidentato della taiga, da queste parti è il paesaggio tipico della taiga a prevalere su quello della tundra. Visto che non si può scendere, all’interno è ricavato anche uno spazio adibito a toilette. Sul retro, è ricavata una piccola terrazza rialzata, protetta da paratie a prova di orso, dove si può uscire per ammirare e fotografare gli animali, restando però a bordo del veicolo.
I Tundra Buggies hanno una zona riservata solo a loro per circolare: siamo nel Churchill Wildlife Management Area, una zona vicina al parco nazionale Wapusk. Non è un caso che lo spazio riservato a questi mezzi sia proprio questo: si sono riservati la zona a più alta densità di orsi al di fuori del parco. Alcuni chilometri più in là, all’interno della zona protetta, ce ne sarebbero ancora di più, ma l’ingresso è proibito anche a loro e non è difficile capire il perché. 

Ritornando a noi, si tratta di una operazione costosa. CLASSIC CANADIAN TOURS

Per fortuna qualche illuminato ha pensato bene di inventarsi il DAY TOUR da Edmonton, quindi si arriva a Edmonton (da Calgary per l'esattezza, 560 euro andata e ritorno).

Una volta arrivati a Calgary il giorno sabato 28 ottobre, noleggio auto per Edmonton (3 ore), e il 29 ottobre si va in aereoporto e da lì parte il tour. Volo charter con colazione, giro di 7 ore sul tundra buggy con pranzo, cena a Churchill con giretto città, in serata ritorno con il charter a Edmonton. 

Il tutto al costo di 1800 euro a testa. Un affare rispetto all'alternativa. Certo il treno andata e ritorno per 150 euro sarebbe stato conveniente, ma non si avevano i giorni disponibili.

Quindi ovviamente ci affidiamo a questo tour!Non solo per i costi, ma anche per il periodo. A Churchill a vedere gli orsi bianchi si va a ottobre (fine ottobre) inizio novembre, concomitante con il giorno dei morti. 1 novembre è mercoledì, quindi con due giorni di ferie, nel nostro caso il tra il 28 sabato e il 30 ottobre lunedì, è possibile una toccata e fuga, ma sempre grazie a questo servizio DAY tour!

Per altro, ci avrebbe sottolineato la guida di come, quest anno, ma oramai comune a tutti gli anni, il periodo di osservazione si sia oramai limitata a 1 settimana e mezza, noi siamo partiti con la seconda spedizione, il 29 ottobre, l'ultima il 4 di novembre!

Ho fatto domanda 1 anno prima tramite e mail, mi hanno suggerito di attendere fino ad aprile dello stesso anno, quando sarebbero uscite le date. Anche Frontiers North fa la stessa cosa, meno costosa in realtà, partendo da Winnipeg. Nel mio caso è stata solo una questione di giorno giusto. Come dicevo, sono pochi i giorni durante i quali organizzano questo tipo di spedizione giornaliera, quindi mi sono rivolta alla Classica Canadian Tours, 1800 euro a testa tutto incluso.

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COSA VEDERE A CHURCHILL e curiosità

Primo aspetto interessante della comunità di Churchill è il fatto che vengono piazzate trappole per orsi. 

Nel loro vagabondare lungo la costa, in attesa che si formi il ghiaccio sulla baia, gli orsi tendono ad avvicinarsi pericolosamente al Paese.

Le autorità incaricate alla vigilanza, hanno istituito tre diversi livelli di sicurezza.

Se gli orsi vagano nella zona tre, ad una certa distanza dal Paese, vengono lasciati in pace.

Se entrano nella zona due, scatta però il primo livello di guardia. Vengono monitorati e possibilmente indotti a fare dietro front con mezzi dissuasivi che vanno dal semplice inseguimento agli spari intimidatori, nei casi di maggiore recidività.

Se entrano malauguratamente nella prima zona, entro pochi chilometri dal Paese, scatta il piano di sicurezza. Oltre ai mezzi dissuasivi utilizzati per la zona due, si piazzano diverse trappole e gli orsi catturati vengono condotti in una vera e propria prigione, dove vengono lasciati per un periodo di tempo che può variare a seconda del numero di animali catturati ed altre condizioni. In tutto questo periodo vengono monitorati ma non nutriti, per evitare che l’orso associ l’idea della prigionia ad una ricompensa. Successivamente vengono narcotizzati e trasportati dagli elicotteri in zone distanti dal centro abitato.
Dunque la prigione non è certo una esperienza positiva per loro, ma nel caso dei piccoli viene garantita almeno la loro incolumità.

Nella maggior parte dei casi non assalgono l’uomo, ma data la loro potenziale pericolosità, vengono in genere spaventati con colpi di fucile a salve già dal momento in cui si avvicinano ad un raggio di pochi chilometri e, quando sfuggono alla “caccia” dei ranger e riescono ad entrare nelle vie del paese, vengono narcotizzati e portati nell'edificio a poca distanza dall’aeroporto (circa 6 chilometri dal Paese) chiamato “la prigione degli orsi”. Tutti gli orsi catturati vengono dotati di un microchip, ma quelli che  si sono già rivelati problematici, avvicinandosi al villaggio e quindi dimostrando di non temere gli umani, vengono anche “marchiati” con una spennellata di vernice verde sulla spalla destra: il marchio serve ai ranger per riconoscerli subito da lontano. Un orso con il segno verde è un orso che va seguito con più attenzione se da segni di volersi ancora avvicinare al villaggio.
La prigione degli orsi è stata considerata un grande successo perché, benché costituisca una soluzione dispendiosa per lo Stato del Manitoba e la comunità locale, è sicuramente una valida soluzione per difendere umani e orsi da pericolosi contatti reciproci. 

Alcune info sulla città invece: gli abitanti non chiudono mai le porte di casa a chiave. Oltre un certo orario c'è il coprifuoco, ma se qualcuno dovesse imbattersi in un orso polare, può sempre aprire la porta di casa del vicino e rifugiarsi!

Le temperature sono rigide, di notte scende anche a -30 in inverno e quindi le auto (come in russia!!) rimangono spesso collegate ad un generatore per mantenere il motore caldo, o comunque il motore non viene spento. Tutto questo nonostante sia al 59simo parallelo, alla stessa altezza di Stoccolma o Nord della Scozia, ma senza corrente del golfo, da qui le temperature estremamente rigide!

Il momento in cui si possono registrare più incidenti è la notte di Halloweeen: durantre questa notte, le persone vanno a bere nei bar, si urbiacano e rischiano il rientro a casa senza la lucidità necessaria ad affrontare eventualmente un nostro amico peloso.

gli abitanti sono molto dediti al turismo:

Da assaggiare la solita renna artica (Caribù), già assaggiata alle Svalbard.

A churchill è presente il Churchill northern Study Center, uno dei più importanti centri di ricerca e studio delle aurero boreali. 

Edmonton: non c'è assolutamente niente di niente. L'unico motivo per andarci è per il tour che partiva quando serviva a noi proprio da questa città. Mangiamo in centro, da "Meat", molto buono!

Calgary: come Edmonton, assolutamente nulla da segnalare!!

IL viaggio

28 Ottobre 2023

Dopo essere arrivati il 27 sera a Monaco, prendiamo il volo KLM con scalo Amsterdam, per Calgary (ore 7 del mattino). Nota bene: il giorno prima stesso volo è stato cancellato...un pò di ansia mi assale, per fortuna atterriamo a Calgary alle 14:30, con 1 sola ora di ritardo, prendiamo l'auto e guidiamo appunto fino ad Edmonton, ci fermiamo a mangiare da "Meat" in centro città e andiamo a dormire assecondando il fuso orario (alle 19:30). 

29 Ottobre 2023

Ci svegliamo alle 3 del mattino, perfetto!ore 4 arriviamo in aereoporto e incontriamo il parcheggiatore della Classica Canadian Tour, almeno il parcheggio è offerto!Entriamo nel terminal della Canadian North, una delle due compagnie ufficiali che portano turisti nell'estremo nord del Canada, ci mangiamo ciambelle e muffin offerti e alle 6:30 partiamo!Dopo aver aspettato per il de-icing ovviamente! Durante il volo ci hanno spiegato nozioni di biologia dell'orso polare, e fatto girare artigli e scheletro del cranio per una più approfondita valutazione. Anche uno scalpo per osservare il pelo: il pelo dell'orso tecnicamente è trasparente e non bianco: il manto dell'orso polare è formato da peli cavi traslucidi che catturano i raggi solari e li convogliano verso la cute. I peli appaiono bianchi perché le cavita disperdono e riflettono la luce, e sono ispidi!

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Atterriamo alle 10 ora locale, usciamo velocemente dall'aereoporto e prendiamo il bus che ci porta verso i nostri Tundra Buggy. Saliamo su questi enormi cosi, e inizia l'esplorazione!

Dopo circa 1 oretta, giusto il tempo di arrivare sulla costa, ecco l'ORSO NUMERO 1!!Ci dicono orso giovane di 6 anni, lo si capisce dal fatto che non ha alcuna cicatrice intorno alla bocca, cicatrice da battaglia, e anche un pelino sotto peso. Taglia media, un pò meno di 3 metri!

Iniziamo con alcune informazioni

Prima di tutto è il più grande carnivoro della terraferma e, come ha ripetuto la nostra guida più e più volte, è inarrestabile, può uccidere qualunque cosa! 

Alcuni dati che riguardano la taglia degli orsi: i maschi più grossi possono raggiungere e superare i 700 chili di peso, anche se in genere sono intorno ai 500. Le femmine sono molto più piccole e raramente superano i 300/350 chili di peso, ma non hanno nessun timore ad affrontare maschi enormi se devono difendere i loro cuccioli. I maschi possono raggiungere e superare i tre metri di lunghezza...solo immaginare un grande orso bianco maschio alzarsi in piedi!

Tra le varie curiosità che riguardano questo animale va sottolineato il fatto che, benché noi vediamo il pelo dell’animale bianco, in realtà è praticamente incolore, oltre che cavo al suo interno. Questa conformazione cava fa sì che ne venga aumentata la capacità isolante. La cosa funziona così bene che, se osservato con gli infrarossi, sistema che rileva il calore emanato dal corpo, il corpo dell’orso è quasi invisibile! Si vedono bene praticamente solo le parte scoperte, zampe e naso! L’ulteriore dimostrazione di questa straordinaria capacità isolante la si può notare facilmente a Churchill: in questo periodo alcune giornate possono non essere particolarmente fredde e la temperatura può raggiungere anche i 10-12 gradi durante il giorno (per poi magari precipitare a -15°C il giorno dopo!). Quando fa così “caldo” generalmente gli orsi si muovono poco, per non surriscaldare il proprio corpo, oppure possono facilmente essere visti mentre si grattano contro la neve e il ghiaccio per rinfrescarsi! Dunque  per loro quando la temperatura supera i zero gradi, comincia a fare caldo!

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ORSO 2 E 3: mamma e il suo cucciolo

Le femmine si accoppiano di solito verso aprile-maggio. Gli accoppiamenti proseguono per diversi giorni e per la fine di maggio generalmente le femmine sono incinte. Tuttavia la gravidanza non comincia fino alla fine di settembre. Questo fenomeno viene definito “impianto ritardato” ed è comune anche ad altre specie animali. Se la femmina non ha un adeguato strato di grasso e non pesa almeno 300 kg. le uova fecondate vengono riassorbite. Questo perché fino a marzo non avrà nessun accesso al cibo, quindi le occorrerà una sufficiente riserva di grasso per poter sopravvivere e poter nutrire i propri piccoli. Se la gravidanza ha il via libera, il ciclo dura 3 mesi e alla fine di dicembre nasceranno i piccoli. I neonati peseranno meno di un chilogrammo, saranno ciechi, quasi privi di pelo e disperatamente indifesi. All’interno della tana la temperatura sarà intorno ai 0°C (contro gli almeno -30°C dell’esterno) e la madre provvederà a riscaldarli ulteriormente con il suo corpo. Per tutto questo tempo la madre non mangia, non beve e il suo corpo trattiene i bisogni. I battiti cardiaci scendono da 70 a 7 o 8 al minuto, e tutte le energie vengono assorbite dalla maternità.

La vita di una orsa polare è estremamente dura: l’accoppiamento avviene in primavera, una femmina può accoppiarsi anche con più maschi e i suoi figli possono avere più di un padre, perché gli ovuli sono distinti. Una delle caratteristiche straordinarie di questi animali è che l’orsa può gestire la gravidanza a seconda delle condizioni ambientali: può bloccarla, ma soprattutto il suo corpo può provocare uno o più aborti a seconda della quantità di grasso che è riuscita ad accumulare e quindi a seconda della possibilità che ha di sfamare più cuccioli. I cuccioli possono essere da 1 a 4, ma raramente sono 4. In genere sono uno o due.
Alla fine della stagione invernale, le madri incinte si ritirano in tane scavate nella terra ( qui d’estate non c’è la neve, quindi non possono scavarle nella neve), e partoriscono i piccoli intorno al mese di dicembre. Resterà nella tana per altri tre mesi circa.
I piccoli crescono rapidamente grazie al latte materno ricco di grassi, ed entro marzo arriveranno a pesare 10/15kg. E’ questo il momento in cui dovranno abbandonare la tana, ed è anche il momento forse più critico della loro vita. La tana può essere lontana anche 30-50 km dal ghiaccio e per la madre è vitale percorrere in fretta la distanza. Molti dei piccoli non ce la faranno. Si calcola che oltre il 50% dei piccoli muoiano durante il primo anno di vita, molti dei quali proprio durante questo trasferimento. Le giovani mamme inesperte (5 anni di vita) sono quelle che hanno maggiore probabilità di perdere i piccoli, soprattutto per la scelta sbagliata del momento di trasferimento, ma anche per la predazione dei lupi. Altre volte la madre è costretta ad abbandonare i piccoli sfiniti. Man mano che l’esperienza della mamma aumenta, aumentano anche le probabilità di sopravvivenza dei cuccioli.
Da questo momento iniziano i due o tre anni di allattamento e vita familiare. Durante questo periodo la femmina si terrà lontana dai maschi per garantire la sicurezza dei piccoli, che potrebbero essere attaccati e uccisi. E’ raro vedere un maschio azzardarsi ad attaccare una femmina, ma se ciò accade la femmina lascia generalmente i piccoli dietro di sé e affronta il suo aggressore che quasi sempre, benché molto più in forze e corpulento della femmina, rinuncia.
A volte succede anche che i piccoli più grandicelli di femmine esperte si uniscono alla madre per affrontare il grosso maschio, facendo squadra.

Il naturalista a bordo ci spiega che con grande probabilità, del 50%, il povero cucciolo non sopravviverà fino all'anno prossimo.

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ORSO n 4: il vecchio saggio (così dice la guida!)

L’uomo non è visto dall’orso polare come una preda. L’olfatto dell’orso è molto sviluppato, tanto è vero che riuscirebbe a percepire l’odore di una foca, la sua preda preferita, a 25 chilometri di distanza o anche sotto tre o quattro metri di ghiaccio: dunque avvicinandosi al villaggio certamente percepisce l’odore degli umani, ma non ne è particolarmente attratto, benché sia affamatissimo, dato che in genere non fa un pasto soddisfacente da almeno 3 o 4 mesi!Benché non ci consideri delle prede, ciò non toglie che sia un animale potenzialmente pericoloso per gli umani. Lo è in primis perché è istintivamente curioso e in secondo luogo perché non tutti gli orsi ci temono: la maggior parte di essi fugge alla vista dell’uomo, ma non tutti lo fanno.

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ORSO n 5 Lazy Bear

L’orso apprezza molto anche i Lemmings (roditori della tundra ), che considera una prelibatezza: ne può divorare ottanta in un’estate. Individuato il roditore, lo spinge verso un buco del terreno e, infilandovi dentro il muso, lo mangia intero.Solo gli esemplari maschi di maggiori dimensioni possono permettersi di attaccare i Beluga ed i Narvali entrambi lunghi fino a cinque metri e mezzo, e il secondo con la lunga zanna tipica dei maschi.In estate gli Orsi possono anche cibarsi delle carcasse di questi cetacei che trova lungo le coste. Invece un cucciolo aumenta di peso tanto quanto pesa la sua preda: per esempio, se si mangia una foca di 1 kg, il cucciolo metterà su un kg!

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ORSO n 1 il ritorno

Altro aspetto interessante è che il progressivo spostamento verso nord dell’habitat dei grizzly, dovuto al riscaldamento globale, ha portato le due specie a contatto: si sono verificati ormai parecchi casi di accoppiamento tra maschi di grizzly e femmine di orso polare (difficile il contrario dato il caratteraccio dei grizzly!) che ha portato alla nascita dei cosiddetti “grolar bear”, dall’unione dei due nomi, grizzly e polar, orsi dal pelo di colore marrone chiaro che, essendo allevati dalle madri, hanno fondamentalmente l’imprinting dell’orso polare, ma che purtroppo ereditano dal padre una indole più aggressiva. Dunque i grolar vanno osservati con più attenzione, perché potenzialmente più pericolosi per l’uomo. I locali affermano che ormai si vedono anche a Churchill. Se madre è polar e padre grizzly nacer il grolar, se il padre è polar nasce il pizzly!

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Dopo 6 ore sul buggy, andiamo in città per un breve giro, ci rechiamo al palazzetto dello sport dove hanno preparato una sala per la cena (dove normalmente si tengono gli allenamenti di curling!). FInita la cena prendiamo i volo delle 21, atterriamo alle 22:30 ora locale di Edmonton, prendiamo l'auto, guidiamo per 2 ore e 30, all'1 circa arriviamo in hotel a Calgary.

Il giorno dopo ci svegliamo per un brunch, d'altra parte abbiamo quasi fatto un after, e ci rechiamo in aereoporto per il volo di rientro.

Sembra faticoso, ma in realtà nemmeno così tanto, sicuramente ne è valsa la pena, decisamente!!Oltre agli orsi, proprio l'atmosfera surreale di quel luogo sperduto e congelato, una esperienza che tutti dovrebbero meritarsi almeno una volta nella vita!

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