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EX URSS

Image by Soviet Artefacts

 UCRAINA -Kiev

Aprile 2013: 4 notti, prezzo con volo incluso sotto i 300 euro.
Bella città, in piena ispirazione sovietica, nulla in paragone a Mosca e SanPietro, ma mi è piaciuta molto!
Hanno anche una pista da sci in città!Fortunati ad andare prima dello scoppio delle rivolte...
Nel viaggio era in programma una capatina a Chernobyl, ma qualcuno non ha voluto e quindi è stato annullato il tour...lacrimuccia.
Mi sono rifatta andando al museo, solo quello per me è valsa la visita alla città.
Se aggiungiamo che costa poco e si mangia bene, la consiglierei, ma non come meta primaria!

Ok ok si tratta di bombe caloriche, però nulla da dire, rispetto al 90% dei paesi che ho visitato, ho gradito veramente la varietà di cibi, sopratutto l'insalata di cavolo rosso e le barbabietole!ci fanno anche la famosa zuppa (Borsh), che è la cosa che mi è piaciuta meno!

il vantaggio di andare in questa catena è quello di poter provare veramente tutto, costa così poco che ce lo si può permettere!e ripeto...non è di qualità scadente!per il cibo sono abbastanza schizzinosa, se fosse stato mediocre non ci avrei più mangiato (tanto per dire io al mac Donald non ci metto piede...).

CIBO

Sempre mangiare alla catena Puzata Hata! Si tratta di un self service, molto accogliente e frequentato per il 90% dalla popolazione locale. Il tipo di clientela varia dagli uomini d'affari, alla famiglie con bambini, alle compagnie di giovani. 

Facendo molti coperti i prodotti al giro sono sempre freschi, il rapporto qualita' prezzo e' ottimo un buon pasto con diverse portate e' intorno alle 80 grivne (circa 8 €).

Devo dire che il cibo mi è piaciuto tantissimo!certo c'erano i mappazzi indigeribili, ma in generale ho mangiato bene, molto meglio di quanto abbia mai mangiato nell'est europa.

 

 

Esempio: VARENIKY, sono dei ravioloni che possono essere salati (buoni) o dolci (buoni, ma non entusiasmanti quelli che ho provato io alla ciliegia).

Menzione per quello che potete vedere nella foto a destra, quella specie di panzerotto....si tratta di carne impannata fritta...ma non è sufficiente!appena lo taglierete uscirà del bel burro colante....una botta!non commento visto che non sono amante del burro e quando ce ne è troppo sto male...

Bene...ora passiamo alla città!anzi passiamo subito a uno dei motivi per cui sono venuta qui: Chernobyl. Avendo dovuto rinunciare all'escursione .....mi sono fiondata subito al museo dedicato, che devo dire è stato veramente bello. Ripercorre nei dettagli quello che è avvenuto, riportando cimeli dell'epoca. L'unica pecca è che era tutto in russo, quindi è d'obbligo l'audioguida.

 

Prima di tutto un pò di storia. E non dimentichiamoci che c'è gente che sta ancora pagando quello che è successo....non è un video per tutti. Io stessa non sono rimasta indifferente, per usare un eufemismo, ma bisogna conoscere certe cose. Conseguenze simili le hanno avute anche a Fukushima, non credete. Comunqnue è stato difficile per me vedere questi video...ne riporto uno solo. Malformazioni, ritardo mentale, tumori...poveri bambini. Video girato all'Asylum di Vesnova, dove sono "ricoverati" i bambini di Chernobyl. Vesnova è un villaggio bioelorusso a 190 km da Minsk. A 28 anni di distanza il livello di radioattività di quei luoghi è ancora alto. Ed è proprio vero. Quando si è incazzati per stronzate, basta vedere una cosa del genere per dimenticare tutto. Per la cronaca....un pochetto ne capisco di genetica e queste NON SONO mutazioni "spontanee" , ereditarie, possiamo definirle profanamente "naturali". Queste sono radiazioni. 

E per vedere di che cosa siamo capaci noi vere bestie di esseri umani...un documentario che mi fa star male, ma che mi ricorda che in questo mondo siamo in troppi, ma che non sono queste le persone che devono finire male. Questo è solo la prima parte...comunque sul youtube c'è tutto. Ripeto, non è per tutti. Non oso immaginare le persone che lavorano con questi bimbi, personalmente sto male solo a vedere questo video.

Ma le radiazioni?Le radiazioni hanno provocato la morte di tantissimi militari e civili impiegati durante le operazioni di contenimento in seguido al disastro di Chernobyl. 

Molti sono deceduti poco dopo per la MALATTIA ACUTA DA RADIAZIONI: l'avvelenamento si manifesta generalmente in una fase prodromica non letale nei minuti o ore seguenti l'irradiazione. Questa fase dura da qualche ora a qualche giorno e si manifesta sovente con sintomi, quali diarrea, nausea, vomito,anoressia, eritema. Segue un periodo di latenza, in cui il soggetto appare in buone condizioni. Infine sopraggiunge la fase acuta che si manifesta con una sintomologia complessa, generalmente con disturbi cutanei, ematopoietici,gastro-intestinali, respiratori e cerebrovascolari. Le fonti di radiazione naturali non sono generalmente abbastanza potenti da provocare la sindrome. La radiazione alfa presenta un basso potere di penetrazione, quindi non è pericolosa per l'uomo nei casi di irradiazione esterna. Diventa invece pericolosa nelle situazioni in cui la sorgente radioattiva venga inalata o ingerita (irradiazione interna) perché in questo caso può ledere direttamente tessuti radiosensibili (tipico caso è quello del radon in cui appunto l'isotopo radioattivo viene inspirato e quindi può decadere all'interno del corpo umano emettendo radiazione alfa). La radiazione gamma (costituita da fotoni ad elevatissima energia) invece, avendo un potere di penetrazione molto elevato, può risultare pericolosa per gli esseri viventi anche in situazioni di irradiazione esterna e da notevole distanza. La quantità di radiazione assorbita da un corpo viene chiamata dose assorbita e si misura in gray. 

Altri sono morti dopo anni, decenni, per tumore: quello che si dice effetto stocastico somatico: ovvero abbiamo avuto delle mutazioni, ma non nelle cellule germinali. Le radiazioni hanno rotto o alterato delle sequenze di DNA, a causa della grande energia, il nostro sistema di riparazione non è stato efficace ed ecco: il tumore.

Ma quando questo avviene a livello delle cellule germinali? ecco da dove vengono questi poveri bimbi. Possono raccontarla come vogliono....le zone abitate attualmente sono troppo poco esposte, non sono anomalie da radiazioni.....fatemi il piacere. 

 

L’incidente avvenuto nella notte fra il 25 ed il 26 aprile 1986 all’unità 4 della centrale nucleare di Chernobyl avvenne nel corso di un pazzesco esperimento (gli specialisti parlano infatti di “esperimento di Chernobyl”) volto a verificare la possibilità di alimentare i sistemi di sicurezza durante il rallentamento del turbogeneratore successivo al distacco dalla rete. Tale prova fu affidata ad un tecnico non specializzato. Inoltre, durante la fase sia preparatoria che esecutiva dell’esperimento furono commessi numerosi errori di manovra e gravi violazioni a precise norme procedurali.

Va comunque chiarito che, malgrado gli errori di manovra e la volontà di terminare l’esperimento siano stati le cause iniziali del disastro, lo svilupparsi in maniera incontrollabile e le gravissime conseguenze di questo furono dovute alle caratteristiche di instabilità intrinseca a questa tipologia di reattore – particolarmente a bassa potenza – determinata da un elevato coefficiente positivo di reattività e dalla mancanza di un edificio di contenimento. Il vapore acqueo dell'acqua di raffreddamento con l'aumento della temperatura è salito di pressione fino a far esplodere il reattore e far saltare il soffitto dell'edificio. E priva del raffreddamento la grafite si è surriscaldata fino ad incendiarsi. E i fumi dell'incendio hanno trascinato in aria le sostanze radioattive.

Tutta una serie di fattori negativi contribuirono ad aggravare l'incidente 
- Il reattore RBMK è moderato a grafite. In occidente questo è proibito perchè la grafite si può incendiare, come è successo a Chernobyl. 
- Il reattore RBMK lavora in regime di "vuoto positivo", cioè all'aumentare della temperatura aumenta la reazione (invece deve avvenire esattamente il contrario) 
- Il reattore RBMK è costruito in un semplice capannone industriale, cioè è privo di struttura di contenimento. In occidente questo è proibito, perchè in caso di incidente la struttura di contenimento impedisce la fuoriuscita di radioattività (come successe nell'incidente di Three Mile Island, in USA, nel 1978). A questo punto si è aggiunto altro danno, perchè la popolazione della vicina città di Pripyat è stata avvertita dopo oltre 24 ore, e quindi in questo tempo ha respirato senza precauzioni l'aria contaminata da polveri radioattive. 

E' importante capire che in un reattore nucleare "non può" generarsi una esplosione atomica, nel qual caso evidentemente sarebbe inutile qualsiasi opera di contenimento. 
Infatti la velocità della reazione nucleare dipende dalla percentuale di arricchimento dell'uranio, che nel caso di un reattore nucleare è del 3-5%. In una bomba atomica l'esplosione può avvenire perchè l'uranio è arricchito al 95%. 
L'incidente peggiore possibile è quello accaduto a Chernobyl: fusione del nocciolo (in quel caso aggravato dalla presenza della grafite, che si è incendiata e con i fumi dell'incendio ha sparso gli elementi radioattivi).

Per "fusione del nocciolo" si intende che tutto l'insieme del nocciolo (combustibile, barre etc) a causa della temperatura fonde in una specie di magma che rimane pastoso, fluido, fino a che non si fredda (questo può richiedere settimane o mesi, secondo la condizione. A Chernobyl si è solidificato rapidamente, entro qualche settimana). 

La terrificante immagine dell'incendio che arde nel nocciolo a causa della grafite, ed erutta fumi carichi di radionuclidi che si spargeranno per mezza europa. 
I pompieri e i militari rifiutarono la turnazione, lavorando allo stremo, per soffocare l'incendio prima possibile. 
28 pagarono con la vita nelle settimane successive, altri 11 morirono negli anni successivi, probabilmente tutti prima o poi ne avranno conseguenze sulla salute. 
Accettarono di esporsi a dosi considerate mortali. 1.800 elicotteri si avvicendarono fra i fumi radioattivi scaricando migliaia di tonnellate di carbonato di boro, sabbia e cemento. 
Il giorno 4 Maggio, otto dopo il disastro, l'incendio fu soffocato.

Dopo il disastro la centrale venne mantenuta in funzione, coi reattori n, 1, 2, e 3:  
Il reattore n.2 subì un incendio del 1990 e fu chiuso. 
Il reattore n.1 fu spento nel 1996 a seguito di accordi fra le autorità ucraine e l'AIEA. 
Il reattore n. 3 fu spento nel 2000. 
E' necessario dividere in tre gruppi di persone:  
- 1^ gruppo, quelli che intervennero nella fase dell'emergenza del primo giorno  

Al momento dell'incidente sono morte 2 persone a seguito del crollo. 
Nelle ore immediatamente successive (l'incidente è avvenuto alle ore 1 del mattino del 26 aprile '86) intervennero in tutto circa 600 persone, che furono esposte a dosi massicce o letali di radioattività ed esposizione ad elementi radioattivi. 
Si era nel momento peggiore, in cui l'incendio ancora ardeva. 
Alcuni sintomi di esposizione acuta vennero osservati su 237 persone, e successivamente diagnosticata una sindrome acuta da radiazioni a 134 persone. 
Queste 134 persone erano state in realtà variamente esposte, in dosi lievi fino a dosi letali. 
Furono ricoverate, sottoposte alle cure del caso con gli esiti descritti nella sottostante Table 11.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindi, nel gruppo più esposto di 600 persone intervenute il primo giorno nella centrale si sono avuti 134 ammalati, di cui 28 deceduti entro poche settimane e 106 sopravvissuti. 
Successivamente, fra i 106 sopravvissuti, 11 sono deceduti, come da tabella a seguire (Tble 55), nei dieci anni successivi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


- 2^ gruppo, quelli che lavorarono successivamente alla decontaminazione, alla realizzazione del sarcofago, nell'area di 30Km intorno alla centrale detta "Zona Interdetta", e gli operatori della centrale che, come abbiamo detto, restò in funzione.  Il secondo gruppo riguarda 226.242 persone che lavorarono, fra il 1986 e il 1987, in un raggio di 30 Km dalla centrale, nella cosiddetta "Zona Interdetta", dove maggiore si concentrò la ricaduta di sostanze radioattive.
- Popolazione civile, tutte le persone residenti nelle "Aree contaminate"

 

Per farla breve..... assumendo un errore dato dalla eterogeneità dei campioni, dai dati sicuramente falsati (in meglio di intende):

Persone che nel '86/87 lavorarono nella "Zona Interdetta"- leucemia: mortalità aggiunta: 10,5%

 Persone che nel '86/87 lavorarono nella "Zona Interdetta" - tutti gli altri tumori: mortalità aggiunta: 33,6%

Popolazione civile residente nelle "zone contaminate" - leucemia: mortalità aggiunta: 8,8%

Popolazione civile residente nelle "zone contaminate" - tutti gli altri tumori: mortalità aggiunta: 240%

Il motivo per cui si è registrato un aumento dell'incidenza del cancro alla tiroide fra la popolazione che al momento del disastro aveva fra zero e 18 anni. La tiroide vive di Iodio, la sua carenza causa malattie tipiche e ben conosciute, il tasso elevato di tumori alla tiroide è stato diminuito su intere popolazioni aggiungendo Iodio al sale da cucina (ad esempio in Svizzera). Ma l'isotopo Iodio131 è radioattivo, e quindi si doveva impedirne l'ingestione ai bambini, che a Chernobyl è avvenuta attraverso il latte. 
Tutti lo sapevano, ma nella catastrofe organizzativa del dopo disastro nessuno si è preoccupato non solo di dire che il disastro era successo (la popolazione lo ha saputo dopo quasi 48 ore), ma neanche di dire di non consumare latte. E men che meno di distribure le pasticche di ioduro di potassio. Lo Iodio131 ha una emivita radioattiva di soli 8 giorni, e quindi diventa innocuo nel giro di poche settimane. Somministrando fin dal primo momento Iodio stabile attraverso le pasticche di ioduro di potassio la tiroide si satura di Iodio stabile e non può più assorbire Iodio radioattivo. 
Dopo Chernobyl la Svizzera ha distribuito direttamente alla popolazione le pasticche di ioduro di potassio, per renderle immediatamente disponibili in caso di necessità.
Ma anche la semplice disposizione di non dare il latte ai bambini, di consumare scatolame e pasta, nulla di nulla. 
Così è successo che mentre gli adulti hanno assorbito nella tiroide dosi di Iodio131 trascurabili (0,07 Gy) ad alcuni bambini è toccato fino a 2 Gy. 

 

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la città!

prima di tutto raggiungiamo la stazione della metro più vicina prendendo un taxi....entriamo in città e la prima cosa che vedo è una fantastica pista da sci, con tanto di seggiovia, proprio dentro la città!questa cosa mi piace....ci facciamo sganciare vicino alla metro, raggiungiamo il nostro ostello praticamente in centro (i prezzi delle camere sono bassi e sono tutte pulite, c'è solo l'imbarazzo della scelta) e via!

maidan kiev: la piazza principale, piazza dell'indipendenza. ci siamo andati giusto giusto prima dello scoppio delle insurrezioni del 2013.... La cosiddetta Euromaidan è una serie di manifestazioni cominciate in Ucraina la notte del 21 novembre 2013 all'indomani della sospensione, da parte del Governo ucraino, di un accordo di associazione denominato DCFTA tra l'Ucraina e l'Unione europea, che prevedeva la realizzazione di un "Area Approfondita e Globale di Libero Scambio" ("Deep and Comprehensive Free Trade Area", da cui appunto l'acronimo DCFTA). 

Le manifestazioni iniziarono la notte del 21 novembre 2013, quando scoppiarono proteste spontanee nella capitale Kiev, dopo che il governo ucraino aveva sospeso i preparativi per la firma a Vilnius di un accordo di associazione e di libero scambio con l'Unione europea, a favore della ripresa di relazioni economiche più strette con la Russia. Dopo alcuni giorni di manifestazioni, un numero crescente di studenti universitari si unì alle proteste.

Pur non avendo ancora ottenuto il risultato di rinnovare l'integrazione tra Unione Europea e Ucraina, l'Euromaidan è stata ripetutamente caratterizzata come un evento di grande simbolismo politico per l'Unione Europea, in particolare come "il più grande raduno pro-europeista mai avvenuto nella storia".

Le proteste sono durate circa 3 mesi, nonostante la presenza della polizia, le rigide temperature sotto zero e la neve. L'escalation della repressione da parte delle forze governative nella prima mattina del 30 novembre 2013 ha fatto salire il livello delle proteste, con una presenza di 400.000-800.000 dimostranti a Kiev durante il fine settimana del 1º dicembre e dell'8 dicembre 2013. Nelle settimane successive, la partecipazione nella protesta ha oscillato fra le 50.000 e 200.000 persone durante i raduni organizzati. Violenti scontri hanno avuto luogo il 1º dicembre e dal 19 al 25 gennaio 2014.

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Il Pečerska Lavra: è un antico monastero fondato nel 1051, ospita oggi la residenza del Metropolita di Kiev Volodymyr (Viktor Sabodan), la guida spirituale della Chiesa ortodossa ucraina. e cattedrale di santa sofia

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POLACCHIA

Sì cavolo....Polacchia, non Polonia!poco sotto le motivazioni... Sì lo so, è stata ex-urss come la Ceco Slovacchia, Ungheria, Ex Jugoslavia, Romania etc etc, lasciatemi passare questa suddivisione. Dopo l'invasione sovietica della Polonia, che seguì l'invasione tedesca che aveva già segnato l'inizio della seconda guerra mondiale nel 1939, l'Unione Sovietica si annesse le parti orientali (il cosiddetto "Kresy") della Seconda Repubblica di Polonia, per un totale di 201.015 km² e con una popolazione di 13.299.000 persone. Gran parte di questi territori divennero parte dell'URSS nel 1945 come parte degli aggiustamenti territoriali europei causati dalla guerra mondiale. La Polonia fu parzialmente ricompensata dall'Unione Sovietica con ex-territori tedeschi, i cosiddetti Territori Recuperati.

Comunque...

Purtroppo, a causa del motivo per cui la chiamo Polacchia, non siamo riusciti a vedere le città come dovevamo, questo perchè siamo arrivati in piena notte sia a Cracovia che a Varsavia, mentre a Poznan siamo arrivati di mattina, ma il tempo era veramente infame!

Cracovia

Pur avendola girata di notte, devo dire che è la città che mi è piaciuta di più della Polacchia.

Il mercato dei tessuti, la cattedrale e Rynek Glowny, ma anche solo girare a zonzo per le viuzze acciottolate....unico difetto, ma è normale in questi paesi.....sabato sera, ore 22, non c'era un maledetto posto dove mangiare!

Purtroppo non siamo riusciti ad andare al Santuario di Czestochowa a vedere la Madonna Nera, vicino a Cracovia.

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Varsavia

Anche in questo caso in notturna...ci siamo fermati principalmente per fare rifornimento di metano, data la rarità di tali pompe nell'est europa non avevamo scelta!

I commenti letti su internet non mi invogliavano a fare un giro nella città, ma già che c'eravamo......e in effetti non si sta parlando di una fantastica città. Ok, ci abbiamo perso un paio di orette, di notte, ma devo dire che sono soddisfatta anche così...

 

Palazzo della cultura e della scienza

Monumento di Józef Poniatowski, generale polacco

Poznan

Come dicevo c'era un tempo veramente infame, abbiamo passeggiato per la piazza del mercato e siamo andati al castello in auto, non mi ha lasciato a bocca aperta, comunque non è malaccio!

REPUBBLICHE BALTICHE e BIELORUSSIA

 

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In compenso ci siamo sparati km e km di campagna Polacca...

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REPUBBLICHE BALTICHE 
 

Il piano era il seguente: ponte dei morti 2013, Milano Berlino Varsavia e quindi Repubbliche baltiche fino a che si riesce (4 giorni disponibili) in macchina....ecco parliamone. Si passa per l'efficientissima tedeschia e si arriva a Berlino in 7 ore scarse... si sta a Berlino una giornata ed ecco che si parte per la Polonia. UNA strada che attraversa tutto la stato sulla quale passano i camion in arrivo da ogni parte di Europa, dalle repubbliche baltiche, dalla russia, dalla rep ceca, dalla germania, repubblica slovacca, bielorussia, ucraina...cazzo!
insomma avete in mente la posizione geografica di questo cavolo di paese?!? 

Bene: immaginatevi tutti questi camion che rimangono imbottigliati su quell'unica stradina piena di rotonde. Tu hai una punto, puoi fare delle stradine alternative no?!?NO, non puoi. Quelle poche stradine alternative che ci sono si interrompono in corrispondenza dei rigagnoli che ogni due per tre incontri, quindi bisogna per forza di cose ritornare su quella cazzo di strada principale. Questo significa che dopo 10 ore fermi in coda, siamo riusciti ad entrare in Lituania (dove la situazione non è poi così diversa) e ci siamo accontentati di fermarci a Kaunas, poi capatina in Bielorussia, per poi tornare indietro, spararci altre 10 ore fino a Cracovia con la sola speranza di levarci dalle balle e con la speranza, non mi insultino i polacchi, che una bomba spazzi via questo maledetto stato.
Quindi arriviamo a Kaunas...ecco, potevamo anche non andarci, abbastanza inutile.

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Confine Lituania-Bielorussia a piedi....tanto per.... 

Ed ecco mantenuta la promessa: 5-8 dicembre 2015 

 

Ore di luce: dalle 9 alle 15 30 in estonia e dalle 8 e 30 alle 16 30 in lettonia.

 

COSTI: volo andata e ritorno 80 euro. Tre notti in hotel: RIGA 4 stelle 25 euro a testa, Tallin hotel 40 euro a testa per due notti,  per un totale di 65 euro a testa di accomodation. Noleggio auto per il 5-8 dicembre 30 euro a testa. 10 euro di parcheggio a Tallin.

Benzina 30 euro

Mangiare 30 euro

Totale: 270 euro 

 

Ricordatevi che i limiti sono osceni: 90 km/h nelle loro autostrade che sono enormi e dritte, molti velox e polizia....accodatevi a qualche local del posto per andare un pelino più veloce....

Lettonia e Estonia!

E67 VIA BALTICA

Ecco il completamento della via baltica, iniziata nel novembre 2013 di ritorno da Kaunas!

CIBO

Abbiamo mangiato a Tallinn e a Riga....devo dire che è stato molto buono, ma anche mooolto pesante!Potete mangiare con 5 euro nelle campagne, anche se in inverno gli "agriturismi", che non sono altro che fattorie, sono spesso chiusi. 

In ogni caso andiamo con ordine...

Tallinn...posto sia turistico che frequentato dai locals...ma vale ogni centesimo speso in più (abbastanza caro): Olde Hansa

Abbiamo preso salsicce di orso e di alce, agnello alla stroganoff (ovvero spezzatino) con contorno di patate, crauti, frutti di bosco...

antipasto formaggio fuso con pane nero e dolce sfogliata di mele con latte di mandorle...La birra al miele è quasi piaciuta pure a me!

In generale in Estonia sono ghiotti di pane nero, selvaggina, ma soprattutto maiale, patate. Del maiale mangiano tutto ed è tipico, soprattutto in inverno, il sanguinaccio. Il pesce fresco non è molto comune  se non le sardine, mentre sul lago Peipsi, in estate ovviamente, è possibile trovare delle bancarelle che vendono salmone affumicato.

Ci siamo fermati anche a un supermercato sul confine russo...abbiamo preso l'immancabile insalata di barbabietole e l'insalata russa!Un tortino di pesce e del pesce fritto...Il Vana Tallinn liquore tipico della città è da provare ai mercatini di natale

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RItorno a Tallin  1-3 dicembre 2023....sempre all'Olde Hansa, prezzi pazzeschi!meno di 80 euro per due piatti e un dolce non si riesce a fare!

A Riga siamo andati al Folkklubs su consiglio di un autoctono....speso pochissimo: 36 euro in due con un antipasto a testa (salmone affumincato tartare per me, formaggi e salumi per il Fabry. COme secondo 1 kg di porco (si chiamava proprio così), lo stroganoff  e infine un dolce a testa, un tortino di pane nero con panna montata e mele con crema al limone e alle mandorle...Kvas (bibita al malto non alcolica) e ancora birra al miele. Assaggiate il tipico balsamo nero di Riga!

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Ecco che cosa mi aspettavo dalle ricerche online e da quanto recitava la guida....

Questo era il giro preventivato per questi 4 giorni tra Lettonio ed Estonia, con sauna nel tubo (quei barilotti circolari) inclusi per stemperare il freddo oramai assorbito e penetrato nelle ossa...

 

Così era l'idea e la visuale nonchè il panorama atteso prima di partire...

ICE ROADS: isola di Muhu

A favorire la formazione del ghiaccio contribuisce la bassa salinità del mare: il Baltico infatti per lungo tempo è stato solo un lago.

Lo spesso strato di ghiaccio, anche superiore ai 20 centimetri, diventa un problema insormontabile per le navi, ma una grossa opportunità per gli abitanti delle isole che vogliono utilizzare le auto. Per ovvie ragioni e per questioni legate alla sicurezza ci sono delle soluzioni e restrizioni molto forti al traffico. Come ad esempio il limite assoluto di peso alle due tonnellate per tutti i veicoli; la necessaria distanza di sicurezza tra i mezzi che percorrono lo stesso senso di marcia deve essere di almeno 250 metri (per questo viene autorizzato il transito ogni tre minuti). Anche le velocità consentite variano tenendo conto delle principali caratteristiche del ghiaccio: si può transitare o sotto i 25km/h, oppure dai 40 ai 70 km/h; questo perché è stato dimostrato e studiato che la velocità dell’intervallo tra i 25km/h e i 40km/h aumenta sensibilmente il rischio di vibrazione dell’auto che creano un effetto di risonanza con il ghiaccio, rompendolo. Una regola alquanto insolita per chi si mette in viaggio su una strada di ghiaccio è quella di non agganciarsi la cintura di sicurezza ed il motivo dovrebbe anche essere abbastanza chiaro… Sicuramente infatti è maggiore il rischio che il ghiaccio si rompa e la macchina affondi piuttosto che un incidente con un’altra vettura, per questo bisogna tenersi eventualmente liberi per poter uscire dall’abitacolo repentinamente. Inoltre è severamente vietato fermarsi e sostare lungo il percorso, sia per non creare problemi ai mezzi che sopraggiungono sia per non sollecitare oltremodo la coltre di ghiaccio su cui si sta sostando. Le strade vengono aperte durante il giorno. All’ingresso della strada un uomo seduto dentro una roulotte ci fa cenno di rispettare le distanze dalla vettura che ci precede e finalmente possiamo valicare il check point abbandonando la terra ferma. Intorno ci sono  una serie di cartelli che ci ricordano i limiti di velocità e gli obblighi da osservare.

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Cascate Valaste in inverno

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Lago Peipus

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Ecco invece come si presentavano l'Estonia e la Lettonia durante il ponte dell'immacolata del 2015...

Tallin

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Tornati nel 2023 finalmente l'abbiamo vista sotto la neve!

Nel 2023 abbiamo avuto modo anche di visitare i bastioni sotterranei, aperti solo nel 2016

Parco Lahemaa (Estonia)

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Il comunismo: Sillamaee quasi una città fantasma in inverno, museo di strutture costurite durante l'epoca staliniana, anni 40 e 50, in stile neoclassico. Abitata principalmente da russi, è stata una città chiusa durante il periodo di occupazione sovietica dell'estonia, durante il quale estraevano l'uranio e lo lavoravano. Si dice che la prima bomba atomica fu costruita con l'uranio estratto qui.  Si stima che abbia prodotto durante i quaranta anni di attività più di 100.000 tonnellate di uranio per quasi 70.000 armi atomiche.

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Ed eccoci al confine Russo con la città di Narva....si potrà osservare un bellissimo e raccolto castello del 1200, che ospita ora l'unica stataua di Lenin dell'Estonia... i russi, Ivan III, fecero costruire la gigantesca fortezza di Ivangorod nel 1492 proprio dall'altra parte del fiume Narva nonchè dall'altra parte del confine.

 

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Scendendo verso il lago Peipsi, abbiamo percorso la sua sponda nord fino al confine russo e fino a Vasknarva, paesino minuscolo dove è presente una chiesa ortodossa che, sembrerebbe, essere stata una delle sedi spia del KGB. Quindi siamo tornati indietro verso Tallin passando per Rakvere dove è presente un castello carino e una statua di un toro!!!

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Tallinn e i mercatini di natale

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Verso la Lettonia: Parnu....la miami dell'estonia, così recita la guida!

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Lettonia: Cesis...la città più lettone della lettonia (sempre citando la guida!) e Sigulda con i suoi castelli (chiusi in inverno!!)

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La città, anzi villaggio, di Ligatne...bello macabro come piace a me, ma soprattutto sede del bunker di massima sicurezza sovietico, presente al di sotto della "pensione", un ex centro riabilitativo staccato dalla città. Sarebbe anche possibile visitare il bunker, scoperto nel 2003 (o più precisamente, reso noto nel 2003), ma non ti fanno accedere se non siete almeno in 10...simpatici. E' anche presente una cartiera che ai tempi della guerra, stampava le mappe per l'Armata Rossa.

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Ed ecco giunti a Riga!

L'ho trovata meno particolare di Tallin, più medioevale e con atmosfera, ma le luci del natale l'hanno resa ugualmente bella!

Sicuramente penso che una visita ai paesi baltici in estate non sia altrettanto significativa, le atmosfere giuste si possono trovare in inverno!!

Fate un giro al mercato centrale di Riga, raggiungibile traquillamente a piedi dal centro (meglio che cercare parcheggio come abbiamo fatto noi....viabilità assurda!!) per prendere le sardine, il miele e assaggiare qualche piatto alle bancarelle. Anche Riga, come Tallin, è una città molto piccola. Per visitarle entrambe con comodo non ci metterei più di 1 giorno, 1 giorno e mezzo. Inoltre a Riga abbiamo tentato di visitare il museo del KGB, chiuso dall'8 dicembre in poi fino al periodo estivo....e il museo dell'occupazione russa in lettonia..anche quello chiuso....avrebbero potuto aspettare ancora una settimana!Non  eravamo i soli turisti scontenti....

In ogni caso Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania sono state oggetto anche del viaggio 2020 qui.

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