
MARTIAL ARTS EXTREME SPORTS
Amanti delle arti marziali e degli sport estremi, un breve riassuntino di dove praticare!
E subito qui sotto una sintesi di alcuni video fatti con la mitica GoPro!
SURF
Solo recentemente è scoppiata questa passione totale per questo difficilissimo sport, e ovviamente ci siamo buttati al massimo delle nostre possibilità!

Che dire, penso sia lo sport più figo in assoluto, ma anche il più difficile!certo, poi dipenda da cosa vuole fare uno..
la prima volta ho noleggiato un barcone di 8', come giusto che sia...ma come per lo snowboard ho deciso che sarebbe stato il mio sport e di conseguenza mi sono presa una shortboard subito..
i più storceranno il naso, "come si fa a iniziare con una short, e per altro giusta per la mia altezza e peso e non sovradimensionata"...

Ecco le mie risposte:
- la tavola lunga, il gommolone o una minimalibù è bella, prendi tutte le onde, anche se non sei tu a prenderle, ma la tavola. non importa se hai capito quando devi prenderle, il timing, non importa se fai il numero giuste di bracciate, la tavola galleggerà e partirà da sola!


inoltre galleggia enormemente e quindi potrai mettere su un ginocchio, una mano, l'altro ginocchio, un piedino, una mano, l'altro piede...anche in 20 minuti tanto la tavola reggerà il tuo peso...questo cosa significa?significa che in realtà non imparerai come prendere le onde e ad alzarti in un unico movimento, ti divertirai subito e se avete intenzione di provare una volta e basta, questa è la tavola per voi!inoltre potrete utilizzare le punte dei piedi per spingervi, tanto la tavola è lunga a sufficienza e sarete tutti belli lunghi distesi sulla tavola quindi avrete anche l'ausilio dei vostri bei piedini
Se abitate al mare e potete fare surf ogni volta che volete o quasi, allora anche in questo caso potrebbe essere utile, capirete più in fretta più o meno come funziona e poi passerete alla short.
- abito a Milano, non abito alle hawaii purtroppo, e voglio imparare, una delle cose che voglio fare prima di morire è il tubo!e quindi non ho tempo di prendere una tavola minimalibù, imparare con quella, buttare praticamente via tutto e rifare con la short...
e adesso posso dire che è stata la scelta giusta!!ho capito le tempistiche, come e quando prendere le onde!certo con 10 uscite scarse non si possono pretendere miracoli, ma con ancora un pò di pazienza riuscirò a girare tranquillamente!la tenacia certo non mi manca!Non voglio certo andare alla Hawaii al Pipeline


o a Tahiti al Teahupo'o

voglio dire...mi basta un tubino di un'onda di 2 metri e mezzo e via!
Che poi sono le uniche onde che sono riuscita a beccare, tra mareggiate sull'oceano e sfiga nera, di secchiate d'acqua ne abbiamo preso abbastanza!o dai 2m in su o mezzo centimetro, sicuramente quando beccherò una giusta via di mezzo riuscirò a ottenere risultati più in fretta!
Prima esperienza: Zarautz (Paesi Baschi, Spagna), Novembre 2011
Devo ammetterlo, è stato il battesimo del fuoco. Onde di anche due metri e corrente della madonna, ne sono uscita viva e ho deciso subito dopo di prendere la tavola e di IMPARARE costi quel che costi!


In realtà il primissimo approccio è stato qui: Pacific Beach, San Diego (California)...

La Zurriola (San Sebastian, Paesi Baschi, Spagna) Agosto 2012, 2013, 2014




Lacanau Ocean (Francia), Novembre 2012, Agosto 2014
Novembre
Molto buona per imparare, spiaggia lunghissima e di conseguenza poco affollata...sopratutto in novembre!
TENTATIVO DI SURF (2012) nel freddo oceano atlantico in novembre (LaCanau Ocean- Francia)....in the cold november rain!
praticamente era impossibile.....il noleggiatore ci aveva anche sconsigliato di entrare...ma al diavolo eravamo arrivati fin lì!in effetti ci sono 2 minuti di surf e un pò di panorama dell'oceano e delle sue deliziose correntine...

Agosto 2014
tra mareggiata, onde pazzesche, corrente indescrivibile...infatti non c'era dentro nessuno!






Penso che sia lo sport più difficile che abbia mai fatto...certo, noi siamo veri true e non partiamo dalla tavola di principianti, ma d'altra parte, se uno è armato di pazienza, direi che si tratta della scelta giusta!
certo...poi c'è Keanu Reeves in Point Break (dopo 1 settimana di surf a 30 anni con una tavola long board di gomma).....ci vuole un pò prima di fare il primo tubo!!!
Puket Thailandia


Bali (indonesia) Kuta


SriLanka - Unawatuna

Tel Aviv

SANDBOARDING
Duna di Pyla - Arcachon
Posto ideale per il SandBoarding!
Da un lato si finisce in mare...dall'altro nella pineta!
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SNOWBOARDING
Valtorta (Lecco)
Svizzera in notturna
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SUB
SUB Lago di Como
Il sito si trova sul ramo di Lecco, frazione Moregallo, a circa 5 minuti da Valmadrera direzione Bellagio
giuro che odio il lago, ma farvi sub è davverooo marcissimo!
oltre ad un relitto, siamo entrati anche in una campana dove abbiamo potuto respirare senza respiratore!
Ancorata sui 18/20 m e parzialmente riempita d’aria, fluttua a circa 15 m di profondità. E’ possibile entrare e risalire fino ad uscire con la testa fuori dall’acqua, viene sconsigliato di togliere il respiratore perchè non è conosciuta la percentuale di ossigeno e di anidride carbonica, ma lo abbiamo fatto per un brevissimo istante giusto per toglierci lo sfizio!

da wiki: Un campana subacquea è una camera a tenuta stagna sostenuta da un cavo, aperta sul fondo, che viene calata sott'acqua come base di appoggio per un gruppo di subacquei.Le campane subacquee sono utilizzate come attrezzatura per il recupero subacqueo e come supporto nei lavori subacquei e nelleimmersioni professionali. La campana viene calata in acqua da un argano montato su di una nave o su di un molo portuale. La campana èzavorrata in modo da rimanere stabile e avere un assetto negativo e di poter essere quindi immersa anche se piena d'aria.

Scendendo oltre la campana e seguendo una sagola bianca si incontra a circa 27 m un presepe e passando oltre, alla profondità di circa - 40 m, si trova Biancaneve in compagnia di alcuni nani.
Da qui una sagola conduce sulla sinistra ad una barca di legno posizionata sui 30 m. Risalendo ancora verso i -23 m si incontra un’altra barca. Entrambe i relitti offrono rifugio a persici e qualche volta alle bottatrici. Poco lontano sui -18 metri è posizionata una vecchia ape car con 2 mini moto appoggiate sopra.
Proseguendo ancora in questa direzione si incontrano tra i -15 e i -18 una Fiat 500 giocattolo e poco dopo una barca a vela in assetto di navigazione e . Ritornando verso l’uscita si incontra a -13 un pattino e -10 m un vecchio scaldabagno arrugginito.
Sulla destra rispetto alla campana e a pochi metri si incontrano dei corpi morti con un piccolo motociclista giocattolo, un Playmobil gigante, un'ancora e un presepe, tutti posizionati intorno ai -15 / -16 m. Proseguendo in questa direzione a circa -13/14 m di profondità è posizionato un monumento a ricordo di 2 subacquei del Bergamo Sub. Da qui parte un’altra sagola che ci porta a un’altra barca posizionata a circa -25. Se invece si risale verso la superfici si incontra una piattaforma ancorata a -8 m dove poter portare gli allievi a fare qualche esercizio.
Catene e sagole raggiungono quasi tutti i reperti e aiutano anche i meno esperti nella navigazione subacquea.


ARTI MARZIALI
Un pò di KARATE al tempio Shaolin in Cina
Si trova in Cina, nell'attuale regione dell'Henan, collocato sul versante settentrionale del monte Sōngshān (嵩山 o Monte dei Nove Loti), quindi nei pressi dell'antica capitale Luoyang. Questo tempio veniva anche chiamato Tempio del nord, in cinese Bei Shàolín-sì (da non confondere con l'arte marziale Bei Shaolin, abbreviazione del Bei Shaolinquan), ovvero Tempio Shaolin del nord (北少林).
Alcune foto di repertorio durante gli allenamenti estivi al parco!
dopo decenni sonoriuscita con impegno e fatica, meritandomelo appieno oserei aggiungere, a ottenere il secondo Dan. Sono inoltre istruttrice federale certificata.


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Con i campioni del mondo Figuccio, Valdesi e Maurino

KRAV MAGA: istruttrice di primo livello

TREKKING
Raggiungete il parcheggio segnalato su ogni guida con la vostra auto e aspettate l’autubus gratuito che vi porterà fino al “campo base” a 2300 metri, la zona di partenza per l'ascesa.
Il Fuji-san (a volte chiamato erroneamente Fujiyama) è un vulcano in stato di quiescenza e si caratterizza per la sua forma quasi perfettamente conica, innevata per dieci mesi all’anno, è la vetta più alta del Giappone con un’altezza di 3.776 metri, al confine tra le prefetture di Shizuoka e Yamanashi nell’isola di Honshu, vicino alla costa sull’Oceano Pacifico.
“Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo.”
Questo è uno dei proverbi che facilmente troverete quando inizierete la ricerca delle ifnromazioni per organizzare la vostra ascesa. La stagione delle scalate è molto breve (solitamente primo luglio - 31 agosto) a causa delle condizioni meteorologiche quasi sempre avverse e questo, in abbinamento al gran numero di giapponesi desiderosi di affrontare il Monte, fa sì che in alcuni tratti, quelli più impervi, sia necessario letteralmente mettersi in fila lungo il sentiero. Voi ovviate questo problema scalando di notte!
Prima di tutto, appunto, non sarete circondati da troppi scalatori, o in ogni caso, non li vedrete!
Inoltre quello che vi aspetta all’alba sulla sommità non avrà prezzo!Per vedere il panorama di giorno, ci sarà la discesa che è meno ripida e quindi vi permetterà di govervi il paesaggio pià tranquillamente.
Ci sono quattro percorsi per raggiungere la sommità: quello utilizzato dai più, me compresa, è lo Yoshida Trail, ideale per chi vuole ammirare l’alba, visto che il sole sorge proprio da quel lato della montagna. Giungendo di notte potrete anche evitarvi tutti i negozi di souvenire, bancarelle e tutto quello che vi farà sentire del tutto turisti. Prima di iniziare l’avventura che da qui vi porterà in cima, sappiate che lungo il sentiero sono presenti altre 5 stazioni, distanti tra loro dai 30 ai 100 minuti di cammino. Trattasi di nient’altro che semplici rifugi di montagna dove potrete rifornirvi di acqua a prezzi indegni, bere e/o mangiare qualcosa ed eventualmente trascorrere la notte. Quest’ultima possibilità richiede la prenotazione, indispensabile dato che i rifugi sono tutti piccoli e molto, molto affollati. Il problema è che non tutti di notte sono realmente aperti: noi ne abbiamo trovati solo 2 aperti. Il primo intorno ai 3100 metri, dove ci siamo rifugiati per riscaldarci , e uno in sommità, che apre solo dopo l’alba...e ricordatevi che verrete letteralmente cacciati dal rifugio dopo 20 minuti dalla ricezione della vostra ordinazione!
Alcuni dicono che dormire o riposare in questi rifurgi è il minimo se si vuole effettuare l’ascesa di notte per vedere l’alba: io, non scalatrice, che si trova ad affrontare questa esperienza come prima nella vita, sono risucita a effettuare al’ascesa da 2300 metri a 3776 in meno di 5 ore senza particolari soste. Ed ero la più lenta, assolutamente. Sarò stata sueprata da una ventina di piccoli vecchietti giapponesi!
Per riassumere: in che periodo della gironata andare?vi consiglio l’ascesa notturna. Prima di tutto appunto perchè non sarete costretti a fare file circondati da altri scalatori, secondo perchè l’atmosfera non sarà rovinata da negozi di souvenir, e infine perchè scalare con la luce da minatore sulal fronte è una esperienza particolare!
Noi siamo partiti abbastanza presto, siamo arrivati in sommità senza grandi soste, solo una di 20 minuti nel penultimo rifugio e altri 20 minuti per riprendere fiato. Abbiamo aspettato l’alba per quasi un’ora congelandoci sulla sommità visto che il famigerato rifugio apre all’alba, come dicevo il tempo di percorrenza è stato di meno di 5 ore, se volete essere sicuri prendetevene 7, ma solo se siete particolarmente lenti.
Portate con voi indumenti caldi...non fatevi ingannare dalla guida!Prima di lasciare la macchina, mi sono fidata tropo ciecamente di quanto scritto sul cartaaceo “in sommità potrebbe fare un pò freschino”.......il Giappone è uno dei posti più umidi e caldi che abbia mai visitato in tutta la mia vita, leggendo “potrebbe fare un pò freschino” mai sarei andata a pensare di torvarmi con dei pantaloni di cotone, una canottiera in cotone, una felpina in cotone e sopra un’altra felpa da snowboarder, oculatamente portata per sicurezza, praticamente a zero gradi, penso forse anche pochi gradi sotto zero. Quindi sì, siate previdenti per favore, non lasciate questo piccolo particolare al caso!Munitevi di un giubbotto caldo, senza esagerare, e ovviamente delle scarpe calde. Perchè, otlretutto, io ho intrapreso questa impresa con delle fantastiche ciabatte da trekking, quelle “tedesco style” per intenderci, ma con la suola pensata per camminare in montagna. Se aggiungete le calzette di cotone a vista, potrete immaginare lo stupore dei giapponesi che si fermavano a indicare le mie buffe calzature!Non ha piovuto mai durante il mio viaggio in giappone, se non una notte sulle alpi giapponesi, ma portatevi con voi qualcosa di impermeabile in caso di sfortuna!
Non vi consiglio di fermarvi nei rifugi a dormire: sono cari e per l’impegno dell’ascesa non ne vale la pena. Oltre tutto se leggete nel web, parlano di tatami affollati su cui cercare di chiudere un pò gli occhi. Io sinceramente, come dicevo, ne ho trovati solo due aperti e non ho visto alcun affollamento, sarò stata fortunata!Fermarsi può essere utile, più che altro per ripararvi dal freddo, ma contate i canonici 20 minuti per consumare una ministrena in scatola e nulla di più.
Portatevi con voi una bottiglia di acqua a testa, per essere sicuri, possibilmente poche provviste da sgranocchiare, visto le condizioni dei rifugi, la torcia da testa e ovviamente la macchina fotografica per quando sarete sulla sommità!
Partiamo quindi dalla stazione 5 a circa 2300 m, ne mancano 1400 del eprcorso Yoshida verso la vetta. Nonsotante il buio, sono le 23 passate, l’inizio dell’ascesa inizia su un sentiero alrgo e pianeggiante che si inoltre nella boscaglia, ma subito dopo diventa più stretto e ripido per poi riaprisri di nuovo, ma senza alberi. Il sentiero è largo e ghiaioso e in un attimo si arriva alla sesta stazione, dopo la quale il sentiero si fa più ripido e stretto, la ghiagia lascia il posto alle rocce sulle quali bisogna quasi arrampicarsi e inizia a fare freschino!
Ovviamente essendo vestita di cotone, con le ciabatte e le calzettine, il freddo lo sento molto di più, in ogni caso mi devo preparare, in vetta ci saranno dai 3 ai meno tre gradi.
L’arrampicata si fa più ardua dalla settiman stzione in poi, non tanto per la difficoltà, ribadisco, non è difficile, ma per l’altitudine che inziia a farsi sentire. Nonsotante questo le stelle che si vedono sono coì luminose che iul fiato corto non mi impedisce di rimanere a bocca aperta. Spengo la luce sulla fronte proprio a livello dell’ottava stazione, dove è stato eretto un tempio Shintoista, con l’immancabile torii
(il torii è il tradizionale portale d’accesso giapponese che porta ad un jinja, santuario Shintoista, o, più semplicemente, ad un’area sacra. La sua struttura elementare è formata da due colonne di supporto verticali e un palo orizzontale sulla cima).
Dall’ottava stazione in poi tutti i sentieri si riuniscono e si va tutti insieme verso al vetta; siamo stati fortunati, non siamo in molti e praticamente non vengo rallentata dalla coda, anche se con il fiato corto, sarebbe stato impossibile andare anad andatura ancor più lenta!
Arrivati finalment euslla sommità ci rendiamo cotno che sono solo le 4 e l’alba è data verso le 5, le temperature sono probabilmente sotto zero e tira un vento incredibile, ovviamente il rifugio è chiuso e siamo tutti vestiti di cotone...la domanda ci assale, moriremo assiderati?inizio a girare per il sito, stando ben lontanta dal cratere, a parte che è tutto buio, non vorrei finirci dentro, appena ci sia vvicina inizia a tirare un vento d’antologia, ancora più forte se possibile!
Porprio alla sinistra del famigerato rifugio ecco che scorgo uan casetta di legno: i bagni!
Si tratta di tre locali, due con i servizi igienici e uno adibito a ripostiglio, faccio cenno ai miei compagni di seguirmi e ci rifugiamo dentro il ripostiglio accalcandoci per trovae un pò di calore. Passano 10 minuti a dir tanto ed ecco che una ventina di giapponesi, vestiti come si conviene con berretti in pelo e giacconi pesanti da montagna, decidono di seguirci e si stipano nella casupola per trovare un pò di conforto.
Devo ammetere che l’oretta passata rannicchiata attendendo l’alba è stata decisamente lunga, ma ecco che finalmente i nostri amici giapponesi, che nefrattempo ci prendevano in giro, giustamente, guardando il nsotro abbigliamento, decidiono che è tempo di andare!Usciamo al vento e al freddo e ci mettiamo in postazione, nel frattempo stanno aprendo il maledetto rifugio accendendo anche dei fuochi finalmente!
Corro intorno ad uno di essi per scongelarmi ed ecco che sento del chiaccherio concitanto: il sole sta sorgendo!
Non è faicle descrivere lo stupore di quel che si vede: tra le nuovole ecco salire un cerchio di fuoco, man mano il sole sale, la temperatura diviene più mite.
Ecco che tutto gli scalatori giapponesi inziano a gridare felice “banzai, banzai!!”. “Ma banzai non era un grido da battaglia?”pensa quanta ignoranza in tutto ciò!
Riamango seduta ancora una ventina di minuti e mi godo i raggi del sole sulla pelle, mi tolgo entrambe le felpe e rimango in maglietta, fa piuttosto caldo ora!Guardo altri scalatori che hanno intrapreso dopo di noi l’ascesa e che stanno ancora completado la salita: “però, è bella in pendenza”....per fortuna ho deciso di effettuare l’ascesa di notte, con le mie vertigini!
Fatevi un giro completo del cratere, anche se continuerà a tirare un vento d’antologia, ma con il sole alto sarà più che sopportabile! la camminata richiede circa un’ora e si ha modo di affacciarsi sui vari versanti del Fuji. Lungo il percorso troviamo, oltre al rifugio del versante nord, altri torii che ben fanno capire quanto sacra sia questa montagna per il popolo giapponese.
E’ ora tempo di iniziare la discesa, su un sentiero obbligatoriamente differente da quello dell’andata, ed è bene non sottovalutare questa fase: il sentiero per il ritorno è infatti meno ripido, ma a ogni passo si rischia di cadere a causa dello scivoloso e cedevole terreno che vi accompagnerà per tutte le ore necessarie. Online vi diranno di utilizzare bastoni, di avere scarpe adeguate....Immaginate tutti i giapponesi indicare le mie ciabatte da trekking ridendo e probaiblmente prendermi in giro, vedendo le loro facce sorridenti....Ecco, adesso immaginateli scivolare e intraprendere una buona quota di discesa direttamente con il fondoschiena, mentre la sottoscritta se la scendeva fieramente tranquillamente con le sue ciabattine da trekking senza cadere nemmeno una volta! Procedete a gambe elggermente piegate, giusto per non sovraccaricare le vostre ginocchia, anche se mi sermbra una considerazione abbastanza ovvia, e via!Anche il fatto di essere leggerissimi in quanto non avevo zaino, ma solo una bottiglia d’acqua, e di non essere accaldati ha aiutato parecchio!Sulla via del ritorno ci sono meno rifugi, in ogni caso ne abbiamo trovato uno solo aperto, ma come al solito non vi consiglio di spendere una lira, a meno che non siate a corto di acqua.
Alcuni parlano di esperienza impegnativa: non mi sento di consigliare ad un caridopatico di prendere questa a scesa sototgamba, ma se siete in buoan salute e giovani non avrete nessun tipo di problema. Mi paicerebbe esagereare per fare la sportiva estrema, ma non sarebbe corretto!E’ vero che sonos tata sprotiva agonsita per anni, non di arrampicata o di corsa per rpecisare, ma non ho mai avuto esperienzae diq eusto tipo, nonsotant eciò non ho avuto alcun tipo di rpoblema se non il repsiro piu pesante verso la sommità.
On line ho trovato spesos e volentieri cosnigli su come procursrsi a noelgigo l’attrezzatur aper l’ascesa direttamente chiamando un numero una volta in giappone: posso ammettere dia essere a volte incosciente, ma vorrei agigugner eun...stimaos hcernzado?a aprte il rpeventivo ridicolo, per effettuare questa ascesa vi bastera avere dlele scarpe adeguate (e vi ricordo che bvis ta parlando dell’unica peronsa che non è scivolata durante la discesa, nonsotante abbia avuto ai pidi delle comodoe ciabatte da trekking) e degli indumenti caldi...
Saftiamo un altro mito: è vero che il mtone fuji ragigugne quasi ai 4000 metri, ma se raggiugnerete la sommità per poi scendere dopo aver al masismoe ffetutato un giro del cratere di un’oretta, non soffrirete i mla di motnagna. La probabilità è motlo motlo motlo bassa. Se prprio siete ipocondriaci, fatevi prescivedere del furosemide, un diuretico , che potrete prendere in cadso di forti cefalee una volta che sarete in quota. Ripeto che sonoa rrivat ain sommità stanca dir poco, con ilf iatone, unico svantagigo dei qausi 4000 metri, per ilr esto nessun malore, nessu problema e non ho visto nessuno stare male.






























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RAFTING
21-06-2015
Da Faedo Valtellino, rafting in provincia di Sondio sul fiume Adda!





agosto 2023 Zambesi
FLYBOARD
08-08-2015
prova Flyboard!!
dato il costo ci siamo cimentati in 15 minuti di cui 5 minuti di spiegazione in acqua più 10 minuti di prova!
In così poco tempo si riesce tranquillamente ad alzarsi e girare....mancava giusto un pò di gas!!!
KAYAK oceanico
05-09-2015
Prima esperienza di Kayak!direttamente nella Resurrection bay della Kenai peninsula in Alaska!
Tra pulcinelle di mare, foche, acquile, salmoni che tentano di risalire la corrente, meduse e ghiacci....


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OCEANIA 2016....All'AVVENTURA!
Caving & Speleologia
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Sky Diving







Great Reef!!!

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