
Part 2: Alaska & Canada Wild (Yukon)
Qui sotto un riassuntino del viaggio in Alaska on the road!
Seconda parte del viaggio negli USA 2015.....mi sembrava doveroso dedicare una intera sezione all'Alaska e allo Yukon!
Come dicevo, una analisi dei costi del viaggio complessivo è possibile trovarla qui!
CLIMA
Inizio settembre il clima è oltremodo variabile....picchi di 15-17 gradi (pochi), -5 con bufera di neve, -6 in piena notte (ma è stata una notte sola!!)....temperature medie notturne intorno allo zero, poche volte sotto. Temperature medie diurne 8-10 gradi, se c'è il vento si patisce...
COSTI: Alcuni dicono che l'Alaska non sia costosa.....certo se visiti i dintorni di Anchorage posso anche essere d'accordo. Ma se volete vedere veramente l'Alaska, fare le escursioni più fighe, allora schizzeranno i prezzi sopra i 4000 euro a testa in un attimo....infatti noi abbiamo dovuto eliminare alcune delle escursioni secondo me più belle....per esempio, volete andare a Barrow?la città USA più a nord dove già da settembre, se si è fortunati, si possono incontrare gli orsi polari?non vi preoccupare!per 1 ora e mezzo di volo dovrete sganciare solo 700 dollari....solo per il volo inteso. Volete vedere gli orsi a Kodiak?Certo che potete...le escursioni costano più o meno come per Barrow....noi abbiamo deciso di saltare queste due escursioni, ma di fare una parte di Dalton a nostro rischio e pericolo, e la Denali Highway, sempre a nostro rischio e pericolo.....per il discorso macchina ovviamente! Un must have per me, che non potevo assolutamente permettermi? volo per Kaktovik e da qui barca per vedere gli orsi bianchi!
Quindi NO, non è a buon mercato. E scusate, ma sarebbe da poco lungimiranti arrivare fin qui e risparmiare su tutto, prendere due autubus per visitare solo la zona di Anchorage. Già è abbastanza da sprovveduti non fare le due escursioni che ho segnato sopra, non noleggiare un SUV che vi permetta di percorrere le strade non asfaltate, ma le tasche piangono e qualche rinuncia abbiamo dovuto farla. Quindi la difficoltà principale è stata quella di poter vedere tutto, anzi quasi tutto, quello che interessava, in autonomia e a un prezzo accettabile...non è questione di tempistiche, ma di cash, solo ed esclusivamente.
CONSIDERAZIONI GENERALI
Penso che l'Alaska sia, a ora settembre 2015, il luogo più pittoresco e particolare che abbia mai visto!Non tanto per la natura, l'islanda la batte senza dubbio, ma per un discorso generale. In Islanda ci si rende conto di stare in europa, secondo il mio punto di vista....non mi è sembrato di essere sulla luna....in Alaska ho percepito molto di più l'estraneità del luogo, del modo di vivere....
Il problema, motivo per cui mentre scrivo ho un pò di amaro in bocca, è che per vivere appieno questo stato dovete munirvi di molti soldi. Riuscire a completare la Dalton Hyw, raggiungere Barrow e cercare di avvistare gli orsi bianchi, volare a Kodiak per vedere gli orsi che pescano i salmoni, poter noleggiare l'auto con assicurazione per percorrere altre strade come la Top Of The World, oppure raggiungere McCarty....prendere un airtaxi per raggiungere Nome....visitare la regione intorno alla capitale Juneau (visitabile solo con traghetti)...ecco, questo avrei voluto fare, o almeno una parte. Avrei vissuto l'Alaska veramente. Purtroppo se 10 giorni in Alaska vi potrebbero costare anche solo 1500 euro, anche qualcosa di meno....se volete includere queste meraviglie preparatevi a sborsarne 4000...5000 anche. Spero un giorno di poter disporre di tale somma per un viaggio solo, purtroppo il 2015 non è stato l'anno proprizio!
NOLEGGIO AUTO
Il piano originale comprendeva un giro unico in macchina, partendo da Los Angeles, attraversando tutto il Canada e arrivando in Alaska...
Bene cari miei, se avete avuto la stessa idea vi comunico che non è fattibile. O almeno....prima di tutto non è fattibile con una macchina normale, dovete o noleggiare un camper (se siete in due come noi è da suicidio) oppure un SUV (stesso discorso, costa troppo).
E allora cosa abbiamo deciso di fare?!?!prima di tutto di lasciare la macchina a Seattle dopo averla presa a Los Angeles-.....e ricordatevi che le tasse di drop off in una'altra città possono essere msotruosamente alte....siamo stati fortunati a pagare 300 dollari in due e basta....
Il volo con la JetBlue costa solo 70 euro, a questo punto noleggiare la macchina ad Anchorage, con drop off ad Anchorage ovviamente, se volete noleggiate per alcuni giorni il SUV per le asfaltate (ma vedrete i costi) e, se volete vedere la parte di canada più interessante, andateci come abbiamo fatto noi, direttamente dall'Alaska!
Alla fine Vancouver e dintorni li vediamo prima di lasciare la macchiana a Seattle, mentre lo yukon lo attaraverseremo partend dall'Alaska....fondamentalmente rimane fuori un pezzo di canada popolato dal nulla e dai boschi....all'inzio ero molto adirata. Voglio dire....non è che che la strada per attraversare il Canada sia così impervia....non è che ti riporto la macchina in un altro stato...però poi ci pensi e dici "come cavolo la riportano a Los Angeles una macchina lasciata ad Anchorage?"....o gliela regalano oppure mi fanno pagare 3000 dollari come minimo di drop off, oppure non te lo fanno fare...ed ecco spiegato l'arcano. Poi perchè alcune compagnie consentano di fare questa cosa con camper o suv non ne ho idea...
Per il noleggio auto per le sterrate.... un vero parto. Nel senso che in rete ci sono tanti sapientoni che ti danno consigli, assolutamente utili per l'amor diddio, ma nessuno che ti dia delle opzioni valide a quelle due agenzie di noleggio che ti chiedono 400 dollari al giorno per un suv scassato...la gonorth sembrava la migliore, peccato che il tempo minimo di noleggio sia 4 giorni....scartata. Ho provato quindi con Artic Outfitters e alaska auto rental...500 dollari perchè, oltre ai 249 dollari al giorno di nolleggio, bisogna aggiungere gli extra miles, l'assicurazione e 20% di tasse....giuro che mi stato totalmente sconfortando. Ci sarebbe anche la possibilità di fare la strada con il bus navetta...ma....a parte che andata e ritorno costa 400 dollari a test ahahaha follie, ma poi in autubus?!?anche no!Morale: impossibile per le nostre tasche
Ma in generale il noleggio dell'auto è stato un parto!
Motivo per cui abbiam decirso di andare in Alaska la prima settimana di settembre ovviamente.....non avete idea di quanto possa costare il noleggio auto.....per trovare l'offerta, non solo ho rivoltato il web in lungo e inlargo provando TUTTE le agenzie di noleggio, ma mi sono mossa con 6 mesi di anticipo, perchè se ci si muove con larghissimo anticipo si potrà usufruire delle offerte sul noleggio. Dal 29 al 5 Alaska: 185 euro noleggio auto.
Non solo l'auto è risultata un problema!Oltre agli areo taxi non abbordabili da comuni mortali come noi, se volete visitare il sud est (area di Juneau) dovrete metter ein conto l'utilizzo di vari traghetti...perchè non ci sono strade!!e i traghetti...costano ovviamente...
DORMIRE: la tentazione di prendere almeno per un paio di notti una camera è caduta miseramente quando ho visto i prezzi....una camerata in 4 con bagno in comune a Whitehorse (voglio dire......a Whitehorse) circa 35 euro a testa. Potrà sembrarvi poco, ma per una sistemazione del genere ritengo sia pura follia. Diventa una questione di principio....e poi che hard core low cost travel sarebbe!!!
Certo, accamparsi nei pressi dei parchi con la tenda sarebbe da folli.....gli orsi escono eccome....ma in macchina uno ha tutta un'altra sicurezza....isenza contare che non abbiamo mai scelto posti isolati dove fermarci. In generale mi è piaciuto molto dormire in auto in mezzo al nulla, devo ammettere che 8 notti consecutive in una macchina delle dimensioni della yundai i10 le ho sofferte, verso la fine la circolazione degli arti inferiori pareva compromessa....ma d'altra parte bisogna fare dei sacrifici, no????
L'altro giorno di sofferenza è stata la prima notte di ricerca dell'aurora boreale....dopo la serata rilassante alle terme di Chena....nonostante le temperature medie notturne si aggirassero intorno allo zero, quella sciagurata notte, sciagurata perchè, in preda alla foga di sgusciare fuori dagli spogliatori per paura di perdere l'aurora boreale (che non si è mai palesata, nonostante la nottata fosse sulla carta proprizia), mi trovavo in auto con la testa bagnata, la temperatura scese a circa -6 gradi..... non riesco a credere come abbia fatto a non ammalarmi!!!Il mal di testa per essermi malauguratamente addormentata con la testa appoggiata al finestrino ghiacciato non me l'ha tolto nessuno!
CIBO: qui sommo gaudio per la sottoscritta!A parte una sera al ristorante per gustare un ottimo King Crab e Halibut, e una giorno alla Alaska State Fair per assaggiare hamburger di bufalo e salmone tipico, la grande catena Fred Meyer ha risolto la situazione: sushi fresco (l'alaska è piena di giapponesi), fatto da cuochi giapponesi e freschissimo....con 10 dollari a testa si mangiava da dio!Per chi non amasse il sushi c'era una gran abbondanza di cibi tipici, pollo in tutti i modi possibili, a prezzi più che ottimi!
Potete prendere delle ignobili salsiccette di bisonte, il cibo per uomini veri, direttamente da Sportsman, un fantastico negozio dove potete reperire ogni oggetto utile alla sopravvienza in ambienti angusti!Per colazione affidatevi al vasto assortimento di torte che potete trovare nei vari supermercati, sempre Fred Meyer sopra tutti, ma anche Safeway!Red velvet, white cake, carrot cake...un tripudio di burro, ma tenendo conto dell'apporto calorico delle cene e dei pranzi, anzi dell'unico pasto giornaliero, non ci ha fatto così male....
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ALASKA STATE FAIR: praticamente fine agosto inizio settembre, termina il primo lunedì di settembre il "labor day"....potrete mangiare piatti "tipici" e assistere a degli eventi unici (almeno per me): gare dei trattori d'epoca, corsa dei maialini, concorso di bellezza per mucche e capre, corsi di mungitura di capre e mucche, gara degli ortaggi più grossi e degli animali più ciccioni!
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AURORA BOREALE
Assolutamente da tenere sotto controllo questo sito!Ma badate bene....nonostante sia stata sveglia fino alle 4, il forecast abbia dato 5 di potenza, il cielo fosse lindo e sgombero e una temperatura pari a -5....non si è visto una mazza. Nonostante 3 notti a Fairbanks e 2 nell'area del denali (un pò per il cielo coperto un pò per sfortuna) la vista dell'aurora è stata deludente. Questo vuol dire che dovete avere fortuna, pazienza e mettere in conto almeno 3 notti di cielo sereno e forecast di valore 5.... o almeno questo recitano i vari siti....se volete imbroccarne una giusta puntate su 5 notti...
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VIAGGIO
GIORNO 30 agosto
Dopo essere arrivati ad Anchorage il 29 sera, dopo aver noleggiato la macchina, ci piazziamo in un parcheggio e via a dormire!
Il giorno dopo ci svegliamo con due moose, mamma e piccolino, che passeggiano nel ben mezzo di Anchorage!Prendiamo la licenza di pesca, compriamo una canna dal negozio per veri duri Sportsmans (hanno salsicce di bisonte da veri duri, bevande da veri duri, tute mimetiche e tutto quello che si può desiderare per sopravvivere) e andiamo allo Sheep Creek di Anchorage per fiondarci nella pesca ai salmoni (non i king che sono esauriti...ma i silver), con scarso successo purtroppo!


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Quindi si è partiti per Seward, con la speranza di fare kayak vicino al ghiacciaio, ma la sfortuna ha voluto che fosse impossibile per il vento fortissimo....abbiamo approfittato della sfacchinata per visitare l'exit glacier del Kenai national park e mangiare il king crab e l'halibut!
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Giorno 31 agosto
Seward - Yukon - Fairbanks attraverso la Glenn Highway e quindi percorrendo la Alcan, ovvero quella strada che connette Fairbanks allo yukon!
Prima di tutto passiamo per Eklutna, un piccolo villaggio dove si può trovare un cimitero caratteristico dove si mischia la cultura Russa (uno dei popoli conquistatori d'alaska) e i nativi.
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Subito dopo siamo passati alla Glenn.....pazzesco come in pochissimo tempo, nei dintorni di Valdez, siamo passati da 15 gradi con solo, a meno 5 gradi con tormenta di neve....ovviamente non abbiamo potuto godere di tutti i ghiacciai e del panorama di Valdez, ma trovare una bella bufera è stato sicuramente pittoresco!!!
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Arrivati a Tok, praticamente al termine della Glenn Hwy, giriamo a destra sulla Alcan e ci accingiamo a entrare in Canada, nello Yukon!
Dopo circa 4 ore di strada decidiamo di rientrare in suolo americano...devo dire che, a differenza di quanto abbiamo visto fino a ora in Alaska, il territorio di Taiga artica risulta sicuramente più noioso....per fortuna tutto a un tratto ci siamo fatti tagliare la strada da un Baribal, ovvero un orso nero!!Ripercorriamo la Alcan fino a Fairbanks e ci appostiamo con la speranza di vedere la nostra prima Aurora.
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Giorno 1 settembre
Elliot Highway + Dalton highway poco sotto il circolo polare....ovviamente abbiamo provato con la nostra minimacchinetta non assicurata....in questo caso non ce la siamo sentiti di percorrere tutta la strada, purtroppo, non per le condizioni delle strade, assolutamente, ma per i super camion che sfrecciavano a velocità folli!Sicuramente avremmo sfasciato l'auto.....ovviamente per poter noleggiare l'auto per la Dalton dovrete mettere in conto un 400 dollari al dì per almeno 3-4 giorni....ovviamente se siete in tanti è fattibile, anche con un camper, in due proibitivo.
In ogni caso ecco un pò di info per i fortunati facoltosi che potranno intraprendere questa avventura.
Insieme alla Dempster Highway in Yukon (Canada) è una delle poche strade che attraversa il Circolo Polare Artico. È lunga 666 chilometri (un numero che già di per sè dice tutto). Si parte dal miglio 72 dell’autostrada Elliott a nord di Fairbanks e termina in Deadhorse vicino all’Oceano Artico, tra il giacimento di petroliodi Prudhoe Bay. Questa strada rappresenta un collegamento molto importante, in quanto attraversa le foreste boreali, il fiume Yukon e raggiunge l’Oceano Artico passando per la tundra del Deadhorse. Il viaggio offre una varietà di scorci paesaggistici, ma affrontare questa strada è dura poiché è una delle più solitarie degli stati uniti. Lungo il percorso vi sono infatti solo tre villaggi.
A Prudhoe Bay nel 1969 fu scoperto un giacimento di petrolio quando l’Alaska non contava ancora industrie sul suo territorio. L’America aveva bisogno di petrolio ma vi era una forte conflittualità con gli stati arabi. Per potersi appropriare del petrolio nel territorio dell’Alaska gli Stati Uniti costruirono questa strada in tempi record. Soli 5 mesiper la costruzione di questa via di comunicazione che doveva servire per il rifornimento di petrolio insieme ad un’altra grande opera: il Trans Alaska Pipeline System, l’oleodotto che che attraversa l’Alaska. Le due opere furono costruite nel 1974. Il nome originario dell’autostrada era North Road Haul Slope ed in principio era destinata a grandi autotreni piuttosto delle singole vetture. Dopo che fu terminata la costruzione del Trans Alaska Pipeline System la strada è stata usata come via di rifornimento. Dal 1981 è stataaperta anche al traffico privato e non solo autotreni, ma con il permesso speciale di transitare fino al miglio 211 Creek Disaster. Fu chiamata Dalton in onore di James W. Dalton, l’ingegnere che aiuto l’America durante la Guerra Fredda con la costruzione del Distant Early Warning System (conosciuto con l’acronimo di DEWS), un sistema di radar che ha reso molto più semplice l’esplorazione del petrolio in Alaska. Nel 1994 un nuovo permesso di attraversare la strada fino al miglio 414 fu elargito. Si poteva arrivare fino in Deadhorse.
Infatti la strada è molto isolata, ma isolata del tipo che non esistono cabine telefoniche né connessioni ad internet. In compenso solo il panorama e i luoghi che si attraversano vale l’avventura.
L’autostrada Dalton inizia al miglio 73 della Highway Elliot, nella zona conosciuta come “Livengood“.
Dal miglio 0 a 175 vi sono distese di foreste boreali. In questo tratto quello che affascina sono i fiori fireweed. Gran parte del tratto del tratto di strada è stato caratterizzato da incendi. Le terre sono state successivamente colonizzate con alberi e tappeti di fiori brillanti. In luglio è uno spettacolo attraversare questa strada.
Al miglio 24 vi è un ritiro vicino al Creek Hess, è un luogo sicuro per parcheggiare e fare una pausa.
Al miglio 54 ci è una Stazione di pompaggio. Questa è la prima delle undici che attraversano tutti le 800 miglia dell’oleodotto. Ne erano previste dodici, ma la dodicesima non è stata mai costruita.
Al miglio 56 si attraversa il fiume Yukon. Qui, l’autostrada Dalton e i condotti dell’oleodotto passano sopra il selvaggio Yukon River. Il fiume percorre quasi 3220 dal Canada al Mare di Bering. A questo punto potrete trovare un centro che offre informazioni sullo stato della strada, ma non c’è telefono. L’ufficio vi aiuterà per pianificare un itinerario di viaggio. C’è anche un piccolo albergo e un meccanico.
Al miglio 60 vi è un campeggio con acqua potabile, bidoni della spazzatura e gas. Vi è anche un hotel e un ristorante.
Al miglio 86 vi è una strada secondaria che offre una splendida vista del Rifugio Yukon Flats National Wildlife.
Al miglio 98 gli scorci delle montagne circostanti vi daranno la possibilità di scattare foto incantevoli.
Ad Agosto 2015, le zone asfaltate della dalton sono queste: 37 to 49 e 90 to 175 (Coldfoot).
Circolo Polare Artico
Finalmente al miglio 115 vi è il Circolo Polare Artico: qui troverete un’area pic-nic,pannelli informativi con la latitudine più meridionale dove il sole resta sopra l’orizzonte per 24 ore il 21 giugno (solstizio d’estate) e sotto l’orizzonte il 21 dicembre (solstizio d’inverno). Ci sono campeggi un po’ dovunque e anche vicino all’area. Non è consentito campeggiare invece nella zona pic-nic.
Al miglio 132 vi è un ritiro con vista fantastica a nord del Brooks Range.
Al miglio 137 vi è una stazione di pompaggio.
Al miglio 150 c’è il lago Grayling. Un lago di origine glaciale.
Al miglio 175 troverete Coldfoot. Piccola cittadina fondata nel 1898, abbandonata nel 1912, e ripopolata nel 1970. Coldfoot è una tappa importante, qui troverete un ristorante, un negozio di pneumatici, un negozio di souvenir, un ufficio postale, campeggi e una locanda. Importante è la presenza di un centro visitatori, che offre informazioni sui servizi e sulle attività ricreative del visitatore lungo la Dalton Road. Da dopo Coldfootinizia la fase più ardua: ben 386 km (240 miglia) senza servizi primari, come stazioni di benzina, ristoranti o locande.
Il tratto più duro: giusto per informazione
Purtroppo, come dicevo sopra, questo tratto non abbiamo potuto farlo, avremmo dovuto rinunciare alla ricerca dell'oro nel Klondike (visto le distanze e le caratteristiche della strada).
Dal miglio 175 al 275 si attraversano Brooks Range montains. Qui anche a luglio è possibile imbattersi in bufere di neve e temperature molto rigide.
Al miglio180 lungo l’autostrada si sviluppano 27 campeggi a pagamento con acqua potabile, una dependance, bidoni della spazzatura, fosse per l’accensione del fuoco.
Al miglio 188 si arriva a Wiseman, situato a 3 km al largo della autostrada Dalton. Si tratta di una graziosa cittadina mineraria fondata nel 1907 da alcuni abitanti che avevano abbandonato Coldfoot per cercare l’oro in un vicino torrente.
Al miglio 203 è possibile fare una stupenda escursione su per la montagna Sukakpak.
Al miglio 235 il paesaggio inizia a cambiare, siamo più a nord e non ci sono alberi. Qui si trovava il più lontano abete a nord sulla strada principale. Purtroppo è stato oggetto di atti di vandalismo nel 2004, si stimava avesse intorno ai 273 anni di età.
Al miglio 237 vi è un ottimo punto di vista. I chilometri successivi in inverno diventano un vero e proprio pericolo.
Al miglio 244 vi è Passo Atigun a 1422 m, il punto più alto sulla strada principale e il Continental Divide. In questa zona nevica quasi tutto l’anno, anche nel mese di luglio, è un’ottima posizione per visitare le pecore Dall.
Al miglio 269 vi è una stazione di pompaggio, quella posta a più alta quota.
Al miglio 275-355 si passa attraverso il North Slope, che è sede di numerosi branchi di caribù, così come gli uccelli predatori, come i falchi. È difficile trovare qui piante di arbusti. Come suggerisce il nome, questo è un pendio che porta dalla Brooks Range.
Al miglio 275 si trova il lago di Galbraith, di origine glaciale insieme al resto della valle Atigun. Una breve passeggiata conduce a valle nella National Wildlife Refuge e Gorge Atigun. Questa valle da un punto di vista fotografico è fantastica: il paesaggio è da togliere il fiato. In estate vi si trovano anche i fiori.
Al miglio 278-293 per motivi naturalistici non è consentito il campeggio.
Al miglio 312 c’è un’altra stazione di pompaggio.
Al miglio 334 c’è l’ “Happy Valley” un grande campo dove è consentito anche il campeggio.
Al miglio 355-414 si passa attraverso la pianura costiera. Questa regione pianeggiante in estate diventa un’ampia regione paludosa. Qui si trovano un grande numero di caribù e di uccelli migratori ma soprattutto miliardi di insetti che si riproducono in queste paludi.
Al miglio 359 vi è un’altra Stazione di pompaggio.
Al miglio 383 sulla riva del fiume troverete tantissime colonie di caribù.
Al miglio 414 Deadhorse, il capolinea nord della strada. È in realtà una città-fabbrica, è nel bel mezzo del giacimento di Prudhoe Bay, e vanta una popolazione di 2,000/3,000 dipendenti, ovviamente che non vivono qui tutto l’anno. L’autostrada Dalton finisce a pochi chilometri nell’entroterra del Mar Glaciale Artico e si dirama con strette strade che vanno verso l’oceano. Qui vi è qualche albergo e si possono fare escursioni e visitare il giacimento. Ovviamente tutto ciò è possibile nei mesi in cui non vi sono i ghiacci, ovvero tra luglio ed ottobre. Ricordate quando lasciate questo posto che non ci sono servizi per 386 km fino a raggiungere Coldfoot.
La strada attraversa regioni dai climi differenti: dal subartico al polare. Durante i mesiestivi la media è da 21° a 10° C con le minime comprese tra 10° e 2° C, insomma non certo un’estate mediterranea. Per mesi estivi sin intendono solo luglio e agosto. A settembre, maggio e giugno la temperatura è più fredda ed il viaggio è ancor più pericoloso. Le temperature vanno dai 2 ai 16° C e le minime sono da 4° a -9° C. Proibitive sono le temperature in inverno. Temperature inferiori a -40° C sono molto comuni e temperature fino a -57 ° C, sono certamente possibili in Windchill. Nel 1989 in Deadhorse si è raggiunto il record negativo di -74 ° C. Nello stabilimento di Prudhoe Bay il 13 gennaio 1975 si è raggiunta la temperatura di -89 ° C. Tra novembre e marzo è impossibile attraversare l’autostrada.
A nord del Circolo Polare Artico si assiste ad un bellissimo spettacolo. Ci sono 24 ore di luce in estate e 24 ore di buio in inverno, in estate si parla di “noti bianche”. In Deadhorse per esempio, il “giorno” più lungo è di 63 giorni, 23 ore e 40 minuti, allo stesso modo, la più lunga “notte” in Deadhorse è di 54 giorni, 22 ore, 51 min.
Quest’autostrada nasce per questione di trasporti quindi non c’è connessione internet, né tanto meno linee telefoniche. Unico mezzo per comunicare: la radio. Il Canale 19 è ascoltato dai camionisti, dai viaggiatori, dal gasdotto di sicurezza e dall’Alaska State Troopers (polizia). È utilissima poiché si può sia parlare in caso di emergenza, sia ascoltare le conversazioni altrui così da essere informati su ogni cambiamento atmosferico nella zona
Deadhorse è l’unica posizione in autostrada adibito per la ricezione del telefono cellulare. Altro mezzo per comunicare è il satellitare.
La Dalton detiene il record per il più lungo tratto di autostrada senza servizi del Nord America. Da Coldfoot vi sono ben 386 chilometri senza alberghi, ristoranti e alcun tipo di possibilità di comunicare fino al giacimento di Prudhoe Bay a Deadhorse. Di conseguenza, è meglio che i viaggiatori abbiano attrezzature di sopravvivenza di base. Un riparo dove dormire, attrezzatura per campeggio. Ecco una breve lista delle cose da non dimenticare:
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Contanti o carta di credito (es. Visa o MasterCard). Anche se i bancomat sono rari.
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Pneumatici di ricambio (con catene per tutti e quattro i pneumatici) e qualche strumento per riparare l’auto in caso di danni.
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Vestiti pesanti, giacche impermeabili, coperte
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Carburante di riserva, più si sale più i prezzi iniziano ad essere elevati.
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Provviste
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Acqua in bottiglia.
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Repellente per insetti o zanzariere, importanti soprattutto nel periodo estivo (a inizio settembre fa freddo...no mosquitos!)
Sulla Dalton non mancano distributori di benzina, ma i prezzi sono più alti della media nazionale. L’ultimo distributore di benzina prima di lasciare Fairbanks è Truck Stop Hilltop a Fox, dove vi è la divisione tra l’autostrada Elliot dall’autostrada Steese. Dopo, ci sono quattro pompe lungo la Dalton.
Yukon River crossing (miglio 56) e una seconda solo un paio di chilometri a nord (miglio61).
Coldfoot, la benzina è disponibile al Sourdough (miglio 175).
Deadhorse, la benzina è disponibile presso tre stazioni. (miglio 441).
La Dalton presenta ampi tratti asfaltati, ma altrettanti presentano buche o sono fattisolo di ghiaia. Il limite di velocità è di 80 km/h. Per tutto il tragitto è necessario tenere i fari accesi in ogni momento. Non è consigliabile parcheggiare la macchina sul ciglio della strada, ma se non ci sono alternative bisogna segnalare la propria presenza con le luci di posizione. I camion sulla strada hanno diritto di precedenza quindi massima attenzione a tutti i tir che trasportano petrolio lungo la Dalton, per loro è molto più difficile frenare in tempo o fare un sorpasso senza inondarvi di ghiaia. Rallentate sempre quando vedete un camion in arrivo a date la precedenza, potete anche lampeggiare per indicare che vi lasciate sorpassare. Le catene sono importantissime anche nei mesi estivi.
Yukon River – 3 ore (225 km)
Arctic Circle – 4.5 ore (320 km)
a Coldfoot – 6 ore (417 km)
a Atigun Pass – 8 ore (528 km)
Deadhorse – 13 + ore (802 km)



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Dopo questo breve assaggio abbiamo deciso di dedicarci al gold panning poco sopra Fairbanks!Acquistato uno splendido setaccio in plastica da 9 dollari ci cimentiamo anche in questo....sempre scarsi risultati ovviamente!
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Infine eccoci in direzione di Chena Hot Springs per un bel bagno termale rilassante e per tentare di vedere sta benedetta aurora...ovviamente, nonostante temperature intorno ai meno 5, nessuna nuvola, forecast forza 5, non si è visto nulla (e veglia fino alle 4 del mattino)..... nulla confermato dal sito che pubblica i video delle registrazioni delle aurore in Fairbanks
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Giorno 2 settembre
Denali Hwy....solita sterrata che non avremmo potuto fare...ma che per fortuna abbiamo fatto!!!200 kme più di sterrata abbastanza ben messa, nulla di tragico...ma il paesaggio ne vale la pena!ritorno quindi a fairbanks e finalmente un pò di aurora si è intravista!
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Giorno 3 settembre
Denali State Park e arrivo a Palmer
Essendo già non più alta stagione, non è necessario prenotare nulla in anticipo per il Denali!Consiglio il giro di 6 ore con i classici pulmini (non è possibile visitare il parco entrando con la propria auto) e scendere in alcuni punti se volete fare escursioni in autonomia....
Si vedono orsi Grizzly, Mooses a non finire, qualche acquila....il paesaggio è molto bello sopratutto nella zona del Denali (il monte!) e dei ghiacciai con strade da paura!Qualche temerario allenato era preparato per il campeggio overnight...ma bisogna essere esperti, non è una avventura da improvvisare!
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Giorno 4 settembre
L'abbiamo passato piuttosto allegramente e in relax visitando la vecchia miniera di Kennecott, nelle vicinanze di Palmer.
Sono molte le miniere abbandonate in Alaska, molte di queste si trovano in vicinanze di città (McCarty per esempio) non raggiungibile agilmente oppure raggiungibili dopo sterrate (e quindi che necessitano la macchina assicurata....avendo sfidato la sorte un paio di volte, abbiamo deciso di non esagerare)....ovviamente raggiungere questi avamposti risulta molto più pittoresco, ma per i viaggiatori a budget limitato, questa miniera andrà benissimo, si difende bene!
Il pomeriggio lo abbiamo passando all'Alaska State Fair!
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Giorno 5 settembre
Giorno della partenza per il ritorno con scalo a NYC....aereo alle 20, abbiamo deciso di tornare a Seward per concludere in bellezza con una bella escrusione in Kayak nella baia tra i ghiacci....
La gita era programmata il primo giorno in arrivo....ovviamente sono riuscita a trovare gli unici due giorni in tutta l'estate in cui non era possibile uscire in Kayak causa vento....
Abbiamo risalito la costa e quindi abbiamo attraccato in una baia per vedere la risalita dei salmoni...unico modo per raggiungere quell'angolo di parco nazionale Kenai se non attraverso una lunga escursione di 4 ore circa.
Non abbiamo avuto la fortuna di vedere orsi pescare direttamente dal fiume....d'altra parte la nostra guida ci ha spiegato che, per poter godere di questo spettacolo della natura, è necessario addentrarsi ben più in lontananza nel parco...oppure fare una escursione a Kodiak (se solo si degnassero di abbassare leggermente i prezzi....)
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Chilkoot trail
La vecchia via dei cercatori d'oro del Klondike....50 km passando per il confine USA-CANADA...
Per fare un hike non impegnativo con inizio e fine in giornata, quindi senza campeggio nel parco, non è necessario prenotare in anticipo il pass necessario e avere il passaporto con voi...in caso contrario, ovvero per i temerari che vogliano tentare tutto il tragitto, è necessario prenotare i famosi pass!
Online si trova questa descrizione: l’immagine delle sofferenze patite per attraversare il difficile valico di Chilkoot coperto di neve (oggi monumento nazionale di USA e Canada) è ben raccontata dalle storie dei vecchi pionieri, e rappresenta un’attrattiva irrinunciabile per tutti i veri amanti del Grande Nord. L’epopea di questi primi esploratori lungo il fiume Yukon è raccontata in centinaia di film e pellicole cinematografiche che hanno ripercorso le orme di questi uomini coraggiosi.
Chilkoot Trail, il famoso passo faticosissimo che dovevano superare i cercatori d’oro con tutte le loro attrezzature e masserizie (a quel tempo non c’era ancora la comoda ferrovia del White Pass). A Skagway tutto parla di quei tempi. Sembra di riviverli passeggiando per le sue vie: un edificio storico dopo l’altro con marciapiedi in legno, capanni per gli attrezzi e gli immancabili Saloon sempre accoglienti ed arredati con i mobili originali: un vero e proprio tuffo nel passato.

Un pò di storia....
Da Skagway (Alaska, dunque USA) i cercatori d’oro che arrivavano in battello da Vancouver (Canada) o da porti statunitensi dovevano affrontare un percorso impervio per arrivare nello Yukon e dunque nella ambita zona dell’oro. Era stato George Washington Carmack -insieme ad alcuni amici/soci nativi americani -Robert Henderson, Tagish Charlie e Keish- a scoprire (lungo un sentiero passato alla storia come il discovery claim, sentiero della scoperta) la pepita miracolosa in un rivolo laterale (creek) del Bonanza River, nel 1896. Keish veniva chiamato anche Slookum Jim, era un nativo americano, e cercò di rivendicare a sè la scoperta. Ma la pepita l’aveva Carmack che con il primo guadagno cominciò a spassarsela, e presto se ne andò nel sud degli States.
Ma il formidabile e sorprendente tam tam del passaparola (quando esisteva solo il telegrafo) accese la grande “corsa all’oro” di fine Ottocento, e dai 30 ai 40mila cercatori giunsero da ogni parte degli Stati Uniti (e non solo). Il viaggio per raggiungere Dawson City, ai confini con l’Alaska (e a 240 km dal circolo polare artico), negli ultimi 500 km è straordinario, perchè tra i monti e le vallate incrocia continuamente il fiume Yukon, splendido e maestoso, con una corrente impetuosa, arrivando a sfociare nel Pacifico dopo la confluenza con il Klondike River, proprio a Dawson City, la città che per alcuni anni è stata la “capitale” della corsa all’oro, con trentamila minatori che la invadevano per depositare qualcosa in banca (ed essere spesso truffati da falsi rappresentanti di banche americane e canadesi) e spendere soldi nei negozi e nei bordelli. Denaro peraltro inferiore di certo al reale valore dell’oro trovato, ma chi comandava il gioco erano inevitabilmente gli “affaristi” (diciamo così) venuti soprattutto dagli States. Meta essenziale per capire le radici della “corsa all’oro” del 1896 è Dawson City, che si raggiunge dopo un viaggio lungo la Klondike Highway. Purtroppo si scopre che il malefico coleottero, che ha devastato migliaia di ettari di pini nella British Columbia, anche nello Yukon comincia a imperversare: in misura meno intensiva, ma proprio a pochi km (qui in Canada le distanze si misurano in km e non in miglia) da Dawson City si notano diverse aree nelle quali il bosco di fatto sparisce e viene sostituito da radure piene di alberi crollati.
Dawson City a fine Ottocento era una “grande città” (per queste zone pre-artiche), interamente costruita in legno -quindi soggetta a incendi frequenti- con strade sterrate e fangose, popolata di fatto o comunque frequentata da ventimila a quarantamila persone. Oggi i residenti sono al massimo duemila, le strade sono ancora in terra battuta, ha il fascino della “old town” conservata bene, case rigorosamente in legno e con design e colori particolari. Gli edifici più grandi sono la scuola che comprende anche la biblioteca comunale e il Museo civico.
La “corsa all’oro” nel Klondike è stata una avventura infernale per migliaia di persone. Il giornalista Tappan Adney così allora riassunse la sua esperienza: “Qualsiasi sentiero hai scelto, rimpiangerai di aver scelto l’altro”. Peraltro la “corsa all’oro” in realtà è durata pochi anni. Non perchè l’oro è finito, ma semplicemente perchè i sistemi di ricerca e scavo sono radicalmente cambiati, e i “desperados” giunti d’ogni dove non erano assolutamente competitivi rispetto alle nuove tecniche e ai nuovi strumenti di estrazione che già iniziavano a comparire (comunque dal 1896 al 1899 furono quasi 400mila i kg di oro prelevati dagli affluenti del fiume Klondike). Ancora oggi si estraggono quasi due tonnellate di oro all’anno: estrazione realizzata con enormi scavatrici collegate a una catena di raffinazione e selezione del materiale. Il materiale aurifero, naturalmente, è di proprietà dello Stato dello Yukon o dei proprietari delle concessioni.
Va raccontata l’odissea di quanti giunsero via mare a Skagway, che allora era semplicemente una spiaggia in fondo al Lynn Canal, un fiordo della costa dell’Alaska. I klondikers avevano soltanto una scelta: seguire il sentiero da Skagway al villaggio poco distante di Dyea e, di lì, salire fino al White Pass. Centinaia di cavalli carichi di ogni materiale per lo scavo morirono sul sentiero per raggiungere il passo, e con loro molti uomini. Superato al passo il confine tra il territorio americano (Alaska) e quello canadese, iniziava dopo una breve discesa un’altra salita durissima: il Chilkoot Pass, per giungere al lago Bennet, ghiacciato fino a giugno. Sciolto il ghiaccio, iklondikers usarono battelli che avevano costruito per trasportare i cavalli rimasti e le loro attrezzature dall’altra parte e riprendere la via del Klondike. Era il Chilkoot Trail, un percorso micidiale di 53 km, fino a allora privo di qualsiasi sentiero.
Ma chi riusciva a raggiungere Dawson City scopriva che già un anno prima erano stati assegnati i siti migliori per gli scavi e l’allestimento delle miniere. Una parte erano stati informati a Skagway, ed erano tornati indietro, ma molti l’appresero a Dawson City. E cominciarono proteste e scontri con le Giubbe Rosse canadesi comandate da Sam Steele, che divenne famoso proprio per la repressione delle rivolte e per la caccia ai minatori ribelli. Ne scrisse anche Jules Verne, in uno dei suoi ultimi libri, Le Volcan d’Or. Ma è con Jack London che questa vicenda dalla leggenda e dalla storia diventa letteratura.
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