
USA: Again and Again and Again and Again
& CANADA
Siamo nel 2015, l'anno della mia terza (e ultima spero in dio) laurea!E come da tradizione, arriva la laurea, si va negli USA!
Per l'esattezza è la quarta volta che ci vado, come descritto nel post USAX3......Già che eravamo di strada, abbiamo fatto uno scalo più lungo al ritorno in modo tale che il mitico Fabry vedesse NYC.....qui lo dico....ok una volta nella vita va vista, ma una per dio!!!è la seconda volta che ci vado e mi pare sufficiente....come dicevo in USAX3 per me è stata un pò una delusione....comunque pace amen, vedrò ground zero ricostruito (per gli aggiornamenti vedere sempre USAX3, nella sezione di NYC).
Perchè ancora negli USA?c'è ancora tanto mondo da vedere!Avete anche ragione.... uno per l'insistenza del Fabry, due perchè volevo vedere l'Alaska e infine perchè questo 2015 sarà devastante....avevo intenzione di andare in Sud America, ma è un viaggio faticoso, avevo bisogno di qualcosa di meno impegnativo dal punto di vista dell'organizzazione!
La parte relativa all'Alaska e alle terre sperdute dello Yukon in Canada sono trattate qui.
PARTENZA 20 agosto e ritorno 8 settembre
COSTI a persona: 2450 euro
volo Milano- FrancoForte-Los Angeles + Seattle-Anchorage + Anchorage -Chicago - New York + New York - ZUrigo Milano: 1100 euro
Macchina: dal 20 agosto al 29 USA continentale, dal 29 al 5 Alaska: 185 euro per Alaska (tutto compreso, assicurazione, tasse) + 105 per auto L.A-Seattle (tutto compreso) + 140 euro di drop off a testa a Seattle da pagare là e quindi soggetto a cambio (con rentalcars.com)
Esta: 12 euro
Assicurazione sanitaria deluxe: 58 euro
Hotel: Los Angeles: 18 euro/Bremerton (Seattle): 19 euro/ NYC: 55 euro
Las vegas: 40 euro a testa compresa tassa di soggiorno
Biglietto Cirque du Soleil: 70 euro
Parchi: 25 dollari yellowstone, 37 dollari Denali, 25 Grand Canyon, 17 Meteor, 75 Kayak Kenai: 150 euro
Terme a Firebanks: 13 euro
Benza per circa 10.000 km: 300 euro
Cibo supermercato, 4 cene/pranzi in locali100 euro
extra: 200 euro (souvenir, multa, acquisti di vestiario)


CIBO
Avendo un budget giornaliero ridicolo, fattibile solo in un viaggio in sri lanka o in india, mi sono dovuta evolvere....e ringrazio infinitamente il satellite e i discovery channel per aver inventato questo fantastico programma: eat street.
Ebbene sì, mangerò ove possibile e a New york...ma un attimo!non si tratta del famigerato "svuncio" tanto noto nel milanese!si tratta di trucks aperti molto spesso da chef che come hobby si dilettano nel cucinare cibo ottimo a basso costo mentre i sottoposti mandano avanti il loro ristorante blasonato!
Ed ecco IL SITO!
http://eatst.foodnetwork.ca/food-cart/
Los Angeles: Farmer Market. velocissimiii Friday: 9am to 9 pm Saturday: 9 am to 8 pm http://www.farmersmarketla.com/visitorInfo. Sushi a Gogo, GumboPot imperdibili, anche taco di gamberi. Per colazione ci siamo concessi degli ottimi pancake ai bluebarry e dei french toast!
Vancouver: http://roamingdragon.com/ Un fantastico truck! Menù
Olympic peninsula: coreano a Port angeles al Farmer market!
NYC: http://www.lobsterbarnyc.com/ truck nel financial district. Qui il Menù, anche se so che mangerò il famigerato panino con mezzo kg di astice a 24 dollari... ovviamente a NYC non potete non mangiare: hot dog, pizza da un pakistano, nel quartiere cinese un fantastico bao!
Nella zona delle città fantasma invece ci siamo concessi un lauto pasto con bacon tacchino e taco in un caratteristico localino....
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Part 1: USA Continentale e CANADA
Day 1: 20-21 agosto: L.A
Classica tappa del meglio di L.A (per sapere anche del peggio guardate qui): beverly hills, santa Monica, Venice beach, Hollywood e colline, Bel Air, Malibù
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Day 2, 22 Agosto: Area 51, Città Fantasma, Las Vegas , Cirque du soleil
Per arrivare all'Area 51 bisogna percorrere una strada sterrata che si stacca dalla statale 375 proprio in prossimità di una cassetta per la posta di colore nero . Tale strada sterrata interseca la pista che conduce al Groom Lake e costeggia tutta una zona montuosa che, di fatto, cela alla vista ciò che accade nella base (Nel 1984 vennero espropriati 90.000 acri di suolo pubblico per limitare la vista hai curiosi). Procedendo per circa 35 km dalla casella postale nera, in direzione nord, si arriva in un paese di nome Rachel, paese con un numero di persone bassissimo. Tale strada sterrata interseca la pista che conduce al Groom Lake e costeggia tutta una zona montuosa, è proprio oltre quelle montagne vi è l'area 51.
Questo recita internet...peccato che nel gennaio 2015 la famosa cassetta della posta sia stata rubata!
Di conseguenza abbiamo dovuto chiedere a un abitante di Rachel, la quale ci ha anche sottolineato che una volta giunti presso l'area 51 avremmo dovuto fare le foto in fretta e furia senza scendere dalla macchina, pena la possibilità di essere rincorsi dai militari!
A parte la leggenda che vuole l'area 51 una zona militare dove il governo si dedica allo studio di vita extraterrestre in generale, e in particolare dopo quanto successo nel nuovo messico a Roswell nel 1947 (pare sia atterrato un UFO...anche se si dice sia stato un pallone areostatico!!), si tratta di una base dove gli americani effettuano studi su nuovi prototipi di aerei da caccia e simili....
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Ghost town: Rhyolite, Goldfield, la prima completamente abbandonata dopo la corsa allìoro di fine ottocento, la seconda abitata da poche anime...
Partiamo da Goldfield, città mineraria dal passato brillante, ormai poco più che ghost town. Questo minuscolo centro abitato è una sorta di must have per tutti i ghostbusters: lungo le strade polverose che si diramano dalla principale Crook Avenue si possono vedere edifici che sono poco più che relitti. La vecchia scuola è infestata, le case, i negozi, i capannoni sono infestati, ma l’edificio più spettrale è sicuramente il Goldfield Hotel. Non si sa molto sulle intenzioni degli attuali proprietari dell’hotel, ma talvolta è possibile fare dei ghost tour all’interno di questo enorme edificio storico, che sta a testimoniare quanto fosse importante Goldfield appena un secolo fa. E' possibile visitare anche il cimitero di Goldfield, e la lapide dell'”uomo senza nome che è morto mangiando la colla di giornale“!
Rhyolite: siamo all’inizio del 1900, nel pieno della corsa all’oro. Qui, come in tutta la California, nascono villaggi e città dal nulla. Viene scoperta una vena d’oro e nel 1905 Rhyolite passa da 0 a 5.000 abitanti nel giro di pochi mesi. La fine di Rhyolite fu rapida tanto quanto il suo sviluppo. La storia si ripete anche qui: l’oro inizia a scarseggiare, gli investitori fuggono verso nuove mete, la città si svuota. Nel 1910 le miniere iniziano a chiudere. Nel 1914 addio al giornale, alle banche, all’ufficio postale e alla stazione. Inoltre, viene bloccata la fornitura di energia elettrica: è il colpo di grazia. Gli abitanti si riducono a sole 14 persone. Rhyolite diventa ufficialmente una città fantasma. Un decennio più tardi, Rhyolite viene scelta dalla Paramount Pictures, tra tanti set cinematografici, come location per un film western. Viene restaurata la Tom Kelly Bottle house, una casa nei cui muri si trovano oltre 50mila bottiglie! Un custode iniziò a proporre tour guidati, mentre la vicina Death Valley diventava un’attrazione turistica negli anni ’30. Le persone tornano qui nuovamente, anche se in visita e non come residenti.
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Las Vegas e, in particolare, il fantastico Cirque du Soleil "Ka", il vero piatto forte della tappa.. Seconda volta a Vegas, continuo a dire che una volta nella vita va bene, due sono già troppe!unito al dollaro "forte" rispetto al 2008, sicuramente è stato possibile "scialare" meno della mia prima visita!COmunque una passeggiata nottura sulla strip per vedere i soliti casinò vale quelle 3-4 ore.
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Day 3, 23 Agosto: Grand Canyon
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Day 4, 24 Agosto: Meteor Crater...un cratere causato da un meteorite di 20 metri caduto 65000 anni fa...l'unico al mondo!
Il cratere si presenta oggi come una depressione circolare immensa, prodotta dalla collisione di un pezzo di asteroide che viaggiava a 26 mila miglia all’ora. L’impatto ha prodotto un cratere di quasi un miglio di diametro, 2,4 miglia di circonferenza e più di 550 piedi di profondità.
Il Meteor Crater Visitor Center è aperto dalle 7:00 del mattino al 07:00 di sera. I prezzi dei biglietti includono 3 punti di osservazione sul bordo del cratere, la visita al museo interattivo, la visione del film Impact e una visita guidata di circa 30 minuti sul bordo del cratere (22 dollari al tempo del mio viaggio).
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Durango e Four Corners:
Durango per noi è stato giusto uno stop, giusto per sgranchirci le gambe. Comunque si tratta di una cittadina spesso utilizzata come set cinematografico, circondato dalle montagne di San Juan, la principale attrazione è la Main Avenue (troviamo numerose attività, ristoranti, negozi e bar). Al 567 della Main Avenue un altro edificio storico ci fa alzare lo sguardo, è il General Palmer Hotel in stile vittoriano. Più interessante la vecchia locomotiva con museo annesso (che non abbiamo visitato). Secondo il mio personale pensiero, assolutamente saltabile, ok solo per uno stop!
Four Corners....ok l'inutilità più assoluta, ma visto che eravamo di passaggio, tanto valeva fare la foto di rito!
Vi troverete in un’immensa piana desertica, con al centro un grande spiazzo di cemento su cui sono intagliati i 4 spicchi di ogni stato e dove sono fissate, ben visibili, le bandiere degli Stati stessi: Colorado, Utah, New Mexico e Arizona. Costa anche entrare!no comment, ma come dicevo, oramai siamo arrivati fino a qua e quindi....abbiamo fatto la foto sotto il cartello, 8 dollari per questa cosa non te li do!!
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Day 5: 25 agosto
Monte Rushmore e monumento di Cavallo Pazzo:
Il monte RUshmore è lontanissimo da tutto, si trova in South Dakota ed è stato non poco impegnativo fare una deviazione per arrivare fino a qua. Ne vale la pena?secondo il mio modestissimo parere...NO!Ma è chiaro oramai quale sia il mio stile, per cui non deve soprendere questa affermazione. Perchè no?per me perchè si tratta di un parcheggio enorme, una bella spianata di cemento davanti a una montagna dove hanno scolpito delle facce. Se si è per strada, ma certo che vale la pena fermarsi, ma fare una deviazione come la nostra di centinaia di km...assolutamente no!
comunque, qualche dettaglio in più: sono i 4 presidenti americani, da sinistra a destra, George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. I 4 presidenti che incarnano gli ideali dei primi 150 anni di storia americana.
Il Mount Rushmore è stato scolpito tra il 1927, anno di inizio dei lavori, e il 1941. Il progetto iniziale, che comprendeva anche i busti dei 4 presidenti, venne ridimensionato a causa delle spese troppo alte e finirono per essere scolpiti soltanto i volti, che comunque sono alti 18 metri circa.
Il Mount Rushmore National Memorial è aperto tutti i giorni dell’anno ad eccezione del 25 dicembre.
Da metà marzo a fine settembre è aperto dalle 5:00 alle 23:00 mentre da ottobre a metà marzo l’orario di apertura è dalle 5:00 alle 21:00.
Visitare il monumento è gratuito ma si paga il parcheggio, 10$ a vettura.
L’origine del nome è piuttosto strana e risale al 1885, prima che le quattro grandi facce fossero scolpite su di esso. L’imprenditore statunitense George Rushmore infatti, durante un’estrazione mineraria, domandò perché quella cima non avesse un nome e così alla montagna fu assegnato proprio il cognome dell’uomo.
A questo punto abbiamo percorso pochi km e siamo anche andati a vedere il monumento a Cavallo Pazzo: si tratta del Crazy Horse Memorial, il monumento che gli indiani Sioux hanno dedicato al capo indiano in risposta all’invasione dei bianchi nei propri territori.
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Day 6: 26 agosto
Yellowstone: il primo parco nazionale americano, istituito nel lontano 1872, quasi 9000 kmq nel cuore delle montagne rocciose, divisi tra tre stati, Wyoming, Montana e Idaho. Tutte le principali attrazioni da vedere infatti sono nei pressi o a breve distanza dalla Loop Road, una strada interna di 320 km a forma di 8 a cui sono collegati tutti gli ingressi.
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Ingresso Meridionale (South Entrance): noi siamo entrati nel parco proprio da qui, arrivando dal Grand Teton National Park. L’entrata è aperta a partire da metà maggio fino a inizio novembre e consente di entrare con catene da neve da metà dicembre a metà marzo.
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Ingresso Occidentale (West Entrance): l’ingresso ovest è quello di West Yellowstone, la carinissima cittadina appena fuori dal parco. L’ingresso è aperto da fine aprile a inizio novembre, mentre le macchine con catene da neve possono entrare da metà dicembre a metà marzo.
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Ingresso Orientale (East Entrance): è l’entrata arrivando da Cody, ad est del parco. I periodi di apertura sono uguali a quelli dell’entrata sud, con la differenza che durante l’inverno è chiuso fino a inizio marzo.
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Ingresso Nord-Orientale (North-East Entrance): l’ingresso nord orientale verso Cooke City è quello che farete entrando o uscendo dal parco se deciderete di percorrere una delle due bellissime strade panoramiche, la Beartooth Highway o la Chief Joseph Scenic Byway. Attenzione che in inverno alcune strade a est di Cooke City possono chiudere per il maltempo.
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Ingresso Settentrionale (North Entrance): è l’entrata di Gardiner, riconoscibile per l’enorme arco sotto cui dovrete passare per entrare a Yellowstone. E’ l’unico ingresso aperto tutto l’anno e nei periodi invernali è l’unico collegamento funzionante a Cooke City.
E' possibile alloggiare nel parco, nemmeno a dirlo, forse scontato, abbiamo passato solo una giornata nel parco e poi siamo ripartiti per la destinazione successiva.
Che cosa vedere?
La Zona di Old Faithful è la più famosa del parco, dove si colloca l’omonimo geyser e c’è la più alta concentrazione di geyser al mondo, di cui molti dall’eruzione prevedibile. La zona di Old Faithful si divide a sua volta in 3 aree che si visitano grazie a delle comodissime passerelle in legno che permettono di vedere sia le pozze che i geyser da vicino.
Upper geyser Basin, l’area più frequentata di Yellowstone, dove si trova il geyser più famoso del mondo, l’Old Faithful, che erutta circa ogni ora, e la Morning Glory Pool, la pozza dai mille colori alla fine del percorso.
Grand Prismatic Spring, bellissima vista dal basso ed ancora più incredibile vista dall’alto grazie al nuovo trail che permette di raggiungerla con soli 2 chilometri di cammino. L’ultimo Basin è il Lower: anche qui tante pozze e geyser minori.
Sicuramente interessanti, peccato averlo visto dopo il viaggio in islanda!qualche anno dopo siamo stati in Kamtchakta e devo dire che il Mutnovsky ha dato grandi soddisfazioni, non in termini di colori, sicuramente superiore Yellowstone, ma come esperienza ravvicinata con i geyser!
West Thumb si trova vicinissimo all’ingresso meridionale del parco: anche qui ci sono tanti geyser, piscine azzurre e fumarole: la Abyss Pool, una delle più profonde del parco, la Black Pool e i Fishing cones, piccoli crateri vulcanici praticamente dentro al lago.
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Yellowstone ha un canyon tutto suo! non siamo scesi, siamo troppo pigri, ma è visibile dal punto panoramico Artist Point.
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Hayden Valley e Lamar Valley sono le due valli del parco di Yellowstone: la Hayden Valley si trova più o meno al centro del parco, fra il Grand Canyon di Yellowstone e il lago mentre la Lamar Valley è più a nord, tra l’area di Roosevelt -Tower e la NorthEast Entrance.
Sono le zone dove è più semplice vedere animali selvatici, in particolare i bisonti che spesso attraversano la strada, costringendo i visitatori a soste inattese.
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La zona di Norris, dove si trovano il Norris Geyser Basin e l’Artist Paintpots, è un pò sottovalutata e quindi leggermente meno affollata delle precedenti.
Il Norris Geyser Basin si divide a sua volta in 2 bacini:
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Il Back Basin, con lo Steamboat Geyser, il geyser attivo dal getto più alto al mondo con oltre 90 metri.
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Il Porcelain Basin, un’insieme di sorgenti termali, geyser e fumarole che sembrano quasi il dipinto di un pittore.
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Si può fare tutto quello che abbiamo descritto in un giorno, siamo entrati all'alba e usciti verso sera, decisamente impegnativo, ma se avete poco tempo assolutamente fattibile!
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Saint Ignatius e gli Amish....città ignobile di white trash...ma osservare, anche se da lontano, una comunità Amish è sicuramente interessante
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Day 7: 27 agosto
Canada: Hope e Vancouver
Chi non conosce la città di Hope, nella Columbia Britannica?Senza tanti giri di parole...ecco qua!

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Vancouver e dintorni....per trovare i luoghi dove hanno girato uno dei miei film preferiti, nonchè pellicola che ha segnato inevitabilmente la mia fanciullezza e, penso, quella dei miei coetanei!!
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Le locations sono state trovate grazie a questo grandioso sito, e, come potete vedere qui sotto, sono proprio quelle!!
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Ed ecco Vancouver!
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Day 8: 28 agosto
Da Vancouver a Seattle (tanto brutta e inutile per me da non meritare nemmeno una foto) fino alla penisola Olympic.
Day 9: 29 agosto
Olympic state park, Forks e Port Angeles e l'uragano...
L’Olympic National Park, come detto, si trova nello stato di Washington in quella che comunemente viene definita la Penisola Olimpica. La distanza da Seattle è un po’ difficile da calcolare perché sono molti i punti da cui si può accedere. Diciamo che, in linea di massima, per raggiungere la zona del parco più vicina alla metropoli impiegherete circa 2 ore e un quarto.
Data la sua ampiezza l’Olympic National Park riesce ad inglobare ben tre ecosistemi completamente diversi come la montagna, la foresta e la costa.
LA COSTA: da tener ben in conto le maree perchè quella che può sembrare una spiaggia larga e spaziosa, in breve tempo può ricoprirsi subito di acqua (fredda). Per questo il consiglio è quello di leggere attentamente le informazioni disponibili sul sito ufficiale (https://www.nps.gov/olym/planyourvisit/tides-and-your-safety.htm) del parco e di seguire le informazioni che potranno fornirvi i rangers in loco.
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Molto interessante invece l’Hoh Rain Forest, partendo dal Visitor Center che sarà il vostro punto di riferimento per reperire mappe e informazioni. Qui avrete inoltre a disposizione un ampio parcheggio.
Nei pressi partono anche i principali sentieri che si inoltrano nella forestra fra cui l’Hall of Mosses Loop (poco più di un chilometro) e lo Spruce Nature Trail Loop (due chilometri).
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La foresta con lago annesso si trova nella parte meridionale dell’Olympic National Park. È una zona che si può visitare anche restando in macchina grazie ad una strada panoramica (Shore Road) che costeggia le sponde del lago.
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Avevamo in programma un giro più articolato di questo parco, purtroppo c'è stato un vero e proprio urgano che ci ha fatto decidere di tornare direttamente indietro prima di completare la visita!Non era solo questione di pioggia...il vento forte staccava rami e addirittura tronchi, che venivano spinti come proiettili!abbiamo visto macchine con vetri fracassati, davanti a noi è caduto un albero intero...insomma il tutto si stava facendo molto interessante, ma anche...pericoloso!oltre tutto la sera tardi avremmo dovuto prendere il volo da Seattle all'Alaska, non avevamo alcuna intenzione di perderlo o di rimanere intrappolati nel parco, il rischio di chiusura porte del parco, leggendo online, non era da sottovalutare!
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